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L'angolo di Jane

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L'ANGOLO DI JANE

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Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
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Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Questo suono è una leggenda - Esi Edugyan

Post n°1092 pubblicato il 01 Luglio 2013 da bluewillow
 

Titolo: Questo suono è una leggenda Titolo originale: Half Blood Blues Autrice: Esi Edugyan Traduzione: Massimo Ortelio Casa editrice: Neri Pozza pag: 313

questo suono è una leggendaGli Hot-Time Swingers sono una band jazz degli anni '30 e a rendere speciale il loro ritmo c'è un artista straordinario: Hieronymous Falk, praticamente la migliore tromba dopo il grande Louis Amstrong. Tutto sarebbe quasi nella norma, se non fosse che questa immaginaria e straordinaria band musicale ha pianta stabile in Germania e non negli USA e che il nostro Hiero, nonostante il sound è tedesco, o meglio un mischiling, un mezzosangue, nato da madre della Renania e da padre africano, un soldato di passaggio mai conosciuto dal ragazzo.

L'Europa, prima della guerra, ci racconta la canadese Esi Edugyan, in questo romanzo storico che scorre veloce proprio come il ritmo di un buon pezzo jazz, era un un gran posto per gli artisti di colore, perfino per coloro che venivano proprio dagli Stati Uniti: in patria avevano a malapena il diritto di esercitare la propria professione, con limitati diritti civili, ma in Europa invece avevano la piena libertà di lavorare, per questo anche il grande Louis Amstrong suonò per un periodo in Francia.
Sul frizzante mondo fra le due guerre, però, quella breve parentesi di pace che ha prodotto musica e letteratura d'eccezione, incombeva lo spettro “dell'imbianchino” (come è chiamato in questo libro), Adolf Hilter, che espanse a macchia d'olio, nel giro di pochi anni, i confini della Germania e le nefaste conseguenze dell'ideologia nazista. Fra le vittime del nazismo oltre agli ebrei ci furono anche persone di colore, alcune nate e vissute sempre in Germania.
Gli Hot-Time Swingers non sono mai esistiti, così come il giovane Hiero, “il piccolo Louis” (in omaggio a Louis Amstrong) di questa storia, o come il loro mitico disco “Half Blood Blues” per il quale i componenti di questa band finiranno per correre fin troppo rischi, ma la loro storia di artisti in fuga dal nazismo, dalle persecuzione razziali transcontinentali, da un mondo fatto di odio potrebbe purtroppo vera, così come il fatto che il jazz venne definito proprio dai nazisti una musica diabolica, ribelle, da estinguere: per nostra fortuna a sopravvivere è stato il jazz.
Voce narrante è Sid Griffiths, artista di colore originario di Baltimora, contrabbasso e artista consapevole di essere meno dotato degli altri componenti della band: fuggito dagli States insieme all'inseparabile Chip, amico fraterno e grande batterista, Sid in questa storia, narrata sul doppio piano temporale di un presente post-bellico negli anni '90 e di una gioventù vissuta pericolosamente alla fine degli anni '30, dovrà affrontare i dolorosi fantasmi del passato e un senso di colpa che si trascina nel suo cuore.
Quella fra Sid e Hiero è allo stesso tempo un sodalizio ed una rivalità, sia in campo musicale che amoroso, ma solo troppo tardi Sid si accorgerà che un grande talento riesce a tirare fuori il meglio da chiunque ne venga a contatto a ed è per questo che è così prezioso, perciò un grande genio cambia il corso delle cose, per questo lo stesso Sid senza Hiero varrà ben poco.
Esi Edugyan rende vivi i rapporti fra i suoi personaggi, creando personalità definite e convincenti che emergono dai dialoghi frizzanti, spesso improntati al perenne scherzo fra Sid e il vecchio amico Chip. Il romanzo è il racconto, rivissuto attraverso due epoche temporali, di un breve lasso di tempo, quello immediatamente precedente e successivo alla invasione tedesca della Francia, e della perenne fuga dei personaggi dal pericolo di essere catturati e deportati. Il senso di pericolo, il desiderio di rivalsa attraverso la musica (viene progettato ad esempio uno sberleffo ad un inno nazista), vengono resi ottimamente.
Forse solo il finale, dopo le varie corse attraverso l'Europa e fra presente e passato, avrebbe potuto essere un po' più articolato: Esi Edugyan sceglie una specie di “director's cut”, un taglio scena un po' brusco che lascia al lettore il compito di immaginare cosa avverrà fra i personaggi, a me però sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più, anche perché sarebbe stata la prima opportunità per il molto citato Hieronymous Falk di dire qualcosa, visto che, pur fulcro di tutte le attenzioni, la sua è una figura quasi silenziosa, che Esi Edugyan ci racconta solo attraverso la sua musica.
Creare una band immaginaria e una musica “fantasma” non è facile, ma la scrittura di Esi Edugyan è evocativa a sufficienza da farci sentire il ritmo di un blues mai esistito, ma che avrebbe meritato davvero un disco.
“Questo suono è una leggenda” è romanzo storico molto originale che getta una luce interessante su un piccolo pezzo di storia europea e musicale probabilmente ignorato dai più, bella scrittura il cui “sound” mi rimarrà in testa certamente per un bel po'.

 

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