Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Il fucile da caccia – Inoue Yasushi

Titolo: Il fucile da caccia Titolo originale: Riōjū Autore: Inoue Yasushi Traduzione: Giorgio Amitrano Casa editrice: Adelphi pag: 101 costo: 7,5 euro

il fucile da caccia - inoue yasushi"Il fucile da caccia" di Inoue Yasushi è un esempio molto particolare di romanzo epistolare: è  costituito infatti da sole quattro lettere inviate allo scrittore, nella finzione letteraria, da un uomo sconosciuto
Prima di pubblicare questo libro nel 1949, sua opera prima in prosa, Inoue Yasushi (1907-1991) è stato anche un poeta, e il pretesto per la costruzione del romanzo è una brevissima poesia, intitolata "Il fucile da caccia" che lo scrittore finge di aver pubblicato su una rivista per cacciatori.
Nel breve componimento viene descritta la figura di un cacciatore intravista di sfuggita da Yasushi mentre, assorto nei propri pensieri, porta in spalla un fucile churchill a doppia canna e fuma una grossa pipa da marinaio. La figura dell'uomo che procede deciso nella foresta, portando con sé un intero mondo estraneo allo scrittore, emerge ogni tanto nella mente dell'autore dei versi, che agogna di possedere la sua calma freddezza, la sua impavida sicurezza.
Inaspettatamente un uomo, Josuke, sembra riconoscersi nei versi dello scrittore e, forse sentendo che il filo del destino lo lega a chi ha composto la poesia, decide di inviargli oltre alla propria lettere altre tre missive, originariamente indirizzate a Josuke da tre donne importantissime nella sua vita.
Le tre lettere ricostruiscono in breve il dramma di tre esistenze vissute all'ombra dell'adulterio e dell'inganno, distrutte dall'incapacità di amare alla luce del sole.
La prima lettera è scritta dalla giovane ed amata nipote di Josuke, Shoko, subito dopo la morte della madre Saiko, da tempo malata. La seconda è invece una lettera della moglie di Josuke, Midori. La terza è infine il testamento di Saiko.
Le tre missive rivelano che il segreto della illecita relazione tra Josuke e Shoko, era in realtà noto da tempo alla moglie a Midori, cugina di Shoko, e che per tredici lunghi anni una complessa rete di bugie, sotterfugi e amari sensi di colpa, ha legato e consumato tre vite, di fatto determinando la morte della stessa Saiko.
Il racconto è un congegno "ad orologeria" perfetto: le lettere si incastrano l'una nell'altra costruendo la trama di un breve, ma intensissimo romanzo, in cui si intrecciano i temi del destino, dell'amore, della passione e del sacrificio.
Saiko ricorda nel testamento una antica compagna di scuola, una ragazza dai capelli sottili, a cui viene chiesto per gioco se preferisce amare o essere amata, ed unica fra le altre studentesse sceglie "amare", un ricordo indelebile, perché la donna sente di aver fatto nella vita la scelta opposta, "essere amata", che ai suoi occhi equivale alla differenza fra la sincerità e l'inganno.

Quando, giunte alla fine della loro vita, serenamente distese, volgeranno il loro viso al muro della morte, tra la donna che ha goduto appieno della felicità  di essere amata e la donna che può dire di avere avuto poche gioie, ma di avere amato, a quale delle due Dio vorrà concedere il tranquillo riposo? Ed esiste, in questo mondo una donna che possa dire davanti a Dio  "Io ho amato?"Forse la ragazza dai capelli sottili crescendo è diventata una di quelle poche elette. Avrà magari i capelli in disordine, il corpo segnato dalle ferite, gli abiti a brandelli, ma potrà dire a testa alta, con fierezza "Io ho amato", Ed esalare l'ultimo respiro.

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