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Anais Nin
Post n°16 pubblicato il 13 Agosto 2007 da anima_nascosta
Negli anni '40, Anais Nin e Henry Miller camparono scrivendo racconti erotici per un uomo misterioso che li pagava a pagina; si faceva chiamare "il collezionista". Egli non apprezzava il loro stile e in ripetute occasioni pretese che "lasciassero perdere la poesia" e si concentrassero sul sesso, perché il resto non lo interessava. Anais Nin, allora, gli scrisse una lettera nella quale definisce in modo magistrale l'essenza dell'erotismo: Caro collezionista, noi la odiamo. Il sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di qualunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità. Lei non sa cosa si perde con il suo esame al microscopio dell'attività sessuale, con l'esclusione degli aspetti che sono il conturbante che la infiamma. Componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive. Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni. Lo sta facendo appassire, morire di fame, ne sta prosciugando il sangue. Se lei nutrisse la sua vita sessuale con tutte le emozioni e le avventure che l'amore inietta nella sessualità, sarebbe l'uomo più potente del mondo. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione. Lei sta lì a guardare questa fiammella morire d'asfissia. Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. Quanto perde con questo periscopio sulla punta del pisello, quando invece potrebbe godersi un harem di meraviglie tutte diverse e mai ripetute! Non due peli uguali. Ma lei non ci permetterà di sprecare parole sui peli; neanche due odori, ma se ci dilunghiamo su questo argomento, lei si mette a gridare: lasciate perdere la poesia. Neanche due pelli con lo stesso incarnato, e mai la stessa luce, la stessa temperatura, le stesse ombre, mai gli stessi gesti; perché un'amante, quando è infiammato d'amore vero, può esprimere i toni più sottili di secoli d'arte amorosa. Quante sfumature, quanti cambiamenti d'età, quante variazioni di maturità e innocenza, perversità e arte… Siamo rimasti seduti per ore a chiederci che aspetto lei abbia. Se ha reso i sensi indifferenti alla seta, alla luce, al colore, all'odore, al carattere, al temperamento, a questo punto deve essere completamente avvizzito. Ci sono tanti sensi minori, che buttano come affluenti nel fiume del sesso, arricchendolo. Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l'estasi. |
Inviato da: anima_nascosta
il 31/12/2009 alle 11:04
Inviato da: anima_nascosta
il 31/12/2009 alle 09:51
Inviato da: occhi_da_donna
il 28/08/2008 alle 19:02
Inviato da: vickylove73
il 19/10/2007 alle 11:27
Inviato da: STAROFSEA
il 12/09/2007 alle 23:16