Post N° 52Vorrei stare in silenzio, eppure grido: mai errore fu più acre. Un abbraccio speciale ai miei amici, e un abbraccio di benvenuto a tutti coloro che passano di qui. Con grigia dolcezza mai si nega un abbraccio, e con dolcezza lo si fa illuminare. Sto perdendo i ricordi: i ricordi delle emozioni, le emozioni nei ricordi, forse non ancora i ricordi nelle emozioni: saranno gli ultimi, i più forti, spero. Non ho più memoria per le parole, se mai ne ho avuta, e ora e da sempre non ho presa sui sentimenti: è come il fango che ti scivola da una mano e lo vedi lucido e pensi che non possa fare male e sai che è vita ma ti sfugge velocemente quasi quanto la polvere, che tutti conoscono e provano con il calpestio: ci giocano e ci stanno seri, gli altri, con la polvere e alcuni non lo sanno e molti sì, perché comunque è il loro buon destino. Io intanto mi perdo nella stanchezza rifrangente: si conosce un po’, ma è abbastanza impotente; ma ho una speranza che prima o poi la mia tristezza basti per riempirmi l’animo: di consapevolezza che rifulge, che lo farà morire e poi rifiorire come se fosse successo un niente.
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