Creato da Superfragilistic il 30/07/2008

Sonoviva

Un blog di denuncia, osservazione e critica possibilmente costruttiva

 

 

« E VABBE' ALLORA FORZA DONNE !DEDICATO A TUTTE LE DONNE »

PER LA FESTA DELLA DONNA

Vorrei farmi per una volta portavoce di realtà molto diverse da quelle italiane, che hanno al centro la condizione della donna. Dal punto di vista di uno Stato come quello italiano, le realtà vissute  sono del tutto contraddittorie: da un lato abbiamo il raggiungimento, da parte del sesso femminile, di una condizione che certamente, al di là dei limiti e delle discriminazioni ancora in atto, le ha rese protagoniste della vita sociale e produttiva del Paese; dall'altro resta fermo o cresce addirittura il dato che le vede vittime di violenze che si consumano, per lo più, tra le mura domestiche, frutto nella maggior parte dei casi del degrado morale e dell'ignoranza, ma non solo.

Ma ci sono luoghi di questo nostro globo terrestre dove alle donne non è riconosciuto niente semplicemente perché sono niente assoluto nella loro società. Parlo di alcune zone dell'India, dove morire di stenti, di colera e di altre malattie è la realtà quotidiana ed a questa realtà, già dura  ed insostenibile, si aggiunge il problema della solitudine assoluta: lo Stato non aiuta i Villaggi troppo poveri ma lo fa solo quando abbiano raggiunto uno standard minimo. Così, in assenza di aiuti governativi, non ci sarebbe alcuna speranza per loro.

Si chiama Massimo Pietrantoni, ed è una persona straordinaria: nel passato un'attività di calciatore e poi due lauree, una in geologia ed un'altra in ingegneria ambientale. E' un mio cugino di secondo grado. Durante un viaggio in India per lavoro ha conosciuto la realtà di quei luoghi e la sua vita ne è rimasta sconvolta. Da allora ha fondato in Italia la Humawave, creando un progetto che prevede lo sviluppo di un piccolisimo Villaggio, proprio attraverso l'aiuto alle donne affinché escano da questa sudditanza assoluta divenendo protagoniste della graduale ripresa economica che faccia uscire l'intera comunità dalla condizione di assoluta povertà. A lato vedrete il link in verde e vi chiedo di entrare nel sito e di prendere in considerazione l'idea di destinare a questo progetto il vostro cinque per mille. Infatti basta veramente poco per poter fare grandi cose. Massimo ora sta portando dei macchinari per prosciugare il terreno rendendolo coltivabile. Ecco le donne con cui ancora poter combattere e sperare, donne disperate che vedono morire tutti i giorni i loro figli, i loro uomini e loro stesse.

Di seguito una considerazione presa dal sito a cui facevo riferimento prima.

La discriminazione di genere rappresenta un problema in tutto il mondo, ma è particolarmente grave nei paesi in via di sviluppo.
Nonostante sia un paese ormai in rapida modernizzazione e crescita economica, tanto da essere considerato uno dei motori della crescita mondiale, per molti versi l'India rimane ancora profondamente ancorata a una visione essenzialmente patriarcale dei rapporti sociali, relegando la donna in una posizione subalterna rispetto all'uomo.

Contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo, le donne in India rappresentano la minoranza della popolazione (48%), effetto devastante di una selezione spietata, praticata talvolta ancora prima della nascita.
Da un rapporto di Amnesty International, si stima che in India il 45 % delle donne sposate subiscono violenze fisiche e morali dai loro mariti.
Anche nell'ambito lavorativo, le donne subiscono pesanti discriminazioni.

Gli strumenti fondamentali per l'emancipazione della donna sono rappresentati dall'istruzione e dall'acquisizione di consapevolezza del proprio ruolo, nella famiglia e nella società.
Secondo il Rapporto su "Lo stato della popolazione nel mondo" 1997 dell'UNFPA
"La realizzazione del diritto all'istruzione per le donne è il più importante strumento di empowerment in quanto la conoscenza, l'esperienza e l'autostima sono necessarie al fine di una piena partecipazione ai processi produttivi. L'istruzione consente alle donne di approfittare di ogni opportunità, di mettere in discussione i propri ruoli tradizionali e di cambiare le condizioni della propria vita".

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Commenti al Post:
francesco.selis
francesco.selis il 09/03/09 alle 16:24 via WEB
Nel mare di frivolezza, banalità e conformismo nel quale ci tocca navigare quotidianamente, questa tua segnalazione si distingue per l'incisività del suo contenuto informativo.
Devo umilmente ammettere che facevo il popolo indiano un esempio di mitezza e di tolleranza, senza conoscere la gravissima discriminazione "di genere" di cui ci porti a conoscenza.
Estendendo il discorso, penso a quanto distorta sia la visione della realtà che, non solo nello scandaloso esempio di casa nostra, ma anche a livello mondiale, viene imposta all'opinione pubblica dai mezzi di informazione. Penso soprattutto alle carneficine (recenti o in corso) dimenticate o quasi, al Ruanda, al Darfur; al miliardo di persone con problemi di cibo e di acqua; ad un'umanità in gran parte sofferente; alla distruzione in gran parte effettuata e tuttora in corso della foresta amazzonica; allo scioglimento della calotta polare.
Chi come te, mosso da amore di verità e di giustizia, sente il dovere di ristabilire un po' di informazione più equilibrata, non rischia certo di annoiarsi....
Un caro saluto. Franz
 
 
Superfragilistic
Superfragilistic il 09/03/09 alle 23:06 via WEB
anch'io sono venuta a conoscenza della realtà indiana solo da poco e tramite il contatto con questa persona che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco. Io non ne sarei capace ma almeno non voglio tacere. E sono felice di aver trovato compagni di strada.
 
Lorendolce
Lorendolce il 10/03/09 alle 16:47 via WEB
Cara Mina, purtroppo qui da noi nei "cosiddetti paesi civilizzati", la fa della FESTA della DONNA è solo un business ed un consumismo e spesso molti giovani d'oggi non ne conoscono neppure il vero significato, perché a scuola nessuno gliene parla. Questa tua pagina, denuncia con fortissima sensibilità, una delle peggiori condizioni della donna, laddove è meno di niente, meno di una gallina o di un asino. Sapevo dell'esistenza di siti dove la donna é in balia delle religioni più estreme da quella mussulmana ad altre senza alcun potere decisionale ne per stessa ne per i figli. Domenica sera scorsa, sui raitre per Presa Diretta: il primo servizio di parlava degli scenari attuali di oggi sui post-guerre su quello che si sono lasciate alle spalle: da Gaza all’Afganistan, i reporter di quel servizio sono stati eccezionali, hanno fatto un reportage terribile ma profondissimo. Se non l'hai visto ti consiglio di guardartelo in stream. Bestiale le devastazioni lasciate dall'uso del fosforo bianco in tutti i sensi dai corpi, alle case. Pensa, Mina, le ferite una volta curate non guariscono, perché continuano a bruciare dentro nei tessuti fino ad arrivare ai tendini, alle ossa e dopo un po' i medici sono costretti ad amputare l'arto perché va in cancrena. Domenica sera ero allibita e avevo gli occhi lucidi a vedere quelle immagini. Donne disperate che non riuscivano a salvare ne i loro figli ne se stesse Ci sono pezzi di fosforo bianco sparsi dappertutto nascosti nei terreni incolti tra la polvere e le macerie e là che camminano tutti scalzi basta pestarli per prendere fuoco e morire così senza poterci fare nulla. Si muore e ci sono luoghi dove si muore troppo, dove si viene violentati troppo come mosce più delle mosche: Ruanda, al Darfur sono esempi insieme a quelli che ho citato poc’anzi. Che sia popolo indiano, afgano, etiope, somalo… o qualunque altro popolo, poco importa - si muore troppo e troppo in fretta- per siccità carestie malattie guerre, discriminazione dei sessi e di razza. Un popolo sconfinato che soffre troppo e scompare inesorabilmente anche per la distruzione del suo habitatat della foresta amazzonica; allo scioglimento dei ghiacci ai poli. Non ho voglia di parlarti di quello che ogni giorno dobbiamo subire qui a casa nostra da una informazione falsa ed obsoleta ad un governo che continuamente che ci propina una realtà fatta di lucciole invece che di lanterne. Grazie Mina splendida e preziosa nelle tue pagine piene del tuo sentire e di amore per la giustizia e la lealtà. Un abbraccio enorme con un grande bacio. A presto. Lorena. (;-D)).
 
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