Visioni d'Ombre...

...inseguendo sempre quell'ignota arte concedente l'opportuna figurazione d'appartenenti Visioni ed Ombre... Axelber

 

...alla fine di tutto, vado dove voglio andare e faccio quel che voglio fare,… per il resto, … non mi piace giudicare, amo farmi i caxxi miei e fanculo a chiunque abbia qualcosa da osservare, dire o ridire sui miei modi di fare e pensare!!

Alessio B.

 

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Visioni d'Ombre

Post n°14 pubblicato il 12 Novembre 2006 da axelmatrix
Foto di axelmatrix

A volte ritornano... (parte seconda)

              …centinaia e centinaia sono state le cose che ho scritto da quando, quella sera, d’improvviso, m’annunciò…

…non riesco a prender sonno, non ha esito alcun espediente atto a  distrar la mente dall’Ombrosa idea di lei e di quegli scritti.
Concetti, poesie, frasi senza alcun senso, nient’altro che un’intera collezione di sensazioni, o meglio, sarebbe più opportuno, continuar tuttora, a ricordar quella raccolta, così come a quell’epoca la battezzai, dunque, meglio presentarla ancora ai miei pensieri come  nient’altro che, una “sintesi di Visioni d’Ombra”.
Assurdo se ci ripenso, per quasi un intero anno, non ho fatto altro che scrivere senza tregua, mattino, pomeriggio, sera, notte, un’intera epoca della mia vita trascorsa ad annotare, un unico tragico ed interminabile tempo cominciante da quel primo distinto istante d’acuta sofferenza, ed avente avuto sua completa scadenza in quel particolare evento che rappresentò il preciso momento della mia, anche se forse, non definitiva guarigione…
Ma,… non voglio più pensarci,… almeno per  questa notte!
È tardi, devo prender sonno, proverò a rigirarmi per l’ennesima volta.
No, neppur così và, sul fianco sinistro avverto scomodità, devo girarmi nuovamente!
…e se davvero non fossi mai guarito?
Oh no,…qualcosa, continua a voler condurre la mia mente a dover rimuginar circa tutta quella situazione!
Quel ricordo si sta evolvendo in un vero e proprio incubo ad occhi aperti, devo alzarmi!
Fa freddo, indubbiamente, però, è ancora presto per accendere il riscaldamento, meglio indossare la solita vecchia maglia di lana!
Forse, la cosa più opportuna da fare sarebbe seguire quell’istinto che sta invogliano l’attenzione nella direzione di quei vecchi scritti!
Va bene, ok,…anche se oramai è notte inoltrata li cercherò almeno per darci un’occhiata, probabilmente così s’acquieterà quel qualcosa che m’induce questa strana ansia!
Una copia, di sicuro dev’esser qui, nell’anta bassa della scrivania, proprio in mezzo a queste altre carte.
Difatti, eccola,… subito rintracciata!
Simile fatto, d’averla subito trovata, è l’ulteriore conferma che tutto il disordine da parecchi fattomi notare all’interno di questa casa, altro non rappresenta, com’io ho sempre sostenuto, che la mia tipica forma d’ordine.
Osservando la cura dei dettagli, penso debba proprio esser l’ultima di quelle mie famose e numerose “ultime stesure”.
In effetti, se pur, questa non fosse proprio quell’ultima copia stampata, non cambierebbe molto, giacché, ogni mia, “ultima stesura” non ha mai differito di molto dalla precedente, se non per qualche piccola “apposita” maniacale variazione, che sempre però m’offriva quell’occasione di  rinnovare il favorevole sogno d’aver finalmente messo fine al grande capolavoro della moderna letteratura.
Se solo ci fosse ancor modo d’affiancar tutte quelle numerose “ultime e definitive copie”, che attraverso il tempo ho accuratamente stampato, e che poi, volta per volta, ancor più accuratamente ho opportunamente cestinato, di certo, chiunque, pur non leggendo alcunché, da subito, s’accorgerebbe di quanto profondo a quell’epoca fosse il mio malessere.
Ma,… del resto, pur avendo sapientemente evitato che tal eventualità potesse mai realizzarsi, l’intensità di quel mio problema e dell’intera sofferenza di quell’epoca, è già facilmente deducibile dalla lettura di queste prime righe scritte così come allora sentite e concepite da quel mio compromesso e malsano intelletto, righe, che per fortuna, adesso, si stanno ripresentando a codesta nuova ragione, soltanto come divertenti “sintesi di strambi concetti”.
…Questa è bella, fu la prima che scrissi e m’uscì proprio qualche ora dopo che Lo… mi lasciò!...


“Brusche rivelazioni”

Attendevo credendo al tempo di quell’interminabile abbraccio,
aspettando ansioso il momento di quel bacio sconosciuto.

Ero pronto!
Osservavo noi,
f
inalmente pronti ad anelare una nostra tipicità.

Osservavo noi,
stretti tra quegl’ideali di condivisa rispettosità.

Osservavo noi,
uniti e distinti,
insieme,
a darci coraggio,
insieme,
come differente modello,
insieme,
per una prova di forza.

Quel sospirato bacio,
quell’interminabile abbraccio,
attesi come primo istante d’una nuova vita.

Un lampo,
l’oscurità!

Credevo al momento dell’interminabile abbraccio,
attendevo il momento del bacio sconosciuto,
nulla di ciò,
ero soltanto io ad aver fiducia.

Attendevo il primo attimo d’una nuova vita,
in quell’attimo di tempo è invece per sempre morta una parte di me!


…L’interminabile abbraccio?...Il bacio sconosciuto?...E poi, “anelare una nostra tipicità”, ed anora,… “ideali di condivisa rispettosità”…cazzo, ma stavo proprio male!
Sino ad un attimo fa, ricordavo che allora, ero un qualcosa di diverso in confronto a ciò che son ora, ma, di sicuro, mica pensavo più d’esserlo stato sino a tal punto!
Questi vecchi appunti, sono un reperto testimoniante un’altra vita ed un’altra persona!
…Ora comincio a rammentare!...
Lei,…stava tornando da quel viaggio,… e,… non vedevo l’ora che quel momento si realizzasse.
No,…non era nella comune banalità del suo arrivo, quel momento che così smaniosamente attendevo, piuttosto, l’impazienza, era provocata dal fatto, che, al suo arrivo, m’aspettavo mi comunicasse finalmente l’evento delle nostre nozze.
Quel singolo momento del suo ritorno, era così importante, giacché, in se, racchiudeva, non soltanto quell’elementare emozione data dall’attimo in cui i miei occhi l’avrebbero rivista, ed inoltre, tutti i miei restanti sensi altri avrebbero finalmente potuto risentirla, ma, più d’ogni altra cosa, quel momento del suo arrivo, sarebbe dovuto coincidere anche, con quel ben più profondo attimo della “nostra” definitiva partenza.
Insomma, erroneamente m’aspettavo l’avverarsi di un miracolo, immaginando che in un solo momento, potessero coincidere quei due distinti attimi che in concreto tra loro giammai combaciano; l’entusiasmo dei sensi e l’entusiasmo della ragione.
Questo, è un po’ come, quando, uno, desideroso di cioccolata va ad acquistarne un enorme barattolo non vedendo l’ora di quel particolare momento in cui giungendo a casa potrà finalmente aprirlo e goder dell’intero suo contenuto; purtroppo, poi, però, la realtà non è mai come l’aspettativa giacché, proprio durante il momento dell’abbuffata ogni attimo d’entusiasmo dei sensi, coincide con quell’altro attimo di timor indotto dalla ragione, la quale, più ch’entusiasmarsi dell’atto è invece preoccupata dalle possibili spiacevoli conseguenze che lo stesso atto potrà poi provocare. In fin dei conti, l’elemento scatenante quel mio male d’allora stava proprio nell’illusione che il comune individuo, potesse, in qualche maniera, far coincidere i due precisi attimi.
Un sognatore,…all’epoca, ero il sognatore di un sogno pericolosissimo che inevitabilmente conduce, così com’era avvenuto, ad una profonda alienazione.
Mi torna alla mente, il fatto che tutto cominciò ad apparirmi in qualche modo nocivo se non ai sensi alla ragione e, se non alla ragione ai sensi.
Quand’anche m’accostavo ad un qualcosa che a pelle si dimostrava entusiasmante, imperterrita la mia mente era indotta a valutare ogni probabile eventualità che alla mia persona per tale accostamento si sarebbe poi potuta verificare,…e,…naturalmente tra le centinaia, di cose che nell’eventualità si sarebbero potute verificare, una, almeno una che non sarebbe stata opportuna, c’era sempre, cosicché, su ogni cosa consigliata dai sensi, ma, non dalla ragione, m’arrendevo già in partenza.
Il risultato, non era molto dissimile per ogni altra cosa che alla ragione si mostrava invece propizia, non posso dimenticare come andò a finire quando ponderai così attentamente circa quell’eventualità di fidanzarmi con Ir...
Lei,...n
on era neppur brutta, mostrava un incredibile interesse circa l’intera mia persona e, certamente, in seguito ai suoi trascorsi, concepiva oramai il legame con un’altra persona quel qualcosa da coltivare giorno dopo giorno attraverso personale impegno e dedizione.
Eppure, a breve, desistetti dall’idea di continuare a frequentarla benché lei pensasse proprio così com’io allora pensavo, ed inoltre, nell’intera sua figura, non vi fosse nulla che, in particolar modo, mi disturbasse. In concreto, il motivo di fallimento dell’intera situazione fu dovuto al semplice fatto che, se anche la mia ragione  era estremamente entusiasta, viceversa, i miei sensi, ogni qualvolta mi trovavo in sua vicinanza, pur non registrando alcuna strana forma di disagio, non registravano altresì alcuna particolare forma d’entusiasmo.
Un attimo d’entusiasmo della ragione,…nessun attimo d’entusiasmo dei sensi,…il miracolo, anche in quella circostanza, non ebbe luogo!
…La strana ansia s’è notevolmente ridotta,… credo di poter andar finalmente a dormire,… certo non è un buon segno che tutto questo trambusto emotivo e della ragione sia stato cagionato soltanto dall’aver udito nuovamente la sua voce nella breve telefonata di ieri…

continua…

 Axelber

 
 
 
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INFO


Un blog di: axelmatrix
Data di creazione: 18/06/2006
 
 

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