Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

immagine
 

SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

IL MIO ANIMALETTO BLOG-DOMESTICO

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 


 immagine


immagine

 

 

immagine

 

 

« 10 anni faRecital - Corrado Guzzanti - DVD »

Senza nome - Wilkie Collins

Post n°668 pubblicato il 12 Settembre 2011 da bluewillow
 

Titolo: Senza nome Titolo originale: No Name Autore: Wilkie Collins Traduzione: Luca Scarlini Casa editrice: Wilkie Collins pag: 733 costo: 14,90 €

Nel 1862, anno in cui Wilkie Collins pubblicò per la prima volta "No name" sulla rivista "All the Year Round" dell'amico Charles Dickens, la condizione dei figli illegittimi nel regno unito era terribile e spietata: essi non potevano avere il minimo riconoscimento legale e non potevano accampare alcun diritto sull'eredità del padre, in mancanza di un testamento che non prevedesse esplicitamente dei lasciti in loro favore. Non poche furono le tragedie dovute a morte improvvisa di padri che, pur amando la propria prole nata fuori dal matrimonio, non avevano provveduto a mettere nero su bianco le proprie volontà.
Per protestare contro questo stato di cose e metterne in evidenza l'intrinseca ingiustizia, che si accaniva sugli incolpevoli figli, Wilkie Collins decise di scrivere un romanzo totalmente anticonvenzionale, con una eroina che, privata di ogni bene materiale, e praticamente condannata all'indigenza, si ribellava al torto fattole usando ogni mezzo, nel totale disprezzo delle regole della buona società. La fondamentale novità del romanzo di Collins sta in questo: normalmente, secondo la morale vittoriana, una tale protagonista avrebbe dovuto inevitabilmente, anche dopo aver ottenuto un certo successo, cadere preda di terribili rimorsi e magari morire per espiare i propri peccati (vedere Ruth di Elizabeth Gaskell, ad esempio, che pure era un romanzo coraggioso).
Ma Collins è un uomo a cui bisogna riconoscere una autentica indipendenza di pensiero e una onestà intellettuale davvero rara ai suoi tempi: la sua eroina non solo si macchierà del terribile peccato di essere una donna con un carattere indomabile ed indipendente, non solo riuscirà ad ottenere, sebbene in maniera molto tortuosa ciò che desidera, vendicando il torto fattole, ma otterrà anche la felicità e l'amore, sposando un uomo che conosce ogni dettaglio del suo passato e non per questo l'ama meno.


In seguito alla morte improvvisa del padre e della madre, avvenuta repentinamente, la ventiseienne Norah e la diciottenne Magdalen Vanstone, dopo una vita vissuta nell'affetto e sotto la costante cura dei propri genitori, si trovano a scoprire una terribile realtà: a causa di un problema legale esse sono in realtà figlie illegittime, nate prima che i genitori si sposassero, quindi mai riconosciute come tali  ( e che mai avrebbero potuto essere riconosciute, visto che per la legge inglese a quell'epoca ciò era impossibile).
Tutto il patrimonio di Norah e Magdalen, la loro casa e tutto quanto contiene, finirà quindi nelle mani di uno zio che ha sempre odiato loro padre e che decide che le due dovranno provvedere a sé stesse da sole: una decisione di indicibile crudeltà nei confronti di una donna, per la quale le prospettive di lavorare onestamente e mantenersi senza cadere nella povertà erano pochissime.
La mite Norah deciderà di seguire il consiglio dell'amata governante Miss Garth, amica e quasi seconda madre delle due ragazze, e di dedicarsi all'unica professione dignitosa che è in grado di svolgere, quella di governante.
Magdalen invece non si rassegnerà al torto subito e scapperà di casa, per dedicarsi ad un lavoro ritenuto vergognoso e degradante per una donna della buona società, ma che le garantisce di poter essere realmente indipendente e libera di decidere del proprio destino: diventerà infatti una attrice.
Lo scopo di Magdalen è però molto più ambizioso: il suo obiettivo è quello di rientrare, con ogni mezzo, anche il più spudorato inganno, in possesso della propria eredità.
Quella di Magdalen è una recita a tutto tondo: non solo sul palcoscenico, ma anche nella realtà userà molte maschere per arrivare a colui che è in possesso dei suoi beni, il cugino Noel Vanstone.
La sua decisione però è drastica perché la esclude dalla società, che del resto la ha già rifiutata come figlia di suo padre: per non compromettere Norah, che invece ha deciso di rassegnarsi alla propria condizione, essa dovrà starle lontano, perché una attrice sarebbe una frequentazione troppo compromettente per una istitutrice.
Ad aiutare Magdalen nel realizzare i propri piani ci sarà un lontano parente della madre (o preteso tale, non si capirà mai con certezza), il capitano Wragge, un uomo che svolge la professione giusta per aiutare la ragazza: quella di truffatore.
Inizialmente Wragge, insieme alla moglie (una donna tanto buona, quanto poco pronta di mente e che insieme al capitano è uno dei due principali personaggi comici del volume), supporterà Magdalen come agente nella sua carriera di attrice, aiutandola ad organizzare le proprie serate, in cui la ragazza si dedica a una piéce teatrale in cui, come una trasformista, essa interpreta tutti i personaggi.
Ma il patto fra i due è ben chiaro: l'obiettivo finale è Noel Vanstone, su cui Collins fa aleggiare il sospetto che si stia preparando un omicidio.
Naturalmente le difficoltà non saranno poche e sulla strada di Magdalen si parerà una degna avversaria: la governante francese (chi più di un francese può essere un nemico per un inglese?) Mrs Lacount, che intuirà tutti i piani di Magdalen e tenterà di ostacolarla in ogni modo.
Per raggiungere i propri scopi Magdalen dovrà fare di tutto: travestirsi, fingere di essere una cameriera, tentare un furto,  fin quasi ad essere un assassina (non materialmente, ma moralmente in un certo senso lo è davvero nella storia) e perfino sposarsi per interesse.
Magdalen proverà ancora una volta umiliazione e sconfitta, ma non si arrenderà mai e infine otterrà, sebbene per pura fortuna (la stessa che era rimasta rigorosamente bendata all'inizio di questa storia, provocando la caduta della nostra eroina), quello che si è prefissata.
Alla fine di questa serie di intricate vicende la nostra eroina assaggerà un po' polvere: crederà di essere stata sconfitta, ma in realtà non si tratta di uno altro che di  uno stratagemma di Collins per dare al suo personaggio un futuro ancora più felice.
Nel momento di maggiore difficoltà per Magdalen essa infatti incontrerà l'amore del capitano Kirke (no, non quello di Star Trek!), un uomo molto più maturo, ma che la ama appassionatamente e che essa ricambia.
Infine, poiché da solo l'amore per i molto realistici inglesi non basta, Magdalen otterrà la ricchezza in maniera imprevista: per una serie di circostanze tutte le sue macchinazioni hanno resa ricca la sorella Norah che, a sua volta, darà a Magdalen la parte di eredità che le spetta.
In questo modo Collins dà un colpo al cerchio ed uno alla botte: la virtù di Norah, sempre fedele ad un corretto codice di comportamento, è  premiata come merita, anche se per tutto il tempo ci siamo divertiti molto di più a seguire le avventure di Magdalen, che infine viene anch'essa ricompensata (con grande scandalo dei benpensanti).
Ironicamente, due anni dopo aver scritto questo libro, Wilkie Collins finirà proprio per innamorasi di una donna molto più giovane di lui, Martha Rudd, che non sposerà mai e dalla quale avrà tre figli illegittimi, continuando contemporaneamente a vivere con la propria governante (avrà avuto qualche tratto di Mrs. Lecount?), con quale si ritiene abbia avuto contemporaneamente una relazione.
Il vero scandalo, nel caso di "Senza nome",  per l'epoca fu quello di non punire il personaggio di Magdalen, che invece finisce beatamente per godere delle proprie "cattive" azioni, trovando perfino l'anima gemella che, non solo la ama incondizionatamente, ma non ha nessuna intenzione di cambiarla.
Collins chiude questo libro, che sembra un ode al cinismo, in cui alla protagonista viene mostrato quasi subito un mondo senza giustizia e senza compassione, nel più romantico dei modi:

Attenzione, la citazione seguente è il finale, contiene spoiler ---------- (come del resto tutta questa recensione, ma non vi preoccupate, è una storia molto più complessa di come l'ho descritta, non vi annoierete lo stesso a leggerla)

Magdalen e Kirke si sono incontrati dopo una separazione, devono decidere del proprio destino:

"Mi merito questa felicità?", mormorò, facendo infine l'ultima domanda. "Oh, lo so come la povera gente meschina che non ha mai avuto passioni o sofferenze mi risponderebbe se chiedessi loro quello che ho domandato a te. Se essi conoscessero la mia storia, si scorderebbero della provocazione, per ricordarsi solo delle mie colpe, dimenticherebbero che ho sofferto e si accanirebbero sul mio errore. Ma tu non sei uno di quelli! Dimmi se hai qualche ombra di dubbio! Dimmi se dubiti che uno degli scopi più cari della mia vita sarà essere degna di te! Ti ho chiesto di aspettare e vedermi, ti ho chiesto, se c'era qualche verità dura da dire, di dirmela con le tue labbra. Dilla, amore mio, marito mio! Dimmelo ora!".
 Lo guardò, avvinta a lui, come se fosse la speranza della sua migliore vita futura.
"Dimmi la verità!", ripetè.
"Con le mie labbra".
"Sì!", rispose ansiosa. "Dì quello che pensi con le tue labbra".
 Si chinò e la baciò.

Di Wilkie Collins ho recensito anche:
La donna in bianco
La pietra di luna

Qui un'altra citazione tratta da "Senza nome"

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

BANNER

I miei banner

immagine
immagine
immagine

immagine

(Realizzati per me in esclusiva dal blog grafico Stravaganza)

 

ROMPERE IL VETRO IN CASO DI EMERGENZA

 

BANNER LINK

 


 

 

 

 

I MIEI PROGETTI PER IL FUTURO

 

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

____________________


Metto questo disclaimer molto alla moda su quasi tutti i blog, già mi sento più importante solo per averlo messo! Comunque la mia personale opinione al di là della legge è che non sono una testata giornalistica perchè :
-non vedo il becco di un euro, ma in compenso a scriverlo sto andando alla neuro
-nessuno mi regala i libri
-nessuno mi regala i biglietti del cinema
-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

____________________

 

 


Si fa il più assoluto divieto di utilizzare o citare il materiale contenuto in questo blog su siti di natura pornografica, illecita o immorale, pena denuncia alla polizia postale.

 

Relativamente al contenuto dell'intero blog, vale il seguente copyright:
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Le citazioni da libri, all'interno delle recensioni dei libri stessi o in altri post, appartengono ai relativi autori.

 
Citazioni nei Blog Amici: 226
 

LE TRADUZIONI DI BLUEWILLOW - FREE TEXT

La maschera della morte rossa - Edgar Allan Poe

L'ingratitude (L'ingratitudine) - Charlotte Brontë 

Disclaimer
Non sono una traduttrice professionista, quindi le mie traduzioni potrebbero contenere errori. Vi raccomando di adottare riguardo a questi testi le stesse precauzioni di una installazione di Windows e cioè: non basate il software di aerei sulle mie traduzioni, non impegnate il vostro patrimonio in scommesse sul fatto che siano esatte, non usatele per delle tesi di laurea e soprattutto non spacciatele per vostre! Declino ogni responsabilità riguardo (e fate i vostri compiti onestamente, diamine!)

Anche se si tratta di traduzioni su di esse valgono gli stessi diritti di qualsiasi altra opera di ingegno. Naturalmente potete leggerle, stamparle, regalarle ai vostri amici e anche farci delle barchette di carta, ma non potete in nessun caso ricavarne un profitto o ometterne i crediti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963