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Creato da: badanticheproblema il 05/10/2007
..che problema!?!

 

 
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LE NORME PER LA REGOLARIZZAZIONE DI COLF E BADANTI

Post n°2 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da badanticheproblema

Ecco cosa prevede la nuova legge approvata in Senato il giorno 11 luglio 2002 intitolata "Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo. La norma è entrata in vigore il 10 settembre 2002.

In particolare all'art. 33 si prevede l'emersione di lavoratori stranieri irregolari che abbiano svolto attività di collaborazione familiare e di assistenza a persone non autosufficienti (i cosiddetti badanti).

Vediamo in sintesi le novità :

Collaboratrici/collaboratori domestici e badanti:
è previsto che i datori di lavoro che abbiano occupato nei tre mesi precedenti all'entrata in vigore della legge collaboratrici o collaboratori domestici stranieri non in possesso del permesso di soggiorno possano fare una dichiarazione di emersione limitata ad una persona per nucleo familiare. Nel caso di persone impiegate nell'assistenza a persone non autosufficienti (badanti) non c'è limite di numero per nucleo familiare;

Dove fare la dichiarazione di emersione:
La dichiarazione di emersione è presentata dal datore di lavoro, a proprie spese, alla prefettura-ufficio territoriale del Governo competente per territorio tramite gli uffici postali. Il Ministero dell'Interno ha  fornito tutti gli uffici postali di un modulo prestampato, di un bollettino di conto corrente e di una busta per poter effettuare la dichiarazione.

Quando fare la dichiarazione di emersione:
è possibile farla entro due mesi dall'entrata in vigore della legge, per cui se è entrata in vigore il 10 settembre i tempi utili per la dichiarazione arrivano all'11 novembre 2002. Per quanto concerne la data della dichiarazione, fa fede il timbro dell'ufficio postale accettante.

Cosa deve contenere la dichiarazione di emersione:

a) le generalità del datore di lavoro ed una dichiarazione attestante la cittadinanza italiana o, comunque, la regolarità della sua presenza in Italia;

b) l'indicazione delle generalità e della nazionalità dei lavoratori occupati;

c) l'indicazione della tipologia e delle modalità di impiego;

d) l'indicazione della retribuzione convenuta, in misura non inferiore a 439  euro  mensili
Tutti questi elementi sono presenti nel modulo prestampato presso gli uffici postali.

Inoltre occorre allegare:

    a) attestato di pagamento di un contributo forfettario, pari all'importo trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiarato, senza aggravio di ulteriori somme a titolo di penali ed interessi. Tale contributo in favore dell'INPS sarà pagabile con il bollettino postale predisposto. Il suo ammontare è di 290 euro
    
    b) copia di impegno a stipulare con il prestatore d'opera, il contratto di soggiorno previsto dalla legge;

    c) nel caso delle persone impiegate nell'assistenza a persone non autosufficienti (badanti) occorre allegare una certificazione medica della patologia o handicap del componente la famiglia alla cui assistenza è destinato il lavoratore.

Cosa succede dopo aver fatto la dichiarazione di emersione:
La Prefettura riceve dalla posta la dichiarazione di emersione e dopo il nulla osta della Questura competente convoca il datore di lavoro ed il lavoratore straniero per la stipula del contratto entro circa un mese dalla presentazione della domanda.

Il contratto di soggiorno:
Il contratto di soggiorno per colf e badanti deve prevedere, a partire dalla responsabilità per l'alloggio dello straniero, tutti gli elementi richiesti dalla nuova legge per tutte le altre categorie di lavoratori stranieri.Il datore di lavoro si fa garante della loro sistemazione abitativa. Si impegna, quindi, ad assicurare che per la durata del rapporto di lavoro l'extracomunitario abbia un regolare domicilio, che ovviamente può anche essere la casa nella quale l'extracomunitario presta servizio. Prima di firmare il contratto, il datore di lavoro deve assicurarsi che l'immigrato sia opportunamente alloggiato. Per i lavoratori part-time, comunque, uno dei datori di lavoro deve assumere il ruolo di garante per l'abitazione e le eventuali spese di rimpatrio.

Dimostrazione della presenza in Italia:
Per accedere al contratto di soggiorno, oltre a lavorare nei tre mesi precedenti all'entrata in vigore della legge, il lavoratore straniero dovrà probabilmente dimostrare la propria presenza in Italia prima dei tre mesi. A  tal fine possono essere utili ad esempio: il passaporto con il timbro di entrata; oppure tutti gli atti provenienti dalla pubblica amministrazione o diretti alla pubblica amministrazione (permessi di soggiorno scaduti, documenti di identità, denunce di smarrimento); o anche atti che provengono da enti che forniscono pubblici servizi, ( contratti di utenze domestiche, bollette di luce, gas, telefono, documenti sanitari, cartoline o lettere postali, certificati); o tutti gli atti relativi all'iscrizione presso scuole pubbliche o private. Indicazioni più precise in merito saranno rese note in seguito.

Assistenza sanitaria:
dopo aver ottenuto il contratto di soggiorno il lavoratore è obbligato a iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale presso i competenti uffici della U.S.L. in cui risiede. In tal modo ha diritto alle prestazioni sanitarie alle stesse condizioni dei cittadini italiani.

Chi non può stipulare il contratto di soggiorno:
non può partecipare al processo di emersione il lavoratore straniero condannato per traffico di stupefacenti, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione o dei minori.

Durata del permesso
a differenza dei permessi di soggiorno ordinari, quelli rilasciati a collaboratrici/collaboratori domestici e badanti finora clandestini avranno la durata limitata ad un solo anno ma saranno rinnovabili alla scadenza nel caso in cui permangano le condizioni del rilascio (contratto di lavoro, necessità dell'assistenza per le badanti, ecc.).

Sanzioni per dichiarazioni false:
chi dichiara consapevolmente il falso nella dichiarazione di emersione o nel successivo contratto rischia una pena da due a nove mesi di carcere.

QUANTO COSTA

800 euro per ogni dipendente 330 per i lavoratori part-time

Regolarizzare un lavoratore immigrato subordinato costa 700 euro più altri 100 euro di spese e ci sono trenta giorni a disposizione. La spesa forfettaria per tre mesi di contributi è stata calcolata sulla base di una serie di parametri dal ministero del Lavoro insieme all'Inps.

La cifra complessiva di 800 euro è fissata nel decreto per il lavoro subordinato messo a punto dal governo. Nel caso di collaboratrici a ore, ogni datore di lavoro dovrà versare 330 euro per il lavoratore part-time.

LICENZIAMENTI

Sei mesi per trovare nuova occupazione

Se il lavoratore extracomunitario viene licenziato o perde la propria occupazione prima della scadenza del contratto sottoscritto in prefettura, ha sei mesi di tempo per cercare un nuovo posto di lavoro, altrimenti deve lasciare l'Italia in quanto il permesso di soggiorno è legato all'effettiva occupazione svolta. In caso di rimpatrio tocca al suo ultimo datore pagargli il ritorno nel paese di provenienza.

 
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Questo blog nasce per capire le difficoltà di convivenza che hanno le persone anziane ad accettare nelle loro abitazioni figure nuove, necessarie sì, ma che comunque non sono dei familiari e che hanno abitudini diverse. Questo blog vuole trovare confronti e opinioni ai problemi legati ai loro comportamenti. Cosa possiamo fare per aiutarci ad avere meno problemi possibili, sia di carattere legale che organizzativo.

 

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