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« Anais NinSENZA PACE »

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 13 Agosto 2007 da anima_nascosta
Foto di anima_nascosta

IL PECCATO ORIGINALE, OVVERO: CHE PECCATO QUEST’ORIGINE...

C’è sempre un inizio ed il nostro è antichissimo, prima che tutto fosse concepibile, quando tutto era Uno. L’inizio angelico della nostra pre-senza (prima essenza, ma anche senza prima…) era un unicum sessuale…. “inizialmente, l’umanità era costituita di esseri doppi… in seguito questi esseri si ribellarono agli dei. Nel punirli, Zeus, decise di indebolirli tagliandoli in due. Ogni metà, sospirando la metà perduta, cerca di raggiungerla e, avendola trovata, la stringe in modo da costituire, come prima, un solo essere con essa”.

Nel mio fantasticare sogno la nostra realtà come ermafrodita e mi allieto a fantasticare le possibili bellezze che, esseri così fascinosi, potevano infondere. Se il genere maschile trae origine dal Sole e il femminile dalla Terra, quello che partecipava le due nature appartiene alla Luna… La luna, trovandosi tra Terra e Sole, riceve luce dal Sole e, come il Sole, rischiara la Terra. Tale collocazione intermedia e il succedersi delle fasi lunari, fanno della Luna il luogo di riconciliazione dei contrari.

Che peccato quest’origine…. Peccato per l’opportunità persa e… peccato per tutto ciò che ha significato quest’origine, nel peccato. Ho letto e studiato molti testi sacri e religiosi, ma nel Racconto c’è qualcosa che non torna, c’è una profonda stonatura di fondo… la nostra colpa originale! Oggi la vivo come la più grande contraddizione sessuale presente nella nostra società… il ruolo, frainteso, del femminile.

Questa contraddizione nasce da radici culturali e religiose molto antiche, dal Peccato biblico Originale. E ancora oggi, dopo svariati millenni, ci troviamo ad avere ancora molta confusione e poca obbiettività sull’argomento.

Ma, se il maschile è portatore di informazioni genetiche ed è colui che garantisce la riproduttività di una specie, il femminile è colei che permette il nascere, il femminile è la porta d’ingresso al mondo, la navicella cosmica che ci traghetta al di là del guado.

Ora, se il maschile è dominante in chiave fisica, il femminile è dominante in chiave metafica, come pure, se il maschile è spirito solare, il femminile è spirito della terra, e ancora, se il maschile è Eros, il femminile è Amore. Si potrebbe continuare così all’infinito ed associare dicotomie ai due generi e sempre con calzante congruità.

Ma la verità è, a mio parere, un’altra… Non si tratta di nascere o meno con certi attributi, bensì di svelare il proprio essere bipolare, di riconoscer-si in entrambi gli opposti, perché, in fondo, siamo ancora esseri androgini, ogni donna possiede il suo piccolo fallo ed ogni uomo la sua piccola vagina. La verità è che la nostra esigenza a “dare nomi” a chiamare, ad indicare, ci ha, da sempre, portati a dividere gli opposti, impedendo la magia alchemica della “coniuctio oppositorum”.

Tutti siamo il nostro sesso ed anche l’opposto, tutti abbiamo un senso nel sesso opposto.. io donna, io uomo, io donno, io uoma…

Spogliamoci di noi, liberiamoci da noi…

 
 
 
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