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e frittoe venexiane

Post n°18 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da roxchef2

forse molti di voi sapranno che la vera ricetta della serenissima non conteneva uova.....quindi questa e' un'altra ricetta molto antica su cui molti pasticceri veneziani di allora facevano riferimento 

Ingredienti 
200 g di farina 
40 g di zucchero semolato 
40 g di uva passa 
40 g di pinoli 
40 g di cedrini canditi 
12 g di lievito di birra 
0,5 cl di grappa o rum 
olio di semi di arachidi (per friggere) 
zucchero a velo o semolato per coprire 

questa e' una delle ricette della serenissima cui si avvicinano di piu' all'originale popi con l'andare dei tempi i cambiamenti e le varie tradizioni la ricetta ha preso pieghe diverse......arrivando a quella che usano nei primi del 900 le ns nonne e bisnonne.... 

altre curiosita' sul carnevale 
un tempo il Carnevale era molto più lungo e cominciava addirittura la prima domenica di ottobre per intensificarsi il giorno dopo l’Epifania e culminare nei giorni che precedevano la Quaresima, oggi il Carnevale ha la durata di circa dieci giorni in coincidenza del periodo pre-pasquale ma la febbre del Carnevale comincia molto tempo prima anzi, forse non è scorretto dire che, a Venezia, la febbre del Carnevale non cessa mai durante l’anno. Una sottile euforia si insinua tra le calli della città più bella del mondo e cresce impercettibilmente, sale con la stessa naturalezza dell’acqua, sfuma i contorni della cose, suggerisce misteri e atmosfere di tempi andati.

 

Ingredienti
  • 50 gr di lievito di birra
  • 1260 gr di farina
  • 750 di latte tiepido
  • 4 uova
  • 280 di zucchero
  • 280 di burro
  • 30ml di grappa
  • 400 gr di uvetta
  • 200 gr di canditi tra arancia e limone
  • 100 gr di pinoli precedentemente tostati leggermente in forno
  • sale
Istruzioni
  1. prima devi incorporare le uova zucchero e lievito sciolto in un po' di latte e burro....montandolo quasi a crema
  2. mano a mano aggiungi la farina e il latte alternando
  3. fatti aiutare dalla planetaria....o lo sbattitore...
  4. nel frattempo aggiungi l'uvetta che precedentemente avrai messo nella grappa
  5. i pinoli e i canditi(alcuni veneziani usano anche i fichi secchi nella ricetta aggiungendone circa 125 gr ma io non li uso)
  6. ora dovresti avere una pastella consistente che metterai a lievitare in luogo tiepido....ricorda devi lavorarla per circa tre volte ti consiglio di farla la sera prima e friggerla alla mattina in modo che lieviti bene.....
  7. ci possono essere delle fritelle che potranno risultare un po meno consistenti dopo cotte e le riempirai di zabaione o crema pasticcera o nutella......
  8. le vere frittoe venexiane hanno un lievitatura di circa sei ore e oltre.......infatti mia nonna le faceva con il lievito madre....
  9. per la frittura ti consiglio l'olio di arachide....
  10. le fai cadere con due cucchiai.......

 

 
 
 

carnevale a venezia tra tradizione e ricette della serenissima

Post n°17 pubblicato il 14 Febbraio 2012 da roxchef2
 
Tag: dolci

 

 

curiosita' veneziane 
Un tempo il Carnevale consentiva ai Veneziani di lasciar da parte le occupazioni per dedicarsi totalmente ai divertimenti, si costruivano palchi nei campi principali, lungo la Riva degli Schiavoni, in Piazzetta e in Piazza San Marco. La gente accorreva per ammirare le attrazioni, le più varie: i giocolieri, i saltimbanchi, gli animali danzanti, gli acrobati; trombe, pifferi e tamburi venivano quasi consumati dall’uso, i venditori ambulanti vendevano frutta secca, castagne e fritòle (le frittelle) e dolci di ogni tipo, ben attenti a far notare la provenienza da Paesi lontani delle loro mercanzie. La città di Venezia, grande città commerciale, ha sempre avuto un legame privilegiato con i Paesi lontani, con l’Oriente in particolare cui non manca, in ogni edizione del Carnevale, un riferimento, un Filo Rosso che continua a legare la festa più nota della Serenissima al leggendario Viaggio del veneziano Marco Polo verso la Cina alla corte di Qubilai Khan dove visse per circa venticinque anni. Un Filo Rosso che si snoda lungo l’antica e famigerata via della Seta.

 

 galani

  • i galani
  • 1100 di farina
  • 250 gr di zucchero
  • 100 gr di burro
  • 4 uova
  • 250 ml di vino bianco
  • sale 15 gr
  • buccia di limone grattugiata
  • rum
  • vaniglia
  • 20 gr di lievito in polvere...
Istruzioni
  1. dopo aver impastato tutti gli ingerdienti lasciamo riposare circa tre ore
  2. stendiamo una sfoglia e la passiamo sulla macchina per la pasta a n.3.....tagliamo i galani incidendo sulla parte centrale...
  3. friggiamo con olio pulito
  4. o strutto consigliato
 
 
 

comunicato stampa appena arrivato fate girare grazie (politicando)

Post n°16 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da roxchef2

COMUNICATO STAMPA DELL’ONOREVOLE SANTO VERSACE – NON ABBIATE PAURA - <<Non abbiate paura>> così l’onorevole Versace rivolto hai Parlamentari del PDL che in questi giorni stanno valutando cosa fare per il bene del paese di fronte alla evidente inadeguatezza del governo in carica. Rivolgendosi a coloro che ritengono di poter dare un contributo per affrontare la difficoltà in cui versa il paese, Versace ha detto :<< lo facciano in modo esplicito e coerente alla luce del sole>> Se come io credo vi sono in Parlamento le energie e le volontà, occorrono atti di coraggio, non sono ammissibili congiure di palazzo,occorre una schietta e seria presa di coscienza, che si traduca in un voto di sfiducia al governo Berlusconi, unica via riconoscibile dall’opinione pubblica come legittima . << Non abbiate paura >> èciò che si dicevano reciprocamente gli italiani usciti dalla guerra quando si trattò di ricostruire un Paese distrutto. Oggi occorre ritrovare lo stesso spirito e i Parlamentari italiani devono mostrare al Paese di anteporre la ricerca del bene comune ai propri interessi personali e alla paura di non essere ricandidati. Non possiamo accettare che un grande Paese qual è l’Italia sia bloccato dai timori della crisi. Un’alternativa c’è sempre si tratta di costruirla insieme, tra le forze politiche responsabili. Lo dobbiamo fare per i nostri figli.

 
 
 

torta alla liquirizia alta cucina

Post n°15 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da roxchef2

 

Introdotta dapprima nell’antico Egitto, in Cina e in India, la liquirizia è stata da sempre utilizzata per le sue proprietà benefiche. Nel XV secolo la pianta fu importata anche in Europa dai padri domenicani che estraevano il succo di liquirizia sin dal medioevo grazie all'ottima qualità delle radici che raccoglievano nell’area circostante. Il suo principio attivo, la glicirrizina, che le conferisce un’azione antinfiammatoria e antivirale è utile in particolare contro ulcere duodenali e gastriti. Per le sue caratteristiche la liquirizia è uno dei pochi arbusti che serve ad aumentare la pressione arteriosa nei soggetti ipotesi. La pianta, inoltre, desta grande interesse per il suo gusto ma soprattutto per il suo valore nel campo delle piante officinali come uno dei prodotti più acquistati in erboristeria. 

La liquirizia nelle sue forme 
Dopo la raccolta che avviene tra settembre e novembre, le radici della liquirizia vengono lavate, tagliate in pezzi di 10 o 12 centimetri per poi essere essiccate al sole. Successivamente i bastoncini sono pronti per essere lavorati. In commercio la liquirizia può essere venduta nelle forme più svariate. Dallo stato puro ai bastoncini da masticare, gommosa o in radici, in soluzioni per tisane o decotti, ridotta in polvere o in succo come dolcificante e correttivo, la liquirizia rappresenta per i fumatori un surrogato alla sigaretta vietata nei locali pubblici. La lavorazione della liquirizia: una tradizione che si rinnova nel tempoLa metodologia adottata per il sistema di produzione della liquirizia estratto dalle radici è molto semplice. Esso rimanda in modo fedele al metodo secolare dell’infusione delle radici sfibrate in acqua calda. Per questo motivo il prodotto mantiene le caratteristiche di genuinità di un tempo. La lavorazione è praticata con attrezzature particolari ed è proprio grazie ad adeguate temperature che il prodotto realizzato mantiene inalterato la sua purezza e le proprietà organolettiche contenute al suo interno non bruciando gli zuccheri naturali e le sostanze termolabili che costituiscono l'aroma. 

Usi e consumi: un rimedio per gola e stomaco 
Grazie alle numerose proprietà salutistiche, la liquirizia viene utilizzata per dare sollievo alla tosse lenendo le infiammazioni della gola, combatte i disturbi dello stomaco e guarisce le ulcere. Nonostante tutto, la liquirizia va assunta in piccole dosi prestando attenzione a non superare il dosaggio di mezzo grammo al giorno di glicirrizina. Assunta in forti dosi può causare infatti effetti collaterali sull’equilibrio dei sali minerali nel corpo, oltre a provocare ipertensione, astenia, ritenzione idrica e mal di testa. Va evitata l’assunzione in caso di soggetti affetti da diabete a causa dell’alto potere dolcificante 50-70 volte superiore a quello del saccarosio, epatopatie, gravidanza e sindrome premestruale. Il composto steroideo contenuto nella pianta, scoperto nel 1950 dagli studiosi Costello e Lynn, armonizza la secrezione ormonale, inibendo l'eccessiva produzione di estrogeni provocando un effetto ormonale di tipo estrogenico. Cuciniamo con la liquirizia! Contrariamente a quanto si possa credere, la liquirizia trionfa anche a tavola nel cosiddetto “black menu”. Numerosi sono i piatti di cucina salati preparati a base di liquirizia. Una sfilata di sapori curiosi e originalissimi che va dai primi piatti a base di mare con liquirizia fino ad arrivare ai dolci e ai liquori pregiati della tradizione del Mediterraneo. Il valore nutrizionale è di 20 kcal per 100 grammi di liquirizia assunta.La menta fa parte della famiglia delle Lamiaceae, presente in tutto il nostro continente, ma anche in Africa e in Asia, nelle zone di mezz’ombra, è una pianta che non teme troppo le basse temperature. 
E’ una delle piante che dal punto di vista medicamentoso è da sempre usata, basti pensare che ne facevano impiego gli antichi egizi e i romani, citata infatti già da Galeno. 
Può raggiungere degli sviluppi, in altezza, anche considerevoli, quasi fino al metro, le radici sono di tipo rizomatoso, veloci nell’espandersi nel terreno e dare origine nel giro di poco tempo a nuove piantine. Le foglie sono lanceolate e con una delicata e quasi impercettibile peluria che le ricopre quasi a proteggerle, il colore è verde molto brillante e variabile da specie e a specie. 

Se si accosta nella coltivazione al rosmarino, avremo al momento della fioritura, oltre che a un buon profumo, una bellissima zona arricchita di piccoli fiori dal viola al lilla, sia per il rosmarino che per la menta, ma per quest’ultima la forma dei fiori è tipicamente conica, piramidale dal basso verso l’alto, i fiori che compongono questa bella forma sono minuti e variano dal rosa candido al viola. 

La fioritura si può ammirare a partire dall’estate fino all’autunno. 
Coltivare la menta è davvero semplicissimo e non richiede grandi conoscenze di giardinaggio o di botanica. 
Si moltiplica per talea oppure separando delicatamente i cespi, se la pianta è abbastanza grande, a partire dalla fine di settembre. Osserverete che alla base della pianta si formano i cosiddetti “stoloni”, da li partono i nuovi e freschi germogli, quelli appunto impiegati per la moltiplicazione. 

È una pianta che richiede una posizione a mezz’ombra, e un terreno mediamente umido, se quest’ultimo lo è poco, la pianta cresce lo stesso, ma come meno vigore, ma si concentra però la potenza della sua essenza. 
Può essere attaccata da un tipo di fungo, la Puccinia menthae, che provoca i tipici rigonfiamenti rossi prima e neri dopo sugli steli, in questo caso dovrete tempestivamente eliminare la parta della pianta colpita, attenzione in caso di coltivazione in terra piena, o vicino ad esempio ad un orto, alle temibili e ghiotte lumachine. 
Per raccogliere le foglie, l’ideale è il momento che coincide con la fioritura, il raccolto andrà poi posizionato in un luogo fresco, asciutto e all’ombra. 

Tra le specie più diffuse: 

Menta piperita: ibrido tra la mentha aquatica e la mentha viridis originaria dell’Inghilterra. Le foglie hanno un color verde intenso, con sfumature porpora lungo il fusto, i fiori sono a spiga , cresce fino a quasi un metro e mezzo. Diffusissima in Italia, famosa la Menta di Pancalieri (Torino) il cui uso oltre che farmaceutico è anche dolciario. 
Mentha acquatica: con la sua crescita spontanea è diffusa in tutta Italia, la stessa è invece coltivata in Germania con il nome di menta germanica. 
Mentha arvensis: la peculiarità è legata alla enorme grandezza delle foglie, anche 4 cm di larghezza, cresce spontanea in Toscana. 
Mentha citrata o Mentha bergamotto: cresce in Europa, ha un profumo rinfrescante, i suoi fiori sono color porpora e le foglie color bronzo. 
Mentha pulegium: detta "mentuccia" in alcune zone, ha le piccole e vellutate, i fiori corrono lungo lo stelo vanno dal bianco al giallo ne esistono due tipi: "erecta” si trova facilmente lungo le strade "tomentosa" tipica degli ambienti aridi. 
Mentha spicata: detta anche menta romana ha le foglie lunghe e fiori rosati; è tra le più coltivate in Inghilterra. Cresce bene nei luoghi umidi. 
L’impiego della menta è vario, poiché si cercano di sfruttare le sue tante proprietà, prima fra tutte, la funzione digestiva ex stimolante a livello gastrico, ideale per tisane e infusi. 
Svolge anche una blanda azione antisettica e antispasmodica. Meglio bere tisane o infusi durante la giornata, poiché in alcuni soggetti potrebbe interferire con il sonno, ha infatti un lieve effetto eccitante. 
Non usarla in parallelo a cure omeopatiche perché può ridurne gli effetti desiderati, così come va evitata per chi soffre di reflusso gastroesofageo. 

Si usa inoltre, per rinfrescare l’alito, per insaporire e rinfrescare la carne di agnello e per arricchire il sapore di diverse zuppe e minestre. 
fonte internet..e...wikipedia

 

 

la mia ricetta.......esclusiva......

Ingredienti
  • 80 gr di liquirizia purissima
  • 20 cucchiai sciroppo di menta
  • 150 ml di latte
  • 3 uova
  • 150 di burro
  • 200 gr di zucchero palpabile per dolci
  • 1 bustina di lievito
  • vanillina
  • 250 gr di farina per dolci
Istruzioni
  1. iniziamo con il macinare la nostra liquirizia finemente fino a renderla quasi in polvere
  2. nel frattempo lavoreremmo a crema il burro con 1
  3. 50 g zucchero
  4. e la vannilina
  5. gli altri 50 ci serviranno dopo
  6. aggiungiamo solo i tuorli d'uovo gli albumi gli avremmo messi in frigorifero per lavorarli in secondo tempo
  7. continuiamo a lavorare affinche' non diventi una bella crema
  8. ora il latte e la menta e la 50 g liquirizia e continuiamo a lavorare l'impasto....aggiungiamo un po alla volta la farina
  9. e il lievito
  10. meglio se ci faccimo aiutare da una planetaria o sbattitore elettrico
  11. montiamo i nostri albumi a neve durissima aggiungendo un po alla volta lo zucchero rimanente
  12. e lo andremmo ad aggiungere all'altro impasto muovendo delicatamente senza farlo smontare quindi a mano
  13. con la spatola o lecca pentole dall'alto al basso
  14. ora che abbiamo il nostro impasto mettiamo il tutto in una teglia da torte io uso quella in vetro o in silicone......se usiamo quella apribile mettiamoci la carta forno
  15. ora la restante liquirizia sparsa sopra la torta
  16. inforniamo a 180 ° caldo ventilato per 35 minuti
  17. per la monoporzione usiamo gli stampi in silicone delle mini torte oppure per i muffhins

 

 

..

 

 

 
 
 

biscotti e biscotti alla nutella

Post n°14 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da roxchef2
 

 

pasta frolla

1 vasetto di nutella

per la pasta frolla

650 gr farina mulino bianco per dolci

4 uova (2 intere 2 tuorli)

1 bustina di lievito pane angeli

2oo gr di burro

200 circa di zucchero

1 bustina di zucchero vanigliato

aroma mandorla

1 bustina di vanillina

varie formine

formine….formina per il buco centrale

 

per la pasta frolla

 

tagliamo il burro freddo a pezzetti.. lo zucchero e amalgamiamo

a parte due uova intere e due tuorli  montandole a crema

ora al primo impasto aggiungiamo il secondo

e  aggiungiamo la farina,l’aroma,e il lievito

dobbiamo lavorare tutto rapidamente se abbiamo un kenwood o uno sbattitore elettrico facciamoci aiutare da quello l’impasto deve essere consistente e lucido

ora mettiamoci la pellicola e per tre ore in frigorigero

intanto con il bianco d’uovo mettiamoci un cucchiaio di zucchero e lo sbattiamo quest’ultimo ci servira’ per spenellare i biscotti prima di infornarli

ora che il nostro impasto e’ pronto lo stendiamo in una sfoglia di circa 3mm,

e con gli stampini ritaglieremo dei biscotti di varie forme,la meta’ di questi invece praticheremo il foro centrale….

frollini

 

intanto faremo scaldare la nutella che metteremo in una sacca poche se lo facciamo fare ai bambini con un semplice cucchiaino,e ne mettiamo un po sulla parte centrale del biscottoadagiamo sopra il biscotto con il foro e spenelliamo con l’albume…..

 

mettiamo in forno per circa 8-10 minuti……

mettiamo i ns biscotti a raffreddare e spolverizziamo di zucchero al velo

ed ecco le loro opere finite

baby food

biscotti alla nutella

 

 

 
 
 
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