Riflessi dell'animaTutto quanto concerne l'anima si svela spontaneamente ed ogni sforzo razionale non fa che allontanarla. Questo perché la sua natura non è fenomenica. Si coglie col cuore, come una poesia o un'opera d'arte. Si sente, si ama, ma nessun concetto, come ombra fugace, è ad essa adeguato. |
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Cespugli di neve superati da faggi, abeti, betulle, cespugli di un bianco ormai non più candido che scivolano ai fianchi dell’auto, ai bordi di un nastro di asfalto scuro, tra muretti di ghiaccio violato da polvere e fumo. Malinconico viaggio in una mesta natura nel gelido silenzio dell’inverno, ma esaltante viaggio verso lo squillante ardore dell’incontro, del ritorno da te. Alla radio, la nona Sinfonia di Schubert copre il rumore tenue del motore appena percettibile nei “pianissimo” della musica. I toni della musica, via via pacatamente riflessivi, caldamente brillanti, gioiosamente trionfali, sono quelli che illuminano il mio cuore nell’ansiosa attesa di ritrovarti. La musica è ormai dentro di me e, d’improvviso, salgo incerto sul podio del direttore e subito vedo l’orchestra che si piega al gioco di arabeschi tracciati nell’aria dalla mia bacchetta, mentre il primo violino mi guarda e sorride la sua approvazione. Sono io, ora, che impongo l’imponente attacco degli archi che si arrampicano su note maestose e chiamo legni ed ottoni a disegnare un fresco tema dell’andante con moto. L’auto corre già all’inizio della valle, tra le alte montagne che la coronano nella loro imponente maestosità che mi intimorisce ma, ad un tempo, mi è ormai familiare, perché mi anticipa ciò che vedrò riflesso nei tuoi occhi e nella tua anima e, quando il mio sguardo si alzerà verso il cielo, oltre le tue finestre. E mi rapisce l’allegro vivace dello “scherzo”, la gioia di essere ormai a pochi chilometri da te e l’immaginarti sulla porta ad attendermi sorridente e il sentire già il sapore dei tuoi baci, nello struggente desiderio di farti ancora mia e rivedere il tuo viso che, negli attimi del piacere, si trasfigura ancora in quella singolare espressione di fanciullesca bellezza. Ora svolto nella stradina dove abiti, è un po’ in salita, infidamente ghiacciata; a fianco, sulla massicciata della ferrovia, una stanca “littorina” rinnova il suo ciclico sbuffare. Sono al tuo cancello ed eccoti là, sulla porta, sorridente, come quando ero andato via, l’ultima volta… |
La mia alba |
Tieni stretto il mio cuore, Il tuo grido, il mio grido Segui la via |
Ho un ricordo che mi parla con le tue parole Ho un ricordo lontano che mi parla con le onde, Ho un ricordo...soltanto un ricordo nel silenzio di noi… Eugenia |
Questo brano mi è stato inviato dalla mia cara amica, Duchessadgl4, e lo pubblico volentieri perchè esprime un pensiero che condivido con lei. Cammino distrattamente all’interno di un centro commerciale in compagnia di un’amica violinista….All’improvviso si ferma e mi dice “Ascolta!” Tendo le orecchie: sento voci di adulti, grida di bambini, rumori, tacchettii di scarpe e quella musica di sottofondo, onnipresente in tutti i centri commerciali del mondo. Ascoltando con più attenzione, risultano evidenti delle note di pianoforte, musica dal vivo: è un pianista seduto davanti alla tastiera del suo pianoforte che sta eseguendo un brano di Chopin… sembra non aver capito che nessuno è lì per ascoltarlo; il suo pubblico vuole far compere, mangiare, distrarsi, guardare le vetrine, incontrare gli amici. Non sono sicuro che adesso sia davvero lì: infatti, i suoi occhi affondano nel mondo magico in cui è stata composta quella musica, mentre le mani volteggiano sulla tastiera. Nessuno ascolta davvero, probabilmente neanche Dio. Non è vero: Dio sta ascoltando. Dio è nell’anima e nelle mani di quest’uomo, che si sforza per dare il meglio di sé, indipendentemente dai riconoscimenti o dal compenso che riceverà. Suona come se fosse alla Scala di Milano, o all’Opera di Parigi. Suona perché questo è il suo destino, la sua gioia, la sua ragione di vita. Mi sta riportando alla mente una lezione importantissima: "Tu hai una leggenda personale da perseguire e rispettare, e nient’altro. Non è importante se gli altri ti sostengono, ti criticano, ti ignorano, ti tollerano: stai agendo così perché questo è il tuo destino sulla terra, è la fonte di ogni gioia". Che sia di esempio per tutti noi. Quando crediamo che nessuno presti attenzione a ciò che facciamo, dobbiamo pensare a questo pianista: stava parlando con Dio attraverso il suo lavoro, e tutto il resto non aveva alcuna importanza. Paulo Coelho
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