ANIMA

Post n°204 pubblicato il 09 Luglio 2014 da diablodelicado

Ciao bambina, chi sei?

Sono la tua anima, sono rimasta qui, bambina, a vederti crescere: ti tenevo stretta la mano, poi, un giorno anonimo come tanti, hai deciso che ti ero di peso,  ti sei allontanato da me concentrato a correre senza aspettarmi. Ti ho sempre inseguito saltando dietro ad ogni tua distrazione ad ogni tuo capriccio, cercando di afferrarti la mano ed alle volte ci ero quasi riuscita, ma eri troppo bravo ad evitare di guardare nel tuo cuore. Sei cresciuto ora, sei pieno di rughe mentre io sono rimasta bambina perché non ho potuto crescere con te, avrei voluto ma non me lo hai permesso ed ora è complicato, dovremo scendere a dolorosi compromessi, dovremo aiutarci vicendevolmente per poter capire come poter spianare le tue rughe e darti un po’ di pace. La verità, la giustizia che hai inseguito non esiste sul piano dimensionale che hai percorso ed alle volte rincorso, ora sei senza fiato e ti ho raggiunto, la mia mano può sembrarti piccola ma è parte di te, accoglila e non ti preoccupare se pensi di stringerla troppo, non lasciarla più: da oggi corriamo insieme nel vento, e succeda pure ciò che il destino ci ha riservato… il resto è rumore di fondo….

 
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EBBASTA BALOTELLI

Post n°203 pubblicato il 30 Giugno 2014 da diablodelicado

DICIAMO TUTTI INSIEME:  BASTA PARLARE DI BALOTELLI.

 

Il mio rammarico è che non ci sia più un giornalista come Gianni Brera, con la sua penna capace di ricamare elogi con una  leggerezza ed una comprensione del mondo della pedata come solo un poeta sapeva fare, ma anche, se necessario, bastonare pesantemente i somari che cercavano invano di correre per i campi da calcio credendosi purosangue.

Questo giornalismo è defunto come i suoi massimi autori ed ora è solo cronaca rosa, racconti di sbirciate dal buco della serratura, facezie e nessuna responsabilità, per non parlare dei giocatori, altro che intelligenza, onore, e dignità raccomandati dal Presidente della Repubblica; altro che inno di Mameli cantato (?) “stringiamoci a coorte siam pronti alla morte l’’Italia chiamò”, i migliaia di caduti nei sacrari del Monte Grappa e di Asiago si rivolterebbero vedendo quanto onore dopo quelle parole i nostri pedatori viziati dimostrano di rappresentare.

 I veri bamboccioni sono i calciatori italiani visti ai campionati mondiali, nessuno escluso, perché si vince e si perde tutti insieme altro elemento che sfugge ai più: villaggio vacanze con famiglie più o meno regolari, ex mogli che si fanno fotografare con i nuovi compagni granosi e poi corrono a portare all’ex marito i figli, per fare uno scampolo di vacanza gratis e per destabilizzare il già destabilizzato. In una festa di tramonti, spaghettate, sgambate sulla spiaggia e il solito ritornello che caldo fa…. (provare la metropolitana senza aria condizionata a Milano il mese di agosto con 38 gradi esterni e 90% di umidità) i super viziati hanno fatto loro ed hanno fatto fare al Paese una bella figura di mérd, e scusate il francesismo.

Al di là di tutti i commenti più o meno banali legati alla disfatta della nostra spedizione brasiliana, che rimane un fatto sportivo (?), un gioco in cui si può vincere o si può perdere, diciamo tutti insieme basta parlar di Balotelli, un attaccante che non fa gol, che non ha grinta e fa i capricci se non gli passano la palla (come quello che ai giardinetti portava la palla e per questo si credeva un fenomeno); non è un fenomeno tecnico, non è un leader, non gioca per la squadra ma per se stesso, arrogante e ignorante come pochi, si permette di menzionare i fratelli neri che non lo avrebbero abbandonato mentre lui ha abbandonato una figlia. Ma non ascoltatelo, lasciatelo in panchina come faceva Mourinho nell’inter e Mancini nel Manchester, e chi se ne frega se twitta, se esce con questa o quella, se ha la porsche o la ferrari: se al Milan ed al suo proprietario serve raccontare di un guitto per riempire le proprie trasmissioni con stucchevoli dibattiti, serve dipingerlo un fenomeno facendo parlare giornalisti pagati per aumentarne il valore essendo in scuderia, fate come me quando inizia il ritornello cambio canale o giro la pagina.

Se la ferrari la paga il Milan fatti suoi, ma se la benzina per muoverla la paghiamo noi contribuenti  della nazionale italiana allora un bel calcio nel culo non glielo leverebbe nessuno avendolo a tiro ed ancora di più non glielo leverei a tutti quei giornalisti o supposti tali che ne parlano sempre. Ebbasta!

 
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CICUTA CICUTA CICUTA

Post n°202 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da diablodelicado

Seduto sulla panchina nel chiostro dell’ateneo avvolto dalla bruma un po’ oleosa del primo mattino, vedo scivolare figure indistinte, evanescenti nel loro grigiore, rannicchiate nel loro tremore, probabilmente immerse in pensieri che nulla riguardano la lezione da proporre alle menti brillanti che si accingono a nutrire con pazienza infinita.

Nessuno mi fa caso, del resto sarebbe troppo complicato e a dir poco faticoso interloquire con uno sconosciuto avvolto nell’ampio cappotto con l’aria più vicino ad un barbone che ad un frequentatore abituale di quella panchina, e ciò mi consente di tirare le mie sottili maledizioni a casaccio sugli oggetti che vedo sfilare: ora un cappello a larga tesa, ora una sciarpa dal colore indefinito, quindi una cartella unta e bisunta che resiste come un otre partoriente alla trazione del guanto di coniglio rivoltato.

 Affido quindi alla sorte il mio veleno, sarà trasmesso poco a poco come la cicuta dal servo alla matrona crudele, contaminerà l’insipiente, il reo, l’incapace, la nullità, il ladro di compensi indebiti: pagheranno nel tempo l’aver creato e sostenuto tale pochezza di valori e coraggio, privilegiando arraffare l’arraffabile, duplicando incarichi, consulenze, impieghi, partiture e commedie: lasciandoci a fine pasto l’acidità della tragedia umana.

Poi, cambierò panchina….

FINE PREFAZIONE

 
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DICEMBRE

Post n°201 pubblicato il 13 Dicembre 2013 da diablodelicado

E siamo arrivati a fine anno,

ciascuno raccoglie la polvere delle proprie impronte, alcuni seppeliscono sotto il tappeto i problemi, altri meno fortunati sorridono ai cari oramai addormentati nel sonno del moto delle stelle.

Allora, chiudiamo gli occhi per un minuto ed ascoltiamo questo soffio di pace, che voglio dedicare a tutte le anime sensibili, che, come me tutti i giorni scalano dune di sabbia. Un bacio a tutti.....

http://www.youtube.com/watch?v=VImH0Si7yyM

Compositore, Musicista.... scopritelo...

 
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CAMI' DE CAVALLS

Post n°200 pubblicato il 09 Agosto 2013 da diablodelicado
Foto di diablodelicado

CAMI' DE CAVALLS

Amo correre all'alba sui sentieri di questa isola ruvida;

ansimante sfioro odori differenti sui sentieri antichi scavati

per l'arrancare dei cavalli.

Inizialmente è il profumo di fichi selvatici ad avvolgermi, tra macchie di mirto

ed i primi raggi infuocati nella calma di vento della prima mattina.

Sotto i piedi rocce appuntite tra la sabbia fine, segni di ferri ricurvi

e grumi di escrementi disseccati.

Corro tra due ali di campi riarsi dove pascolano placide vacche e cavalli bradi,

mi percuote ora il profumo intenso della liquerizia e di more mature,

trasudo acqua e mi disseto di silenzio e profumi.

Il sentiero sale nel sole già caldo, poi scende nella gola del fiume asciutto,

devo aprire cancelli arcaici di legno ritorto che si chiudono schioccando alle mie spalle:

sugli speroni di rocce capre selvatiche belano il loro giorno mentre più in basso

corro cercando il vento che non vuole dissetarmi.

Uno, due, cinque, sei cancelli poi la collina finale quella che mi proietta nel campo

tra animali che pascolano, ci  sfioriamo senza paura, siamo in sintonia,

forma della stessa sostanza, umore dello stesso universo.

Arrivo al termine del mio percorso sulle rocce scoscese sul mare,

mi percuote la brezza del mattino, mi riempie i polmoni di futuro,

mi disseta l'anima nella solitudine della mia corsa.

Ora posso tornare, anche questa mattina ho danzato per ringraziare la vita,

ho assaporato la polvere della terra e l'odore del risveglio,

ho salutato i gabbiani ancora assopiti sulle rocce,

ho corso più veloce dei cavalli intenti a pascolare,

la loro noncuranza mi ha fatto percepire l'appartenenza ad un'unica tela,

io, qui, uomo, solo, affogato nel mio sudore, sereno nell'ombelico della madre terra.

E' magia, è anima, non riesco a definirla,

è una forza magnetica che spiana l'orgoglio

per riempire il vuoto con il sentire della vita,

non posso condividere con altri ciò che non mi appartiene,

ma se ciò è preghiera allora ringrazio chi me la concede.

(Menorca 9 agosto 2013)

 
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