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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Confessions - Kanae Minato

Post n°1093 pubblicato il 03 Luglio 2013 da bluewillow
 

Titolo: Confessions Titolo originale: Kokuhaku Autrice: Kanae Minato Traduzione: Gianluca Coci Casa editrice: Giano pag: 270

Confessions Kanae MinatoLa professoressa di scienze di una classe di una scuola media giapponese, Moriguchi Yuko, annuncia ai suoi alunni che lascerà l'insegnamento a causa della tragica morte della figlia Manami, di soli quattro anni, rinvenuta affogata nella piscina dell'istituto scolastico, appena un mese prima, in seguito a quello che tutti credono un tragico incidente. Dopo una lunga premessa, in cui emergono molti dettagli ignoti della sua vita privata, la donna rivela che in realtà è conoscenza del fatto che la morte di Manami non è stata affatto accidentale e che due dei suoi studenti, chiamati A e B, ma in cui tutti riconoscono subito due ragazzi della classe, ne sono responsabili. Consapevole del fatto che due tredicenni non verrebbero mai perseguiti dalla legge, la professoressa Moriguchi ha rinunciato a denunciarli, ma non a vendicarsi. E' accaduto qualcosa, solo qualche istante prima, proprio in classe, che cambierà per sempre la vita di A e B, qualcosa che li porterà forse alla morte o forse no, ma che in primo luogo dovrebbe indurli a pentirsi.
Quella della professoressa Moriguchi è solo la prima della “confessioni” di questo libro che esplora uno degli incubi metropolitani che incutono più timore e suscitano più inquietudine, ma prendono corpo purtroppo sempre più di frequente: una adolescenza senza valori morali, senza niente che sia sacro, dove anche la morte di un altro essere umano può essere vista come un gioco o come un obiettivo per raggiungere altri fini, una visione della vita che atterrisce adulti che si sentono impotenti di fronte alla totale inscalfibilità dei colpevoli e alle limitate risorse della legge. Sensi di colpa? Pentimento? Dolore? Sembrano assenti dal quadro del delitto, sostituiti dal desiderio maniacale o disperato di ottenere attenzione: dai genitori, dai compagni di classe, dagli insegnanti, un modo per non essere invisibili.
La professoressa Moriguchi, però, non si rivelerà migliore di coloro che vuole punire: in questo libro non ci sono innocenti, un odio divorante brucia tutto e tutti e finirà per attaccare anche coloro che in definitiva non erano legati al delitto originario, come gli altri studenti della classe, in un crescendo di azioni violente.
Vari personaggi apporteranno sempre nuovi dettagli alla storia della morte della piccola Manami, attraverso lettere, diari e perfino un brano tratto da un blog, rivelando anche porzioni importanti della vita dei due colpevoli, la cui fragilità morale (se non proprio la totale anaffettività) ha origini precise.
Kanae Minato crea personalità credibili per i suoi personaggi, raccontando in dettaglio il loro mondo di illusioni e paure, che passo dopo passo li spinge verso azioni che alla fine non sembrano avere alcuna logica.
La tensione è alta lungo tutto il racconto, tanto che si fa presto a dimenticare l'indispensabile premessa perché tutto possa svolgersi secondo una sequenza precisa ed inevitabile: che la classe mantenga il segreto su quanto rivelato dalla professoressa, in modo che la tensione consumi chi deve mantenerlo. Difficile? Probabilmente, considerando la natura umana e l'esplosività della notizia, semplicemente impossibile, eppure per qualche ragione si viene trascinati dal flusso della narrazione, accettando la logica interna del racconto e l'insieme di giustificazioni dato dai personaggi alle proprie azioni.
Seguiamo le varie confessioni attraverso deliri di onnipotenza, sensi di inferiorità, paure su se stessi e sulla natura del proprio ruolo nella società e nella famiglia, mentre ad ogni istante sembra che un genio maligno abbia portato i fatti a svolgersi proprio nel modo più tragico.
“Confessions” è narrato tutto in prima persona attraverso varie voci, in uno stile che cerca di riprodurre lo stile naturale della lingua parlata, fatto anche di digressioni e cenni a fatti che sembrano buttati in maniera casuale, ma si rivelano poi fondamentali perché altri personaggi compiano determinate azioni.
Kanae Minato costruisce un thriller ad alta tensione che tiene sulla corda dalla prima all'ultima pagina: anche se spesso i personaggi raccontano gli stessi fatti da punti di vista differenti, la cosa non risulta mai noiosa perché da una differente prospettive le stesse azioni assumono una natura completamente diversa, creando spesso vere e proprie sorprese.
Forse un pizzico di filosofia in più non avrebbe guastato, ma questo libro non è una fiaba con una morale (anche se proprio volessimo trovarla potrebbe essere che farsi giustizia da soli significa far pagare colpe a degli innocenti): è un thriller di quelli fatti per inchiodare al libro a suon di colpi di scena e fa il suo sporco lavoro in maniera piuttosto efficace, ma pur tessendo una credibile trama psicologica per i personaggi non si propone di scavare a fondo in un fenomeno sociale, quanto di allestirvi attorno una storia sufficientemente trascinante.
Dal volume è stato tratto un film nel 2010, diretto da Tetsuya Nakashima, che ha finito per essere candidato agli Oscar nel 2011 nella categoria miglior film straniero.
Il volume è stato pubblicato da Giano in passato con il titolo “Confessioni” ed un'altra copertina, mentre di recente è stato ripubblicato con una immagine che è anche la locandina del film e con il titolo della pellicola.

 
 
 
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- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

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