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OCCHI DI BAMBINO

Post n°208 pubblicato il 30 Novembre 2016 da diablodelicado
Foto di diablodelicado

 

OCCHI DI BAMBINO

Un pittore, seduto con il sole alle spalle sulla riva di un canale nella campagna stava ritraendo a olio su tela il paesino adagiato nella noiosa pianura. I pollini della primavera roteavano  davanti ai suoi occhi, spinti da una brezza invisibile come una nevicata fuori stagione che stenta a posarsi sul suolo.

Un bambino si avvicina incuriosito dalla noia, le mani sporche di terra ad abbracciare un pallone di plastica color dei tetti ed osserva.

L’uomo dai capelli bianchi e la barba folta se ne accorge dal fruscio alle sue spalle, ma finge di essere concentrato sui colori lasciandosi avvicinare con cautela da quella creatura diffidente come un cucciolo della foresta.

Quando avverte il respiro affannato alle sue spalle curiosare sul lavoro quasi compiuto, senza voltarsi chiede con voce tranquilla:

-Ti piace?-

-Sì- Risponde il bambino mentre osserva un taccuino di carta ed una matita a terra, usata dal vecchio per abbozzare i suoi dipinti.

L’uomo osserva la scena con la coda dell’occhio, poi concentrandosi sulla successiva pennellata, con indifferenza, lo esorta:

-Se vuoi puoi usarli-

Il bambino lascia la palla che rotola poco distante, si china raccogliendo il taccuino e la matita quindi a gambe incrociate seduto nell’erba dietro al pittore, inizia a tracciare segni con grande avidità.

Dopo qualche minuto scandito dall’irregolare frastuono dei passeri all’ombra del grande pioppo, una mano dalla dimensione di una farfalla, si insinua sotto gli occhiali del vecchio con il suo disegno, mentre una voce fresca e rispettosa attende la risposta:

-Ti piace?-

Il pittore appoggia  delicatamente il pennello  grondante di un azzurro polveroso ed accoglie con delicatezza il foglio di carta. Osserva con attenzione il disegno in bianco e nero: quattro scatolette per le case, due linee irregolari per il canale, un omino stilizzato seduto davanti ad una tela ed un sole gigantesco a torreggiare sulla scena. Emette un lungo sospiro, infine si volta ad incrociare per la prima volta gli occhi del bambino.

-E’ un capolavoro, nel mio manca il sole-. E gli sorride.

11/2016

 

 
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