Post N° 48Sto bene, ma ora covo tristezza. Eppure non così tanta come in passato, né come per certi versi dovrei. Non abbastanza tristezza. Ma forse è il caffè ancora nelle vene. Un abbraccio a chi passa di qui. In breve silenzio. Un abbraccio. Inizio a filastrocca Ti sfaldi, mia vita, come una punta di matita, sotto la lama del tempo, piccola, ma affilata. Il tuo legno si sfoglia in rotondi fiori, che si spezzano solo a guardarli, con le corolle sottili gialle e nere, lucide, o bruno opache, quasi naturali. Con quanta cautela cerco di consumarti piano! Eppure questo è il mio destino: un bel giorno rimanere un moncherino e da me stessa, forse, essere gettata via: dopo aver cancellato ogni mia parola.
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