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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La ballata del caffè triste - Carson McCullers

Post n°989 pubblicato il 13 Febbraio 2013 da bluewillow
 

Titolo: La ballata del caffè triste  Titoli originali: The Ballad of The Sad Café; Wunderkind; The Jockey; Madame Zilensky and the King of Finland; The Sojourner; A Domestic Dilemma; "A Tree, a Rock, a Cloud Autrice: Carson McCullers Traduzione: Franca Cancogni Casa editrice: Einaudi pag: 155 formato: ebook costo: 6,99 €


"Il valore dunque e la qualità dell'amore vengono determinati unicamente da colui che ama. Per questo motivo si preferisce, nella maggioranza, amare più che essere amati. Quasi tutti vogliono amare. E la cruda verità è che per molti la condizione dell'essere amati riesce intollerabile. L'amato teme e odia colui che lo ama, e a ragione. Perché l'amante cerca sempre di mettere a nudo l'oggetto del proprio amore; e richiede ogni possibile genere di rapporto con l'amato, anche se l'esperienza gli porterà solo dolore"

In un solitario paese del Sud degli Stati Uniti, dove la vita è dura e vale poco, bussa alla porta di Miss Amelia, una virago dal carattere inflessibile e maggiore possidente locale, un uomo alto non più di un metro e venti, in abiti consunti e dall'aria disperata, che si presenta  come suo cugino Lymon, figlio di una sorellastra della madre.
La parentela è estremamente dubbia e tutti si aspetterebbero che Miss Amelia,  un donnone strabico alto un metro e novanta, nota per il pessimo carattere e per l'estremo attaccamento al denaro, capace però di distillare un whisky con la magica proprietà di ispirare la poesia in chi lo beve, cacciasse lo straniero su due piedi.
Invece accade l'inaspettato, perché l'amore segue leggi e regole sue proprie, come ci spiegherà Cason McCullers in questo libro, e tutte raramente portano alla felicità.
Amelia non caccia infatti Lymon ed essi invece cominciano ad abitare insieme in perfetto accordo.
La presenza di Lymon, un uomo che attira gli altri con le chiacchere e sembra far parte da sempre di qualunque posto in cui si insedi, porterà Amelia a trasformare pian piano il suo spaccio di liquori clandestini in un vero e proprio caffè, un luogo di ritrovo che rendere più dignitosa la vita di tutti:

"E ciò che ti sgomenta è questo: tutte le cose utili hanno un prezzo e si comprano solo col denaro, perché così va il mondo. Non hai bisogno di ragionarci, per sapere quanto cosa una balla di cotone o un quarto di melassa. Mentre la vita umana non ha valore: ce la danno gratis e ce la tolgono senza bisogno di pagare. Che vale? Poco o nulla ti sembra a volte,  a guardarti in giro. E spesso dopo aver sudato e faticato senza migliorare in niente, ti viene giù in fondo all'anima il sentimento di non valere gran cosa. Il nuovo orgoglio invece venuto da questo caffè aveva effetto quasi su tutti, perfino sui bambini. Perché per andare al caffè non c'era bisogno di spendere per la cena o il liquore"

Nonostante l'ambiguità di Lymon, di cui nessuno sa in fondo nulla, quella fra il nano e la presunta cugina potrebbe quasi sembrare una fiaba, se non fosse che l'amore non è fatto per durare, ma per soffrire, e che nella vita di Amelia ricomparirà una figura da lungo tempo dimenticata: il marito Marvin Macy, un uomo tanto bello quanto malvagio, un tempo innamoratissimo di Amelia, ma da essa respinto e umiliato in passato, la cui natura è cambiare le cose in peggio.
Marvin ha un solo modo per vendicarsi di Amelia: toglierle l'unica cosa che ami, Lymon.
La cosa triste è insopportabile per Amelia sarà che il primo tradimento verrà non tanto dal cattivissimo Marvin, ma proprio da Lymon.

Fiaba un po' tragica e un po' buffa (indimenticabile la scena di lotta e pugilato fra Marvin ed Amelia, considerati alla pari sul piano fisico, data l'imponenza della donna), "La ballata del caffè triste" è una allegoria di come l'amore sia fatto per sfuggire a chi lo insegue e si nutra spesso di illusioni. Senza regole e senza logica, la passione brucia le speranze e sconvolge le vite.
Scritto proprio come una ballata che parla d'amore, ma anche di come l'esistenza abbia significato solo attraverso cose che apparentemente sembrerebbero poco importanti, come avere un luogo dove riunirsi ed essere semplicemente uomini, non operai di una filanda o persone intente ad un lavoro, "La ballata del caffè triste" è un breve originalissimo romanzo che parla di come l'amore sia sempre soggetto alla relatività delle circostanze e quanto possa essere fragile, nonostante le apparenze.

Il libro, pubblicato nel 1951, contiene oltre al romanzo breve "La ballata del caffè triste" che dà il titolo al volume, anche sei racconti pubblicati tra il 1936 e il 1951, tutti basati su momenti di rivelazione sulla propria vera natura, in personalità particolari.
"Wunderkind" (1936), parla di una pianista, un tempo bambina prodigio, che deve fare i conti con il diminuire del talento man mano che diventa adolescente.
"Il fantino" (1941), descrive l'indignazione di un fantino, mentre vede un un uomo ricco e il suo allenatore, discutere in sua presenza, come se in effetti egli fosse una cosa e non una persona.
"Madame Zilensky e il re di Finlandia" (1941) racconta del direttore di una scuola di musica che si accorge che una sua insegnante è una bugiarda patologica.
"Il forestiero" (1950) ha per soggetto l'incontro fra un uomo e la sua ex-moglie, molto più felice di quanto non fosse nei tempi in cui erano sposati.
"Dilemma domestico" (1951) parla di un uomo alle prese con l'alcolismo della moglie e di come rabbia e compassione si alternino nel suo animo.
"Un albero, una pietra, una nuvola" (1942) riporta il discorso, apparentemente strampalato, di un uomo che sembra ubriaco e sostiene che l'amore si impari per gradi, perché per amare le persone  bisogna prima imparare a amare cose come un sasso, un albero, per finire nell'abbracciare universalmente ogni cosa con questo sentimento.

Anche nei racconti Carson McCuller, scrittrice la cui breve vita terminò ad appena cinquanta anni, a causa di una salute estremamente fragile, dimostra una grande profondità di osservazione nel cogliere sfumature della personalità che si rivelano in condizioni particolari, quando si è portati a dubitare di se stessi.
Nel complesso un ottima lettura che scivola via veloce (libro finito tutto in una serata) e lascia con il desiderio di leggere altro di questa talentuosa autrice.

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