Creato da MarioStaffaroni il 25/06/2011

italia solidale

un'assemblea virtuale di italiani ed italiane per scegliere assieme come rilanciare una nazione coesa

 

 

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una luce anche per l'Italia e l'Europa dalla primavera araba del mediterraneo

Post n°4 pubblicato il 06 Agosto 2011 da MarioStaffaroni

 

Queste riflessioni mi sono sorte scorrendo la informazione nazionale oggi. E mi sono trovato a pensare su quanti luoghi comuni, già di per sé infondati, possano avvolgere a volte anche nostre opinioni. La società araba non sarebbe sensibile ed aperta ai valori migliori anche della nostra società attuale:UNA INFONDATEZZA ASSOLUTA NOSTRA EVENTUALE D'OPINIONE.

 

E' quanto che mi sono trovato a riflettere oggi leggendo sull'Espresso dell'11 del corrente mese il servizio di Francesco Candelari sul Sogno di Tunisi.

Di quel servizio vorrei fissarne alcuni passaggi che forse chiariscono anche meglio il mio precedente pensiero:

 

Ecco allora dall'Espresso n. 32 c.a. di Francesco Candelari:

(...) Il Consiglio nazionale per la salvaguardia della rivoluzione (Cnsr), un comitato indipendente nel quale sono rappresentati partiti politici e membri della società civile, ha varato la legge elettorale: proporzionale secco e ineleggibilità di tutti gli ex membri del partito di Ben Ali. E parità fra uomini e donne nelle liste elettorali. 

Radhia ben Hadj Zekri, membro del Cnsr e presidente di una associazione di donne sostiene: <<Le donne sono state uno dei motori della rivoluzione. Giocano un ruolo di pace e di stabilità. C'é bisogno di loro>>.

(...)

I giovani continuano a impegnarsi, fioriscono associazioni culturali, movimenti di artisti per la democrazia. Sui loro blog il dibattito ferve ma manca organizzazione politica. (...)

Yasser Jeradi, un artista impegnato, (...): <<Non tutti pensano che una nuova protesta di massa sia necessaria. Finora abbiamo visto che quello è stato l'unico mezzo per cambiare l cose, ma dobbiamo dire sempre no alla violenza. (...) 

(...)

Le elezioni sono viste come come il punto di svolta: <<Non abbiamo cacciato Ben Ali per tornare a non contare nulla.>>, spiega Marouane Tlili:<<Democrazia non significa solo libere elezioni. La nostra rivoluzione non è né la rivoluzione francese, Nè il 1989. E i valori non sono legati solo alla religione, ma alla solidarietà e alla giustizia sociale. Sogniamo una democrazia alla araba,.... (...)

 

E NOI ITALIANI, COME STIAMO.

 

Personalmente, penso più o meno a metà del guado che ha già attraversato la Tunisia.

 

A dover ora infatti decidere, un po' tutti noi italiani, se le proteste e le sofferenze diffuse di una intera nazione continueranno a mantenersi dissensi e proteste prevalentemente individuali, o comunque circoscritte. Tali da non poter però così mettere in discussione l'attuale sistema di potere.

Se continuare ad occuparci di <quote rosa panda> o <di nastri azzurri vivaci>; se accontentarci del bersaglio facile parlamentare, che invero se le cerca spesso e volentieri andandosene anche in ferie dal 7/9 quando si sarebbe dovuto affrontare come rilanciare lo sviluppo per tutti, mentre se ne torna zitto zitto a lavorare anche a ferragosto speditovi di corsa da chi deve rastrellare altri 20 miliardi immediati ancora da lavoro, famiglie, pensioni (a proposito, se si tagliano del 50% il costo totale della politica italiana in ogni sua manifestazione centrale e periferica, lo sanno che quasi ci siamo già solo così con l'accorcia manovre? a riprova che tagliare il sociale è una scelta di un potere ostile alla sua stessa gente, non l'unica scelta possibile); se contorcerci ancora per una legge elettorale che rende inutile il voto a meno che non la sbanchino maggioranze vere alleate; se rimanere a vedere stritolare giovani e giovanissimi nella mancanza di futuro; se... continuare a lasciar fare, a chi già fa, quel che più gli pare, anche dello nostre vite.

 

Oppure, se anche noi italiani ed italiane decidiamo il gran passo, valichiamo gli indugi e passiamo anche noi a convergere sia in rete, come nelle piazze, inflessibilmente non violenti anche tutti noi, giovani, donne, uomini, a dire insieme su un progetto comune condiviso ADESSO BASTA.

Seguendo l'esempio che ci indica già Tunisi.

 

Perché poi, non è che anche a noi manchino Oligarchie chiuse di potere, resesi quasi impermeabili al voto elettorale, arraffone di tutto spesso senza pudore, para dinastiche nelle cooptazioni, blindate in una informazione largamente auto referenziale. Insomma, una ridottissima minoranza che si è già presa solo per sé quasi la metà della ricchezza nazionale, ma quando c'è da manovrare, chiama sempre a <pagare> l'altro di Paese.  Quello che deve restare zitto e buono e... lasciarsi manovrare.  Naturalmente, non dipende da noi, rispondono. Ma ce l'impone l'Europa. In un gioco ai quattro cantoni anche questo, che non può durare. Chiami i Governi nazionali, decide Ue; chiami Ue decide la riunione dei Governi; allora BCE, noi ci occupiamo solo di monete... e i popoli? ci siamo scordati di interpellarli...

 

Quanto all'Europa Ue, quale grandissimo suo errore non aver sinora trovato il tempo di convocare un <vertice> per varare un concreto, immediato, pluriennale, sostegno alle primavere arabe che vogliono crescere democratiche col lavoro equo a casa loro.

Forse magari perché qualcuno non si vuol rassegnare che il futuro prospero possibile anche europeo è tornato prevalente sul Mediterraneo. E non sul Baltico. Tra le due sponde del Mediterraneo che desiderano prosperare assieme.

 

Che poi alla fine, se la Ue non intende, va a finire che queste intese economico finanziarie per il reciproco sviluppo se lo farà anche da sola la sponda meridionale dell'Europa assieme alla sponda settentrionale dell'Africa mediterranea. Sfuggendo così entrambe a chi le vorrebbe affamare.

 

Dunque proprio la Tunisia araba ha indicato anche all'Europa ed all'Italia una strada possibile di rinnovamento non violento, democratico, nella speranza di sviluppo condiviso. E su valori che anche noi condividiamo. Adesso pare tocchi anche a noi seguirli.

 

Per intanto, GRAZIE TUNISI. A presto.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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