Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Acqua nera - Joyce Carol Oates

Titolo: Acqua nera Titolo originale: Black Water Autrice: Joyce Carol Oates Traduzione: Maria Teresa Marenco Casa editrice: Il saggiatore formato: e-book costo: 0,99 € (in promozione)

Il 18 Luglio 1969, al termine di un party tenuto sull'isola di Chappaquiddick, verso le undici di sera, l'allora senatore Ted Kennedy, di 37 anni, e la sua segretaria Mary Joe Kopechne, di 29 anni, si allontanarono insieme in macchina.
Secondo quanto riportato da Ted Kennedy, l'uomo voleva accompagnare la donna verso il traghetto ad Edgartown che l'avrebbe riportata a casa. L'auto di Ted Kennedy però ebbe un incidente lungo il percorso, su una strada che non portava affatto verso Edgartown: cadde da un ponte senza guardrail e finì in acqua.
Ted Kennedy si salvò, mentre Mary Joe Kopechne morì.  La vicenda assunse contorni assai oscuri, perché dopo l'incidente il senatore non avvertì la polizia o i soccorsi, si allontanò dal luogo della disgrazia e solo la mattina dopo, quando l'auto fu ritrovata, fu evidente il suo coinvolgimento nella vicenda. Nel frattempo però Ted Kennedy aveva già avvertito i genitori della donna della sua morte.
La vicenda suscitò un grande scandalo e moltissimi interrogativi sulla sua vera natura perché Mary Joe Kopechne non aveva avvisato nessuno al party del fatto che si stava allontanando e aveva lasciato sia la sua borsa che le chiavi dietro di sé: questo fece supporre che in realtà non avesse nessuna intenzione di prendere alcun traghetto, ma si fosse allontanata con Ted Kennedy perché sua amante.
La cosa spiegherebbe, in maniera molto sinistra, il motivo per cui  Ted Kennedy non abbia chiamato immediati soccorsi, probabilmente nel desiderio di mettere a tacere uno scandalo che lo avrebbe rovinato politicamente, visto che era sposato.
Ted Kennedy venne condannato a due mesi di carcere per aver abbandonato la scena di un incidente senza prestare soccorsi, ma la penna venne sospesa: la cosa suscitò ulteriore scandalo, perché la legge non prevedeva sospensioni in tali casi.
L'intera faccenda non fu comunque senza conseguenze politiche per Ted Kennedy, sulla cui carriera pesò sempre l'ombra di aver abbandonato la propria segretaria morente per vigliaccheria.

In “Acqua nera”, Joyce Carol Oates rielabora la storia di questo atto di codardia in una storia apparentemente fittizia, ma che si rifà totalmente alla vicenda di Kennedy, ambientata però negli anni '90 (il libro fu pubblicato nel 1992).
I protagonisti sono una ragazza di ventisei anni, Elizabeth Anne Kelleher, detta Kelly, ed un uomo di cinquantacinque anni, chiamato lungo tutto il libro solo “il senatore”, che si allontanano da un party in cui si sono appena conosciuti, per avere una avventura di natura sessuale.
I due dovrebbero prendere una strada verso un traghetto, ma poiché l'uomo ha bevuto molto, si perdono e l'auto ha un incidente finendo in acqua.
Il libro è costruito con una tecnica particolare, in cui gli eventi vengono narrati attraverso una specie di flusso di coscienza della protagonista Kelly, con la vicenda riesaminata più volte, con aggiunta di dettagli, in cui all'incontro con il senatore al party si sovrappone la storia della vita di Kelly, una “brava ragazza americana” il cui destino è già segnato, ed è sul fondo di uno stagno, fra le acque nere, abbandonata alla morte da un uomo che ha appena conosciuto.
Tutta la vita di Kelly è una invenzione della Oates e non ha nulla a che vedere con la vera Mary Joe Kopechne: l'intera vicenda è lo spunto per mettere in luce l'ipocrisia della politica, la facciata di apparenza rispettabile, la superficialità di chi la rappresenta e i discorsi fatti di ideali dietro cui si nasconde invece una natura meschina, fatta solo di interesse personale, oltre che un modo per parlare di un certo ambiente sociale dove le idee politiche sono una forma di “vestito” da mettere e dismettere secondo le mode, ma non hanno radice autentica.
La vita di Kelly, una ragazza di “buona famiglia”, in apparenza di idee liberali e impegnata in attività di volontariato, ma che invece nasconde una radice di intolleranza di classe, è il simbolo di una intero ceto sociale.
“Acqua nera” è un libro duro, forse anche disturbante: un capitolo, ad esempio, è dedicato al racconto dettagliato dei vari modi in cui viene eseguita la pena di morte negli Stati Uniti, questo perché nella finzione del libro Kelly sarebbe una giornalista che ne avrebbe scritto a riguardo.
L'idea di Joyce Carol Oates è forse quella di accostare l'immagine di una società che fa finta di nulla di fronte alla barbarie della pena di morte, che idealmente gira la testa da un'altra parte purché le venga garantita la tranquillità, al comportamento del “senatore”, che per un meschino interesse, per vigliaccheria, fuggirà zoppicando dall'auto che va a fondo, mentre la donna intrappolata all'interno potrebbe ancora essere salvata.
“Acqua nera” è una lettura forte, quasi claustrofobica nel suo descrivere il lento andare a fondo di Kelly, l'idea di una morte improvvisa e assurda a cui la ragione tenta contro ogni evidenza di non arrendersi, ed altrettanto d'impatto nel comunicare il senso di fiducia tradita.
Un libro intenso, dalla prosa tagliente, assolutamente nero come l'acqua di cui racconta.

 
 
 
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- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
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