Ci sono notti che cambiano il ritmo del tuo respiro, come quei venti d'autunno che imperversano nel buio lasciando il loro tributo di foglie davanti alla porta del mattino.
Dev'essere stato qualche sogno poi svanito con le brume dell'alba, a ridistribuire l'ordine e il significato delle parole, un'occulta nuova sciarada che rimescola le carte.
Il risveglio ti trova perplessa, in una dimensione di instabile contraddizione: la vista più chiara e i pensieri più confusi, il presente nitido sul palmo della mano e il futuro avvolto nel sogno di una nebulosa. Bisogna averlo il senso del futuro ed io non l'ho mai avuto.
Ma forse il futuro è semplicemente, ogni giorno, il presente e allora non devo aver paura e non serve chiedere perchè tutto avviene. Forse è solo questa voce che ha cantato stanotte, sulle corde pizzicate di un contrabbasso.
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 10:01
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il 11/10/2016 alle 14:51
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il 22/05/2015 alle 22:43
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il 06/05/2015 alle 14:07