Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La regina Margot - Alexandre Dumas (padre)

Titolo: La regina Margot Titolo originale: La Reine Margot Autore: Alexandre Dumas (padre) Traduzione: Riccardo Reim Casa editrice: Newton Compton pag: 568 costo: 8 euro

la regina margot - alexandre dumasDa quale regione della nostra amata penisola potrebbe mai provenire un cavaliere dal caldo sangue meridionale, rumoroso chiacchierone dalla parola pronta quanto la spada, incline a non risparmiare né stoccate, né buone battute? Ma sarebbe naturalmente,in barba a qualunque stereotipo italico,un piemontese! Almeno è così che la pensava Alexandre Dumas, per il quale il Piemonte era senz'altro a Sud della Francia (si è sempre sudisti di qualcuno, fanno eccezione forse solo gli eschimesi) quando scrisse la "La regina Margot", romanzo storico ambientato nel XVI secolo, che vede tra i personaggi principali due uomini contrapposti nell'origine, nella religione, nel temperamento e persino nella politica, ma uniti dal vincolo sacro dell'amicizia: l'estroverso, e un po' caricaturale, conte italiano Annibal de Cocconas e il riservato ed elegante conte francese Joseph-Hyacinte-Boniface de Lerac de La Mole. Uno cattolico e l'altro ugonotto, il primo abbronzato e bruno e il secondo pallido e biondo, i due sembrerebbero contraddistinti più dalle differenze che dai punti in comune, eppure la loro amicizia è una delle meglio descritte e toccanti  tra quelle create da Dumas, un vero maestro nel tratteggiare questo legame, che nei suoi romanzi appare spesso molto più sacro  di promesse d'amore e vincoli matrimoniali.
Cocconas e de La Mole sono i due personaggi comuni che Dumas sceglie di affiancare a quelli storici de "La regina Margot" che, a dispetto del titolo, parla molto più di un re che di una regina.
Il romanzo si apre con uno degli episodi più tragici e tristi di persecuzione religiosa della storia di Francia, quello legato alla cosidetta notte di San Bartolomeno, in cui fuorono sterminati, nel corso di poche ore, quasi tutti gli ugonotti francesi.
Nel 1572 la Francia era divisa fra una maggioranza cattolica ed una minoranza protestante, spesso coinvolte in guerre civili, e le due frazioni vedevano in due diversi possibili sovrani i loro capi secolari. Il re ufficiale era il cattolico Carlo IX, figlio di Caterina de'Medici, mentre Enrico di Navarra era il monarca a cui avrebbero aspirato gli ugonotti.
Un machiavellico piano fu ordito da Carlo IX e dalla madre, e sembra che il ruolo di Caterina fu tale da contribuire non poco a costruire quell'immagine di spietata crudeltà che spesso accompagna molte figure rinascimentali italiane in letteratura e nell'immaginario comune: ovviamente Dumas non può che approfittarne per dipingere ancora una volta una riuscitissima immagine di personaggio che usa ogni arma, politica e materiale, cinicamente e senza scrupoli, tratteggiando il ritratto di una abilissima, e totalmente amorale, donna di potere.
Con la scusa di volere portar pace fra le due fazioni perennemente in lotta, Caterina de' Medici favorì il matrimonio fra la figlia Margherita di Valois ed Enrico di Navarra: l'unione dei principi delle due casate in lotta, di religioni differenti, avrebbe contribuito ad evitare il rischio di dividere il paese, o almeno così fu detto.
Per assistere alle nozze tanto propagandate e festeggiare degnamente la nuova pace, arrivarono a Parigi ugonotti da tutta la Francia. Il matrimonio fu celebrato il 18 Agosto 1572, ma pochi giorni dopo, nella notte fra il 24 e il 25 Agosto, giorno di San Bartolomeo, mentre la gran parte dei protestanti era ancora a Parigi, un gruppo armato di cattolici uccise nel corso di poche ore migliaia di ugonotti, in quella che fu una delle più sanguinose stragi della storia.
La lotta fu condotta senza quartiere anche all'interno dei palazzi reali e la stessa Margherita di Valois, soprannominate dai cattolici in maniera quasi spregiativa "Regina Margot", rischiò la vita quella rossa notte di sangue: si salvò per puro caso e forti furono i sospetti che madre e fratello, che ne avevano fatto la loro pedina politica per realizzare un piano spietato, avessero previsto la sua dipartita, così come quella di Enrico di Navarra.
Invece, incredibilmente, o forse perché il destino è più forte della più ostinata volontà umana, sia Enrico che Margherita si salvarono, anche se furono ridotti ad essere dei prigionieri nei propri appartamenti a palazzo.
Quella che racconta Dumas nel suo romanzo è il complicato gioco di scacchi e i tortuosi intrighi che portarono Enrico di Navarra a sfuggire ai propri carcerieri, grazie anche al decisivo aiuto della consorte Margherita, e a conquistare il trono come Enrico IV, quel re che finì per convertirsi alla religione cattolica per sfuggire a morte certa e che pronunciò le celebri parole "Parigi val bene una messa".
"La regina Margot" (1845) è un romanzo costruito con grande "senso della scena", tanto che i numerosi dialoghi sembrano essere stati scritti appositamente per essere poi messi in scena a teatro: non per niente Dumas prima che scrittore fu un drammaturgo di successo.
Equivoci, scambi di persona, situazioni rocambolesche sono gestite dallo scrittore con grande abilità, che riesce in questo romanzo a coniugare felicemente azione, intrigo e passioni amorose in un intreccio praticamente perfetto che non lascia il minimo spazio a tempi morti.
Enrico, Margherita, Caterina de' Medici, e soprattutto  Cocconas e de La Mole, i due individui comuni che Dumas affianca a quelli storici,  sono personaggi vividi, forse esasperati nei propri tratti caratteristici, ma assolutamente indimenticabili.
Davvero pochi romanzieri sono in grado di rendere così viva la storia come Dumas, tanto che è facile persino perdonargli l'eccessivo indulgere agli stereotipi, persino quando parla di italiani che anche in questo romanzo, come in tantissimi di molti altri romanzieri, sono rappresentati o come un tantino buffoneschi e di buon cuore (Cocconas) o come algidi intriganti privi di scrupoli (Caterina de' Medici ), ma del resto Dumas è uno di quei romanzieri in grado di portare persino lo sterotipo allo stato di arte.

Di Alexandre Dumas (padre) ho recensito anche:

Il tulipano nero

 
 
 
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