Creato da MarioStaffaroni il 25/06/2011

italia solidale

un'assemblea virtuale di italiani ed italiane per scegliere assieme come rilanciare una nazione coesa

 

 

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MA LA CRISI E' COLPA DEI MERCATI, O I MERCATI SONO COLPA DELLA CRISI ?

Post n°3 pubblicato il 04 Agosto 2011 da MarioStaffaroni

 

L'Italia si vede sotto <assedio> da alcuni giorni. Non solo vediamo, purtroppo, impennarsi a prima dell'ingresso in euro il differenziale di tasso tra il costo del debito tedesco e il debito italiano sul mercato. Quasi quattrocento punti la differenza, che sono tanti altri costi in più per il contribuente italiano. 

Ma contemporaneamente crollano le capitalizzazioni dei principali gruppi finanziari ed industriali italiani in Borsa. Una politica ventennale che va in fumo. Anche nel senso di valore patrimoniale. E ce ne rincresce. Anche se quella politica italiana si fondava, e tuttora si fonda, sulla estinzione del lavoro e dei suoi redditi diffusi.

 

Ed allora, la prima difesa di un <Gruppo> sotto attacco, e che non vuole ancora arretrare di un passo dai tanti privilegi molto selettivi, gioca come sempre, e come ovunque, la carta del patriottismo contro un <nemico> esterno. I MERCATI ATTACCANO L'ITALIA, ACCORRIAMO AL DOVERE PATRIOTTICO DI FARE MURO.

Ecco scodellata la perfida Albione del 2009.

 

Ma questi mercati, che poi occorre dare una forma all'interlocutore dunque nei mercati ci sono anche i tanti investitori italiani normali, cosa chiedono mai mentre indubbiamente scappano dal Debito italiano?

PIU' SVILUPPO E PIU' LAVORO IN ITALIA, per darle fiducia!

 

Paradossi del terzo millennio. I mercati chiedono dunque una politica roseveltiana ad una classe dirigente italiana ancora apparsa lanciata ad inseguire la coda della svolta reaganiana.

Quando si dice presentarsi in ritardo agli appuntamenti della storia. Arrivi trafelato dopo quasi trenta anni e ti dicono che la sala ha intanto cambiato il cartellone della proiezione. E che il tuo costume da antico romano centra poco con Et in proiezione ....

 

Perché è con questa Italia intanto plasmata a propria immagine che si è arrivati all'appuntamento del nostro rigetto dei mercati internazionali:

 

Il 10% degli italiani detiene il circa 46% della intera ricchezza nazionale, mentre la metà più povera ne detiene il 10% della ricchezza nazionale; secondo studi Banchitalia sul 2010.

 

Nel 2009, da dati Eures riportati sulla stampa (corriere della sera7), emerge che 357 italiani/e si sono suicidati per non essere riusciti a ritrovare o trovare lavoro. UN ITALIANO AL GIORNO.

E chi scrive lascia comprendere che nel prosieguo, a crisi divampata, sarà da attendersi anche peggio.

 

Fa in effetti quasi impressione vedere riunirsi un Parlamento per asserivi difendiamo l'Italia dagli speculatori e dai mercati. Quale Italia, quella del 10%? E fa altrettanto impressione vedere non arretrare di un passo chi ancora funziona da informazione autoreferenziale provare ad orientare l'opinione che i migliori subiscono soltanto un immotivato attacco esterno. E che bisogna fare "tutti" quadrato. Quando forse sarebbe già meglio il cerchio....

Deve essere la stessa sensazione che ha provato la classe dirigente che si riconosceva in Ben Ali. Sulla sponda difronte. Un attimo prima che un paese intero, li di fronte, scegliesse di cambiare rotta.

Naturalmente la nazione va difesa nei suoi patrimoni e beni leciti, anche finanziari, che sono di tutti noi, ma dalla parte giusta dell'interesse nazionale.

O dobbiamo tornare ad ascoltare Radio Londra per poter sapere cosa dicono i mercati anche di nostro interesse sapere?

 

I mercati risultano affermare, anche esplicitamente in vero, che questa Italia senza sviluppo e lavoro non gli suscita alcuna fiducia che possa in futuro ripagare i debiti che oggi contrae. E su questo giudizio, il futuro italiano possibile e positivo non avrebbe davvero niente da obiettare.

 

La seconda trincea di chi non arretra mai neanche a battaglia finita, risulta essere: si, abbiamo qualche <problemino> di equità interna e di sviluppo. Ma è solo colpa della crisi globale che colpisce tutto il mondo?

Colpa della crisi globale soltanto?

Nella stessa crisi globale la Germania cresce quasi al 4%, la Polonia al 4% senza quasi, la Francia e l'Inghilterra seguono con impegno. L'Italia da tre anni fa le flessioni su e giù sull'asta dello zero per cento. Questa crisi globale allora deve essere una congiura verso l'Italia...

 

In realtà tutto si tiene. La ricchezza nazionale è potuta virare inosservata in sempre minori mani, e lo sviluppo generale nazionale di conseguenza si è fermato, perché ormai da quasi un ventennio l'Italia si è vista soppresso il diritto delle maggioranze vere di poter decidere esse le politiche anche economiche nazionali.

Le Leggi elettorali nazionali infatti, sopprimendo la proporzionale ed introducendo il premio in seggi al risultato di voto, hanno di fatto consegnato il Parlamento alle minoranze più organizzate. E per non sbagliare nel togliere il suo vero potenziale effetto al voto, si sono riparate dalla possibile protesta tirando via anche la preferenza. Si sono avvicendate anche maggioranze diverse. MA NESSUNO SE NE è PRIVATO. 

perché, in fondo, le grandi discussioni sono avvenute sui dettagli, ma le politiche seguite in Italia da quasi venti anni risultano essere state sostanzialmente omogenee. Il risultato non poteva essere che coerente. 


Oggi si cerca di offrire uno sfogatoio alla legittima collera popolare di chi si sente ingannato. E gli si offre in pasto il "parlamentare" così che, placato, non modifichi le vere scelte e gli assetti nazionali. Ed i parlamentari, da parte loro, paiono rassegnati di dare una forma alla altrui protesta, andandosene in ferie sino a fine settembre. Contrordine, sino al 7 settembre.

In una nazione che già, dal 2009, ha dovuto fare statistica di una vittima al giorno della mancanza di speranza nel lavoro.

Il loro dovere, ed il loro stesso interesse di autotutela di parlamentari, credo sarebbe stato invece di rimanere in sessione attiva anche a ferragosto. Per cercare, anche con disegni di legge d'urgenza magari individuale di mostrare di voler cambiare. Lo osserva con pena chi ha amato e tuttora nel suo piccolo ama la politica.

 

p. s. = 

pare che con l'audacia dei temerari quando sconfortati, si stia facendo  strada la <idea> di piazzare una ulteriore <manovra> altrettanto inutile ed altrettanto rovinosa delle precedenti. Forse confidando che, con la nazione in ferie, la reazione potenziale della nazione sarà in ferie anche quella. Forse non si è capito bene che gran parte della nazione vera non si concede più esodi di ferie.

Comunque, se mai dovesse essere, forse anche noi italiani dovremmo cominciare ad imitare gli Usa i quali pare che abitualmente inondino il loro Parlamento di email quando dissentono su cose gravi.

 

Magari potremmo farlo inondando il nostro di Parlamento di email mutuando le pubblicità progresso:

CHI MANOVRA AVVELENA ANCHE TE. DIGLI DI SMETTERE. E cambiare.

 

Chissà, le strade per recuperare la capacità democratica di farsi sentire dall'elettorato sono tante in democrazia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
noir.mystere
noir.mystere il 06/08/11 alle 19:09 via WEB
Ciao Mario,ti scrivo qui perchè è l'unico modo per poterti ringraziare,visto che vuoi ricevere solo msg dalle tue amicizie..Complimenti per il blog,molto più interessante del mio profilo.Buona serata,un sorrisoMarinella
 
 
MarioStaffaroni
MarioStaffaroni il 06/08/11 alle 21:08 via WEB
messaggi solo dalle amicizie è un mio errore d'impostazione che spero di avere ora corretto. Resto un disastro al computer... Ricambio cordialmente il buona serata, e grazie anche per il sorriso mario staffaroni
 
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