Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

immagine
 

SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

IL MIO ANIMALETTO BLOG-DOMESTICO

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 


 immagine


immagine

 

 

immagine

 

 

« Il libretto rosa di FinzioniLa strada per l'inferno... »

Vera - Elizabeth von Arnim

Post n°673 pubblicato il 16 Settembre 2011 da bluewillow
 

Alcuni sostengono che solo i bravi scrittori sanno vedere nello scacco, nell'umiliazione e nella sventura del materiale per la propria arte, cosa che richiede indubbiamente della grande capacità autocritica. Forse Elizabeth von Arnim doveva essere della stessa opinione, perché seppe trasformare l'esperienza di ben due matrimoni disastrosi in romanzi di grande successo. Alle prime nozze con con il conte tedesco Henning August von Arnim-Schlagentin, che per il suo "buon carattere" aveva soprannominato "Uomo d'ira", l'anglo-australiana Mary Annette Beauchamp (vero nome di Elizabeth von Arnim) deve sia la decisione di buttarsi nella scrittura sotto pseudonimo, mentre il marito pieno di debiti scontava una pena per frode in prigione, sia un tema ricorrente nei propri scritti: quello del pessimo matrimonio e delle sue nefaste conseguenze, che la scrittrice trattò in maniera quasi autobiografica nel suo primo libro, pubblicato nel 1899. L'argomento doveva essere molto sentito, soprattutto in un epoca in cui uomini e donne avevano forse meno occasioni di conoscersi a fondo prima di legarsi per la vita, e il volume dal titolo "Elizabeth and Her German Garden" venne ristampato ben venti volte nel primo anno.
Se nella vita coniugale non fu sempre felice, Elizabeth von Arnim ebbe però la fortuna di avere come precettori per i propri figli niente meno che Edward Morgan Foster ( autore di "Camera con vista", "Passaggio in India" e "Casa Howard") e Hugh Walpole (altro noto elizabeth von arnimscrittore britannico del XX secolo), cosa che mi fa in effetti chiedere se la letterarietà non sia a volte contagiosa o attrattiva...
Questo potrebbe essere confermato dal fatto che dopo essere rimasta vedova nel 1910, Elizabeth von Arnim si consolò fra le braccia di H.G. Wells, uno dei padri fondatori della fantascienza (un titolo fra tutti "La macchina del tempo"), relazione che durò tre anni.
Successivamente la scrittrice ebbe la brillante idea di risposare nel 1916 un altro uomo fatto del medesimo stampo del primo coniuge, ovvero con un pessimo carattere: questa volta niente precettori famosi, ma il soggetto in questione, tale Earl Russell, era fratello del filosofo Bertrand Russell che vinse un premio Nobel per la letteratura (ma sospetto fosse perché non esisteva un premio Nobel per la filosofia...), cosa che sembrerebbe attestare il fatto che la letterarietà possa essere contagiosa. Questa volta il matrimonio finì in una separazione e due anni dopo, nel 1921, la scrittrice diede alle stampe "Vera", una storia che ancora una volta affronta il tema del matrimonio infelice, dovuto a scarsa conoscenza del partner.

La giovanissima Lucy, rimasta orfana dopo la morte del padre, si invaghisce di Everard, un uomo molto più maturo e benestante che incontra in maniera fortuita proprio il giorno del trapasso del genitore. Per una serie di equivoci, avvallati dall'uomo, Everard viene considerato dai parenti e amici di Lucy come un vecchio amico del defunto, e si offre di provvedere a tutte le incombenze burocratiche, divenendo in breve sempre più presente nella vita della ragazza.
Everard si mostra a Lucy nella veste dell'uomo affidabile, benevolo e quasi paterno e la giovane finisce per credergli in maniera cieca.
Everard ha già avuto una prima moglie, Vera, morta in circostanze che sono ignote a Lucy.
L'uomo insiste per avere delle rapide nozze e porta Lucy nella dimora che ha condiviso con la defunta Vera, di fatto allontanandola dall'unica parente rimastale, l'amata zia che si era dichiarata contraria ad una unione così repentina.
Ma l'errore commesso da Lucy, l'aver voluto credere, forse per comodità, che ciò che le veniva fatto vedere fosse vero, verrà presto espiato.
Everard è infatti un vero e proprio torturatore morale ed impone alla ragazza, e a tutto il personale della casa, una serie di regole assurde che, se non rispettate, ne scatenano le incontrollabili e nevrotiche ire.
Con il tempo Lucy ricostruisce tutta la storia del precedente matrimonio di Everard, che ha trasformato la vita di Vera in una prigione.
Il libro ha un finale aperto, che lascia intuire che la strada di Lucy potrebbe assomigliare molto a quella di Vera, questo perché la ragazza cerca ostinatamente di vedere tutto con gli occhi di chi vuole amare, piuttosto che con quelli di chi vuole vedere, facendo delle proprie emozioni e dei propri desideri i suoi stessi lacci di schiavitù.

Il libro di Elizabeth Von Arnim è una esortazione a non cedere all'illusione, a non scivolare in soluzioni apparentemente facili, ma che spesso si rivelano delle vere e proprie trappole: è una sana doccia fredda che invita a buttare via occhiali troppo rosa per vedere il mondo e ad avere il coraggio di affrontare la realtà, anche se questo può mandare in frantumi sogni a lungo cullati. Sempre meglio che sognare troppo a lungo ed accorgersi che i cocci rotti per terra sono quelli in cui si è disgregata la propria personalità.

Il volume ha probabilmente ispirato Daphne du Maurier e il suo celebre "Rebecca la prima moglie" (pubblicato nel 1938), anche se du Maurier ha declinato una perfida figura di prima moglie piuttosto che di marito.
Per chi sa l'inglese è possibile leggerne una copia gratuita a questo indirizzo (dal 2011 non c'è più copyright sulle opere di Elizabeth von Arnim, essendo trascorsi 70 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1941).

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

BANNER

I miei banner

immagine
immagine
immagine

immagine

(Realizzati per me in esclusiva dal blog grafico Stravaganza)

 

ROMPERE IL VETRO IN CASO DI EMERGENZA

 

BANNER LINK

 


 

 

 

 

I MIEI PROGETTI PER IL FUTURO

 

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

____________________


Metto questo disclaimer molto alla moda su quasi tutti i blog, già mi sento più importante solo per averlo messo! Comunque la mia personale opinione al di là della legge è che non sono una testata giornalistica perchè :
-non vedo il becco di un euro, ma in compenso a scriverlo sto andando alla neuro
-nessuno mi regala i libri
-nessuno mi regala i biglietti del cinema
-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

____________________

 

 


Si fa il più assoluto divieto di utilizzare o citare il materiale contenuto in questo blog su siti di natura pornografica, illecita o immorale, pena denuncia alla polizia postale.

 

Relativamente al contenuto dell'intero blog, vale il seguente copyright:
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Le citazioni da libri, all'interno delle recensioni dei libri stessi o in altri post, appartengono ai relativi autori.

 
Citazioni nei Blog Amici: 226
 

LE TRADUZIONI DI BLUEWILLOW - FREE TEXT

La maschera della morte rossa - Edgar Allan Poe

L'ingratitude (L'ingratitudine) - Charlotte Brontë 

Disclaimer
Non sono una traduttrice professionista, quindi le mie traduzioni potrebbero contenere errori. Vi raccomando di adottare riguardo a questi testi le stesse precauzioni di una installazione di Windows e cioè: non basate il software di aerei sulle mie traduzioni, non impegnate il vostro patrimonio in scommesse sul fatto che siano esatte, non usatele per delle tesi di laurea e soprattutto non spacciatele per vostre! Declino ogni responsabilità riguardo (e fate i vostri compiti onestamente, diamine!)

Anche se si tratta di traduzioni su di esse valgono gli stessi diritti di qualsiasi altra opera di ingegno. Naturalmente potete leggerle, stamparle, regalarle ai vostri amici e anche farci delle barchette di carta, ma non potete in nessun caso ricavarne un profitto o ometterne i crediti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963