I DACI
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Post n°89 pubblicato il 24 Agosto 2013 da anelusa
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ll Calus è un antico rituale estatico diffuso tra il sud della Romania, la Bulgaria e la Serbia, che ha spesso richiamato l'attenzione degli antropologi e degli etnomusicologi. Il rito trova la sua origine in un'antica tradizione pagana: la sua funzione era quella di esorcizzare glii Iele, gli spiriti delle acque dai quali si credeva venissero posseduti gli abitanti dei villaggi. Soltanto i Calusari, cioè i danzatori del Calus, erano in grado, attraverso il ballo, il canto e i giochi, di ipnotizzare gli spiriti, e liberare quindi le persone dalla possessione. Danza spettacolare e di grande complessità tecnica...
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La statua di Decebalo è una scultura colossale alta 40 metri che raffigura Decebalo, re dei Daci dal 87 al 106 d.C., posta sulle rive del Danubio vicino alla città di Orşova, in Romania.La sua realizzazione fu proposta, e in gran parte finanziata, da Giuseppe Costantino Dragan. I lavori iniziarono nel 1994 e terminarono nel 2004, con un costo totale di oltre 1 milione di dollari.
È la scultura ricavata da una roccia più alta d'Europa.Sotto il volto di Decebalo è incisa nella roccia un'iscrizione in latino: "DECEBALUS REX - DRAGAN FECIT".
Sull'altra sponda del Danubio, in territorio appartenente alla Serbia, si trova la Tabula Traiana, realizzata per commemorare le vittorie dell'esercito romano che condussero alla conquista della Dacia. http://it.wikipedia.org/wiki/Decebalo |
" E' sceso un daco dalla Colonna! Un daco vivo!", cosi esclamò la gente romana in una giornata di marzo, quando hanno visto Badea Cartan addormentato acanto alla Colonna di Traiano... "Cives Romanus sum!"
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Amore, nel mondo puoi camminare ! Perciò tu dimmi, chi ti ha più portato fra le nuvole?
Non scordi tu i giorni di mistero
Ora ti vedo in fretta per andartene Ti vedo come porvi a sorridere Perciò tu dimmi, chi ti ha più portato fra le nuvole? |
Post n°81 pubblicato il 28 Marzo 2012 da anelusa
"Conoscere. Amare. Ancora una volta, ancora e di nuovo Conoscere significa inverno, amare è la primavera. Amare- questo viene da molto lontano in me. Amare- questo viene da molto lontano in te. Conoscere. Amare. Qual è la strada, cosa ti spinge? Conoscere- cosa significa? Amare- perché hai paura tra fiori e tra erba alta? Tra fiori e tra erba alta la passione senza peccati ci rovescia in infinito con rumore ed ardore di api reincarnate . Ancora una volta, ancora e di nuovo , amare è la primavera." Lucian Blaga (poeta e filosofo romeno)-traduzione Alina Breje
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"Nella storia degli alberi nudi Scricchiolanti in una sola porta Si tratta di noi due Si tratta di fuoco e cenere. Due alberi senza foglie sulla strada Mentre li guarda l'alto cielo; Due alberi attraverso il bacio di cenere Piegandosi l'uno verso l'altro.
Dimmi foresta con la foglia rara Dov'è l'amore di quest'estate; Non sa l'inverno avere pietà Di noi,alberi senza foresta. Tutta l'estate ci sono state solo piogge Ci sono state stelle in notti senza stelle E dall'autunno che soggiorna in noi L'ultima foglia cade su di essi. Invano tendo verso di te Alcuni rami che sono stati le mie braccia : Altre porte si sentono scricchiolare Dall'autunnale vento per aggrapparsi. Siamo soltanto due alberi, Arriverano viandanti per tagliarci, Prenderanno i rami tutti poveri bambini Per la loro fiamma moribonda. E anche se tu mi amassi ancora Oltre l'aquilone dell'inverno che arriva Senza braccia,con gli occhi vuoti, Non avrò ciò che tendere verso te.." Poesie di Adrian Paunescu, cantata da Tatiana Stepa, traduzione Alina Breje
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Mărţişor è una festa tradizionale romena che celebra l'inizio della primavera. Si celebra il 1 marzo in Romania, Moldavia, Bulgaria e Macedonia. Il nome deriva dal diminutivo di "Marzo" (in rumeno Martie) ed ha il significato di "piccolo" o "caro Marzo".
Alcune ricerche archeologiche eseguite in Romania hanno portato alla luce dei "mărţişor" di 8000 anni fa, fatti di piccole pietre colorate in bianco e rosso. In alcune zone della Romania il "mărţişor" era composto da una piccola moneta in oro o argento che i bambini e le ragazze portavano al collo. In seguito, il nastro veniva appeso ai rami di un albero da frutta (si pensava che portasse abbondanza) mentre in cambio della moneta si comprava del formaggio bianco, affinché la pelle del volto restasse bianca e fresca come questo
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Post n°78 pubblicato il 24 Febbraio 2012 da anelusa
La tradizione popolare romena - Dragobete La tradizione popolare romena vuol chiamare la sua festa degli innamorati e del arrivo della primavera "Dragobete". Dragobete è una divinità mitologica simile al Dio Cupido (Eros) immaginato come un uomo affascinante e virile che rappresentava per il popolo romeno antico (i daci) il Dio che fidanzava tutti gli animali della terra al inizio della primavera. Con il passare del tempo questa tradizione si è estesa anche fra la gente. Il 24 febbraio era l'inizio del anno agricolo, dunque il momento del risveglio della natura, gli uccelli cercava Dragobete, no i loro nidi e giustamente queste pulsazioni della natura, questo flusso di energia rigeneratrice, erano trasmesse anche agli esseri umani.
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