Creato da bargalla il 30/01/2005
"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

 

Ultime visite al Blog

rdapiaggiossimorasteph27nikya1pinellogiuseppenapoli891540mariomancino.mluisinioIl_Signore_RaffinatocamarossogiacintoingenitoMaurizio_ROMAmonacoliomassimo.sbandernopmichepel
 

Area personale

 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Ultimi commenti

insisto...nella speranza di risentirti...anche in privato...
Inviato da: ossimora
il 16/02/2016 alle 10:03
 
Sarebbe bello rivederti comparire...con qualsiasi scrittura...
Inviato da: ossimora
il 06/07/2014 alle 17:07
 
torna....
Inviato da: ossimora
il 23/03/2012 alle 02:52
 
Adoro gli idra!
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 10:51
 
Carino sto post ... :-)
Inviato da: fantasista76
il 03/11/2010 alle 08:33
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« PRELATI DA ABORTIREUN'ATTESA LUNGA VENT'ANNI »

IL PRESERVATIVO COME PROFILASSI ANTICLERICALE

Post n°557 pubblicato il 25 Marzo 2009 da bargalla

          

 L'Italia sta vivendo uno dei momenti più bui della storia recente e a dispetto di ogni barlume acceso per rischiarare il moggio di verità accuratamente nascoste fra le pagine del contingente in funzione di poteri più o meno forti e oscuri, nulla sembra turbare il sonno della ragione che oltre a generare i soliti mostri, assopisce ancor più le tiepidi menti di un popolo obnubilato dal panem et circenses della catalessi mediatica magistralmente sponsorizzata dal trono e dall'altare ai cui piedi si ergono predellini e pulpiti attorno ai quali il clericalume imperante e il fariseume trionfante celebrano se stessi invocando il cesarismo clerico-fascista.
Partiti che nascono e partono per la tangente, pregiudicati d'ogni risma e colore, inquisiti osannati e benedetti stravaccati nelle camere con vista oltretevere, legislatori indegni d'esser considerati tali, i quali anziché percorrere con forza la retta via dei diritti e della libertà della persona, si trasformano in ufficiali di collegamento del regio reggimento papale, spendono allegramente il denaro del pubblico erario per mediare, scolorire, mendicare i non dovuti permessi, i famigerati nihil obstat viziati di laica incostituzionalità; proprio mentre dalla curia, i gerarchi catto-vaticani, chiusi nella loro eccentrica visione di un potere temporale a copyright planetario, continuano a lanciare strali, offensive, anatemi e a vomitare sentenze scagliando ogni possibile, velenoso e nauseante non possumus all'indirizzo di quanti vorrebbero, ad esempio, la regolarizzazione delle coppie di fatto, una legge sul fine-vita senza pagar dazio al caronte di turno o il ricorso al profilattico come presidio terapeutico.

Il preservativo se usato impropriamente diventa dogma di fede, l'inesorabile condanna a vivere una vita priva di ogni dignità e carità cristiana pronunciata senza appello da un branco di fanatici agnostici in processione lungo i gironi infernali della non-vita, assume il carattere di un dis-valore non negoziabile.
Gli eunuchi per il regno dei cieli predicano l'astinenza e la castità, eppure non disdegnano i piaceri della carne; fanno anche voto di povertà, ma questo non li esime dall'essere membri gaudenti e ricchissimi di una setta che con la scusa di servire dio copula contronatura con mammona. “Non imitate le loro opere, perché essi dicono, ma non fanno” si legge nel Vangelo di Matteo, pertanto anche in fatto di preservativi bisogna fare il contrario di quel che dicono.
Nel luogo dei falsi trionfi” direbbe Sergio Quinzio, si celebra ogni giorno il mysterium iniquitatis avendo anche la faccia tosta di proclamare ai “furbi e agli orbi” una verità di cui si ha la presunzione di avere la primazia e con questa il diritto di avere sempre e comunque voce in capitolo e i campi che pure dovrebbero esulare da magistero papale.

Vorrei tanto sapere che c'entra il preservativo col Vangelo, che c'entra il papa col Vangelo.
E hanno anche l'ardire di andare fino in Africa per parlare di riscatto sociale a quegli Ultimi costretti dai primi a restar tali proprio con la complicità di una gerarchia ecclesiastica che avversa la teologia della liberazione, vedendo in questa un'ideologia che l'avvicinerebbe pericolosamente al marxismo. E se anche fosse?
Trovo che ci sia più Vangelo in Marx di quanto non traspaia da certi pronunciamenti ecclesiali nei quali è spesso impossibile trovare non dico Dio, ma un briciolo di umanità.
Da una parte il papa-re con le sue riserve sui preservativi e la sua corte di prelati fondamentalisti a tenergli bordone, dall'altra il presidente del consilvio in veste di impresentabile defensor fidei con i suoi tirapiedi a fare da chierichetti: un'impresentabile confraternita dall'alto potere infettante all'attacco di un corpo poco mistico ma così tanto intriso di profittevole materialismo da essere conteso con ogni blandizie, sia essa la promessa per la vita eterna o la più terrena delle speranze sovente rubricate alla voce sogni irrealizzabili: tutti loro sono come l'aids e, come diceva un fortunatissimo slogan, se li conosci li eviti. Non per niente il Potere è conoscenza, non per niente il “potere” predica l'ignoranza.

Non bastavano più le continue ingerenze e le entrate a gamba tesa nell'agone politico italiota, gli sputi nel piatto in cui mangiano, le insopportabili pressioni sugli atei devoti e genuflessi, i no all'autodeterminazione, alla procreazione assistita, le puntuali indicazioni di voto, le chiassose esternazioni pronunciate con il piglio del servo dei partiti per imporre le proprie leggi a credenti e non credenti sparsi nel loro parco mondo; no, non bastavano, ci volevano anche i preservativi come contorno ad un menu per certi versi reso insipido dalla bassa cucina di uno chef il quale, una volta tanto senza camauro, si è affacciato su “History Channel” arrivando a sostenere una vera e propria legittimazione del tribunale dell'inquisizione, poiché dall'inquisitio, a giudizio del filosofastro, sarebbe nato il dibattimento processuale moderno.
Tesi strampalata! Vaglielo a dire a gente come Giordano Bruno o Giulio Cesare Vanini ai quali venne riservato un processo farsa e una condanna “esemplare”.
Il “rigore” della dottrina cattolica è un penalty fischiato con la complicità di un arbitro che riscrive continuamente le regole del gioco per favorire sempre la stessa squadra.

Dicono che i preti non fanno politica, un'attività esplicitamente vietata dal canone 287 paragrafo 2 del codice di diritto canonico, eppure a pensarci bene, anche i preservativi, fanno parte della politica. Una politica che promuove la salute, vietarli significa predisporre al contagio una fascia di popolazione potenzialmente infetta.
Ask to the pope, before” (“Chiedete prima il permesso al papa”) ironizzano i giornali stranieri parlando della legislazione italiana rivista e corretta dalla morale dogmatica catto-vaticana in temi che riguardano la vita, la ricerca scientifica, la morale e la coscienza dei singoli.
A voler essere buoni (è per me difficile esserlo con i sepolcri imbiancati) la storia dei preservativi mi ricorda un po' quella dei vaccini, verso i quali papa leone tredicesimo si dimostrò ostile sostenendo che non fosse utile il loro impiego poiché “Dio salva chi vuole”.
Come dire che se uno ieri moriva di vaiolo, di difterite, di poliomielite, e oggi crepa perché ha contratto l'aids era, ed è, per volontà divina.
Vien da aggiungere “Guai a voi dottori della legge che caricate gli uomini di pesi insopportabili, ma quei pesi voi non osate toccarli nemmeno con un dito...Guai a voi scribi e farisei ipocriti, perché chiudete il regno dei cieli innanzi agli uomini; voi non entrate né lasciate entrare coloro che vorrebbero entrare...Guai a voi scribi e farisei ipocriti, perché rassomigliate a tombe imbiancate, le quali fuori appaiono belle, ma dentro sono piene d'ossa di morti e di ogni immondizia. Così anche voi, di fuori, agli uomini apparite giusti, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità...” -Matteo cap.23- 

                              

                           

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963