Sonoviva
Un blog di denuncia, osservazione e critica possibilmente costruttiva
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Post n°361 pubblicato il 02 Febbraio 2012 da Superfragilistic
Da qualche tempo mi sto guardando intorno e mi sto rendendo conto di non comprendere più cosa stia succedendo: quando ci saremmo aspettati la rivolta tutto taceva e nel massimo silenzio generale venivano compiuti ogni giorno veri e propri crimini contro i cittadini e l'Italia tutta: per dirne una si approfittava di un terrmoto per condurre una campagna propagandistica volta a far credere che si stava realizzando una grande operazione di ricostruzione, mentre, abbandonando il centro storico di una città come L'Aquila alla distruzione, si dava inizo ad una grande spartizione di denaro pubblico utile ad incrementare private ricchezze piuttosto che a ridare dignità e futuro ad un popolo tanto provato; si lasciava che le alluvioni seminassero morte e spazzassero via paesi ed attività connesse senza che i più ne avessero conoscenza, come in Veneto o in Basilicata, o nella bella Atrani; si lasciava a capo del CIPE un capo camorra della portata di Cosentino perché da lì curasse i malaffari dei Casalesi e non solo; si permetteva che gli aerei di Stato fossero frequentati da puttane di alto bordo chiamandole escort; si lasciava che simpaticamente una banda di inetti governasse, si fa per dire, la nostra Nazione accumulando grossi capitali personali; si faceva questo e tanto più di questo e nessuno pareva protestare, tanto meno i Siciliani la cui fedeltà al Cavaliere, espressa in modo compatto nelle urne, contribuiva a tenere in mano alle mafie la Repubblica. Nessuno protestava: magari i forconi arrivavano dalla Sardegna e manco riuscivano ad arrivare a Roma, mentre un Governo non si curava che i pastori venissero affamati dalle regole perverse di un'economia fatta per poche selezionate tasche. La sinistra si opponeva gridando e protestando nelle piazze ed evocando lo spettro della prossima rivolta che sarebbe scoppiata di certo spinta dalla fame e dalla povertà dilagante e dall'assoluta impossibilità di almeno 2 generazioni di trovare un posto di lavoro ed in ruolo nella società. Le famiglie, ognuno per quanto possibile, si trasformavano in eccezionali ammortizzatori sociali per i loro figli che non riuscivano a sopravvivere, specie se con famiglia, alla dilagante crisi che aveva portato impoverimento, disoccupazione e cassa integrazione, nella migliore delle ipotesi. Poi la crisi era degenerata ed il Paese era al limite del collasso e si profilava alto il rischio di non poter più pagare neanche gli stipendi agli occupati, figuriamoci mantenere quelli in difficoltà ; allora, spinti da un Presidente che aveva, a mio parere, troppo taciuto fino a quel punto, il Cavaliere ed i suoi sporchi servi avevano loro malgrado abbandonato il potere, anche se non del tutto, per affidare ad un tecnico la guida di una nave la cui unica possibilità sarebbe stata il colare a picco, portando con sé tutta l'economia europea. Il nuovo Governo rapidamente si metteva al lavoro iniziando con misure gravi ed impopolari ma, purtroppo, necessarie visto lo stato in cui ci avevano portato quelli di prima con quasi venti anni di regime che, in primo luogo, ci avevano fatto perdere credibilità e stima internazionale. Ho partecipato a tante lotte e non ho tralasciato alcuna azione atta a far crollare il vergognoso sistema che ci governava e di cui avevo imbarazzo e che generava al mio intimo rabbia e dolore profondo. Il vedere di nuovo l'Italia rappresentata da una personalità così illustre e stimata in tutto il mondo occidentale, mi dava di nuovo una speranza. Questo Governo, riprendendo temi che Bersani aveva già rapidamente affrontato nel povero Governo Prodi,spingeva sulla redistribuzione della ricchezza del Paese creando le ptemesse di un'Italia più giusta attraverso la messa in discussione di stili di vita orami consuetudinari per alcune categorie abituate a voler controllare l'intero mercato del lavoro attraverso l'imposizione di parcelle sempre troppo salate e molto sommerse che la povera gente doveva pagare per una prestazione professionale necessaria. Controlli venivano effettuati su esercenti e lavoratori dei pubblici esercizi riscontrando una larga fascia di sommerso e compiendo il miracolo della centuplicazione degli scontrini emessi e dei guadagni dichiarati per ogni singolo giorno. Lungi da me santificare il Governo in carica, ma bisogna riconoscere che fino ad oggi non c'era stato nessuno che aveva tentato di far pagare le tasse a chi non le paga e già questo è un traguardo non da poco; tra l'altro, il sapere che non esiste più l'impunità assoluta per coloro che da sempre fanno i furbi a nostre spese, dà un notevole apporto di ottimismo ed aumenta la voglia di collaborare pretendendo a nostra volta, il rilascio di una fattura per ogni prestazione ricevuta. Eppure proprio una certa sinistra che aveva saputo sottolineare la vacuità dell'immagine rispetto alla sostanza, fa ora lo stesso ragionamento del partito della destra che ci ha governato andando a scovare cose che possano demolire una sinistra sicuramente più moderata ma che ci piacerebbe criticare sui contenuti e non sulle forme. Esempio: la foto di Bersani davanti ad un boccale di birra mentre lima il discorso che dovrà tenere il giorno successivo, lungi dall'essere vista per quello che è, diviene termine di valutazione del Segretario politico del PD che, vivaddio, non avrà brillato per chiarezza nell'esposizione di un programma che non riesce ad uscire netto e delineato, ma che a me rassicura, nella sua solitudine davanti a quel boccale, più di qualcun altro circondato da folle acclamanti: per esempio Grillo, che alla prova dei fatti, abbiamo sentito criticare il diritto di cittadinanza per chi nasca in Italia o da cui abbiamo sentito dire che 'si stanno demonizzando e perseguitando igli evasori'. La critica fine a se stessa e distruttiva di quel poco di buono che c'è non fa parte della mia cultura e non ho mai fatto e creduto a persone per pura fede ma sempre ho provato a capire dove fosse il bene e dove il male e quale fosse la giusta via da intraprendere in un certo momento della storia. Anche sull'articolo 18 ho sfilato insieme a Cofferati ma che senso ha oggi difendere a priori un articolo di una legge che presuppone un diritto dei lavoratori quando i lavoratori non contano più nulla e vengono licenziati comunque o non vengono assunti affatto? Idiozia tutta italiana, fatta di slogans ormai vecchi, triti e ritriti, recitati più per confermare se stessi che per il bene dei lavoratori che, infatti, in massima parte condividono queste scelte governative così dure che almeno danno loro un poco di speranza che qualcosa possa cambiare, specialmente per i loro figli, e che il diritto al salario minimo venga garantito a tutti e non solo a chi può usufruire della cassa integrazione. Popolisti siamo e ci piace chi grida di più; ci appassioniamo anche dei forconi siciliani chiaramente pilotati dalla mafia, tutto va bene purché ci si opponga. Ed è la nostra generazione, che tante mete ha raggiunto ma tanti guasti ha prodotto, quella maggiormente responsabile di soffiare sul fuoco dei giovani ai quali poi, se ci viene chiesto di dare qualcosa in termine di garanzie, diciamo no. Non capisco quest'Italia, questa sinistra estrema, il dipietrismo becero, la protesta a tutti i costi, il ridicolizzare ciò che mediaticamente non buca, e mi chiedo se neanche questo periodo in cui qualcuno si sta prendendo cura di noi potrà servire per far rinascere la politica vera, fatta dalla gente e per la gente, quale sarà il futuro? |
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