Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La sinfonia di Parigi e altri racconti - Irčne Némirovsky

Titolo: La sinfonia di Parigi e altri racconti Titoli originali: La symphonie de Paris, Noël, Carnaval de Nice Autrice: Irène Némirovsky Traduzione: Ilaria Piperno Casa editrice: Elliot pag: 90 costo: 9 €

Secondo quanto riportato nel risvolto di "La sinfonia di Parigi e altri racconti", negli anni '30 Irène Némirovsky, raggiunta la fama con i suoi romanzi, soprattutto con il folgorante David Golder, da cui fu tratto un film, rimase affascinata dal mondo del cinema e tentò di scrivere delle sceneggiature di propria mano.

I tre racconti compresi in questo piccolo libricino, della casa editrice Elliot, non sono altro che possibili trame di future pellicole, che la scrittrice immaginava potessero essere un giorno portate sul grande schermo.

Il linguaggio infatti non è il consueto, ma più asciutto, focalizzato soprattutto sulle immagini, come se la scrittrice immaginasse già di vedere le inquadrature proiettate sullo schermo. Frequente è il ricorso ad espressioni come "si vede", "s'intravede" a cui segue la descrizione di una certa scena, mentre "Il Carnevale di Nizza" inizia proprio con l'esplicita frase "Il film inizia con una rapida veduta di Place de la Trinité".

Tuttavia questi tre scritti non sono semplici elenchi d'azioni o dialoghi, come potrebbe accadere per una sceneggiatura vera e propria: l'autrice non riesce a sottrarsi all'istinto di scrivere comunque con gusto e l'effetto complessivo è che "La sinfonia di Parigi", "Natale" e "Carnevale a Nizza" sono molto più simili a racconti tradizionali che non a testi pensati per il cinema.

Potendo scegliere, cosa avrebbe voluto vedere rappresentato Irène Némirovsky su un grande schermo?
La risposta è curiosa, perché forse racchiude il motivo per cui questi tre testi non furono mai realmente utilizzati: le emozioni.
Le tre storie pensate dalla Nèmirovsky non sono dense di azione, ma di momenti topici, in cui i sentimenti soverchiano le forze dei protagonisti, che ne rimangono sopraffatti, raggiungono momenti di rivelazione e cambiano il proprio destino.

Se questi film fossero stati realizzati, avrebbero forse richiesto autentici maestri della regia, capaci con lunghe e minuziose inquadrature di comunicare le emozioni dei protagonisti, senza però ricorrere a molte scene di dialogo: un cinema che avrebbe dovuto, in poche parole, farsi letteratura.
Anche gli argomenti trattati, benché ricorrenti nei libri della scrittrice, sarebbero forse stati giudicati scandalosi per il più popolare cinema: adulteri, tentativi di aborto e, soprattutto, una immagine assolutamente non ideale della famiglia.

Forse Irène Némirovsky avrebbe avuto maggior successo nella sceneggiatura in tempi più recenti: probabilmente il nascente cinema non era ancora pronto per la sua modernità.

In "La sinfonia di Parigi", che dà il nome alla raccolta, si racconta la storia del giovane musicista Mario che prima smarrisce e poi ritrova la vera strada del suo talento, nonché un amore autentico: lo sfondo è la capitale francese, i cui rumori quotidiani sono quasi la musa del giovane protagonista.

In "Natale" viene invece raccontata la disillusione di Claudine, sedotta e abbandonata da un giovanotto interessato più ad una buona sistemazione che all'amore, totalmente insensibile al fatto che la ragazza aspetti un bambino. Inaspettatamente, Claudine avrà comunque il suo lieto fine. L'intero racconto sembra incentrato sulla falsità dei rapporti amorosi e famigliari.

"Carnevale a Nizza" è invece incentrato sulla più classica delle storie: un triangolo amoroso. I coniugi Simone e René condividono l'appartamento con il cugino di quest'ultimo, Tony.
La vita in comune non ha mai suscitato alcuna attrazione fra Simone e Tony, ma quando sono costretti a passare del tempo insieme a Nizza, dove si recano, in assenza di René, per delle cure, l'atmosfera colorata e travolgente del Carnevale accende fra di loro l'attrazione. L'epilogo, ancora una volta, non è un inno ai valori tradizionali della famiglia.

Questi tre racconti/sceneggiature offrono il ritratto di una Némirovsky inedita, con una eleganza più spartana e un tipo di scrittura per immagini che forse assomiglia di più a quello moderno, visto che la nostra cultura è stata influenzata molto più a lungo dai film di quanto potesse accadere negli anni '30.

Nonostante le differenze, la "voce" di Iréne Nemirovsky è pero sempre inimitabile, un peccato che i suoi film non siano mai stati girati.

Di Irène Némirovsky ho recensito anche:

La preda
I falò dell'autunno
Il malinteso
Jezabel
David Golder
Il calore del sangue
L'affare Kurilov 

 
 
 
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