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Un blog creato da venditore_diaquiloni il 10/08/2007

Riflessi dell'anima

Tutto quanto concerne l'anima si svela spontaneamente ed ogni sforzo razionale non fa che allontanarla. Questo perché la sua natura non è fenomenica. Si coglie col cuore, come una poesia o un'opera d'arte. Si sente, si ama, ma nessun concetto, come ombra fugace, è ad essa adeguato.

 
 

 

Serenata

Post n°18 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Suonerò fino all’alba
la mia ode per te,
tenero sussuro
in una notte di pioggia,
ruggito di mare
d’inverno in tempesta,
soffice coltre
di nebbia fluviale.

Canterò di baci,
di morbide carezze,
di pelle di luna,
la tua, luce
sul mio cammino.

 
 
 

Nel cielo del nord est

Post n°17 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Una nuvola in cielo:

la luce le dona
il colore della tua pelle,

il sole la colora
dell’oro dei tuoi capelli,

il mare la tinge
del blu dei tuoi occhi,

sulle ali del vento
mi reca la tua voce,

nel silenzio infinito
le tue parole d’amore.

Poi si dissolve,
ma non nel mio cuore.

 

vda

 
 
 

Sinfonia

Post n°16 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Cespugli di neve superati da faggi, abeti, betulle, cespugli di un bianco ormai non più candido che scivolano ai fianchi dell’auto, ai bordi di un nastro di asfalto scuro, tra muretti di ghiaccio violato da polvere e fumo. Malinconico viaggio in una mesta natura nel gelido silenzio dell’inverno, ma esaltante viaggio verso lo squillante ardore dell’incontro, del ritorno da te.

Alla radio, la nona Sinfonia di Schubert copre il rumore tenue del motore appena percettibile nei “pianissimo” della musica. I toni della musica, via via pacatamente riflessivi, caldamente brillanti, gioiosamente trionfali, sono quelli che illuminano il mio cuore nell’ansiosa attesa di ritrovarti.

La musica è ormai dentro di me e, d’improvviso, salgo incerto sul podio del direttore e subito vedo l’orchestra che si piega al gioco di arabeschi tracciati nell’aria dalla mia bacchetta, mentre il primo violino mi guarda e sorride la sua approvazione. Sono io, ora, che impongo l’imponente attacco degli archi che si arrampicano su note maestose e chiamo legni ed ottoni a disegnare un fresco tema dell’andante con moto.

L’auto corre già all’inizio della valle, tra le alte montagne che la coronano nella loro imponente maestosità che mi intimorisce ma, ad un tempo, mi è ormai familiare, perché mi anticipa ciò che vedrò riflesso nei tuoi occhi e nella tua anima e, quando il mio sguardo si alzerà verso il cielo, oltre le tue finestre.

E mi rapisce l’allegro vivace dello “scherzo”, la gioia di essere ormai a pochi chilometri da te e l’immaginarti sulla porta ad attendermi sorridente e il sentire già il sapore dei tuoi baci, nello struggente desiderio di farti ancora mia e rivedere il tuo viso che, negli attimi del piacere, si trasfigura ancora in quella singolare espressione di fanciullesca bellezza.

Ora svolto nella stradina dove abiti, è un po’ in salita, infidamente ghiacciata; a fianco, sulla massicciata della ferrovia, una stanca “littorina” rinnova il suo ciclico sbuffare. Sono al tuo cancello ed eccoti là, sulla porta, sorridente, come quando ero andato via, l’ultima volta…

 
 
 

Le ore dell'amore

Post n°15 pubblicato il 24 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 

La mia alba
non potrà vivere
nei tuoi occhi che si schiudono,

il mio giorno
non potrà splendere
nel sole dei tuoi capelli,

la mia sera
non potrà offrirmi
rifugio nelle tue carezze,

la mia notte
non potrà sospirare
del tuo sonno sul mio petto.

Ma il nostro amore,
lontano, rubato, silenzioso,
scalda il respiro dei miei giorni
e muove le onde della mia anima.

 
 
 

Tieni stretto il mio cuore

Post n°14 pubblicato il 21 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Tieni stretto il mio cuore,
ninfa delle acque,
malinconica musa
generata da Amore
e nutrice di sogni;
cogli ora la mia anima
ed effondi la luce
di silenti parole,
di brumosi sospiri,
del suono vibrato
di un sassofono jazz. 

Il tuo grido, il mio grido
si infrangono inutili
su sordidi muri
e l’eco ora tace
nell’aria più greve,
nelle nuvole nere,
nel duro granito
di montagne spietate.


Segui la via
del mare e del vento,
la strada lucente
del nostro universo;
essa ora volge
in magici sogni
e dolci illusioni,
nel moto convulso
d’infuocata emozione;
a scandire i tuoi passi,
il tempo, il destino,
la speranza del sempre.

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 19 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 
Tag: poeti

Ho un ricordo che mi parla con le tue parole
al tramontare del sole e quando albeggia...
quando il cielo si annulla nel mare
e quando l’acqua non ha confini all’orizzonte…

Ho un ricordo lontano che mi parla con le onde,
quando appaiono le stelle
o quando il sole tinge il vuoto del mio cuore.

Ho un ricordo...soltanto un ricordo nel silenzio di noi…
in un cielo rosa che leviga e acutizza la mia malinconia

Eugenia


 
 
 

Senza titolo

Post n°12 pubblicato il 15 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 


Regalami ancora un’emozione

il malinconico pensiero
di un tempo sfuggito

l’impaziente attesa
di un messaggio dal passato

la rianimata fiamma
di un amore incompiuto

il rimpianto per l’impossibile


 
 
 

Il pianista

Post n°11 pubblicato il 14 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 
Tag: amici

Questo brano mi è stato inviato dalla mia cara amica, Duchessadgl4, e lo pubblico volentieri perchè esprime un pensiero che condivido con lei.

Cammino distrattamente all’interno di un centro commerciale in compagnia di un’amica violinista….All’improvviso si ferma e mi dice “Ascolta!”
Tendo le orecchie: sento voci di adulti, grida di bambini, rumori, tacchettii di scarpe e quella musica di sottofondo, onnipresente in tutti i centri commerciali del mondo. Ascoltando con più attenzione, risultano evidenti delle note di pianoforte, musica dal vivo: è un pianista seduto davanti alla tastiera del suo pianoforte che sta eseguendo un brano di Chopin… sembra non aver capito che nessuno è lì per ascoltarlo; il suo pubblico vuole far compere, mangiare, distrarsi, guardare le vetrine, incontrare gli amici. Non sono sicuro che adesso sia davvero lì: infatti, i suoi occhi affondano nel mondo magico in cui è stata composta quella musica, mentre le mani volteggiano sulla tastiera. Nessuno ascolta davvero, probabilmente neanche Dio.
Non è vero: Dio sta ascoltando. Dio è nell’anima e nelle mani di quest’uomo, che si sforza per dare il meglio di sé, indipendentemente dai riconoscimenti o dal compenso che riceverà. Suona come se fosse alla Scala di Milano, o all’Opera di Parigi. Suona perché questo è il suo destino, la sua gioia, la sua ragione di vita.
Mi sta riportando alla mente una lezione importantissima: "Tu hai una leggenda personale da perseguire e rispettare, e nient’altro. Non è importante se gli altri ti sostengono, ti criticano, ti ignorano, ti tollerano: stai agendo così perché questo è il tuo destino sulla terra, è la fonte di ogni gioia".
Che sia di esempio per tutti noi. Quando crediamo che nessuno presti attenzione a ciò che facciamo, dobbiamo pensare a questo pianista: stava parlando con Dio attraverso il suo lavoro, e tutto il resto non aveva alcuna importanza.

Paulo Coelho

 

 
 
 

Città vecchia

Post n°10 pubblicato il 12 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Rincorrersi di mura
in fuga perenne,
contrappunto di piani,
finestre nere,
orbite vuote
che si affrontano
scavalcando vicoli

di infinite scale.

Un tempo che non scorre

in queste pietre

grigie, immobili, mute,
negli archi, nelle volte,
nei portoni chiusi,
nelle ringhiere di ruggine,
nei balconi sbrecciati.

Diroccati interni,
dove ricorre
il ritmo della musica
ed il tonfo dei passi
di una danza eterna;

e ancor nell’aria,
magiche armonie
e antiche storie,
lucide testimonianze
di realtà mai spente.

 
 
 

Suonatori ambulanti

Post n°9 pubblicato il 05 Settembre 2007 da venditore_diaquiloni
 

Esplode
nell’aria,
improvviso,
un suono languido,
stridente, malinconico,
è una fisarmonica,
suonatori ambulanti.
S’infrange sulle facciate
di palazzi indifferenti,
finestre chiuse
su anime serrate.
Sottile, s’insinua
nel mio cuore ferito,
il ritmo esitante
di un valzer lento,
e richiama fantasmi,
confusi, soffocanti,
cercano un ricordo,
che non vuole apparire.
Lacrime prepotenti
offuscano la vista
di un orizzonte di sogni.
Ma già il suono si spegne
nel tintinnio crudele
della mia moneta
che rimbalza sul selciato,
prezzo troppo vile
per un’indicibile emozione.

 
 
 
 

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