Creato da maxbianco1 il 25/04/2005
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« Tavola Rotonda Insetti...INTERVISTA a Stefano Pal... »

INTERVISTA al Dr. Pietro Massimiliano Bianco (ISPRA)

 

D - Quali sono le conseguenze dell’uso degli insetticidi chimici sugli ambienti naturali?

 

R - Gli insetticidi, come molte altre sostanze attive utilizzate in ambito agricolo e domestico, se utilizzati in grandi quantità e in modo ripetuto, possono alterare, spesso in modo irreversibile, le reti trofiche determinando un grave impoverimento della biodiversità, colpendo elementi fondamentali quali gli invertebrati.

Inoltre l’accumulo nei tessuti adiposi e nel sistema nervoso centrale, può indurre alterazioni del comportamento e diminuzione della fertilità. in tutte le forme viventi.

Non va inoltre scordato che anche per l’ambiente avviene quello che succede negli organismi umani: l’esposizione a una moltitudine di prodotti può determinare effetti a cascata molto più intensi della semplice somma dei singoli effetti. Ad esempio l’accumulo di piretroidi a lunga durata nelle acque, può causare la diminuzione dei crostacei e interferisce negativamente con gli stock ittici per mancanza di risorse alimentari; questo a sua volta può risultare un danno economico per l’uomo e una mancanza di risorse trofiche per gli uccelli acquatici.

 

D - I prodotti utilizzati nella profilassi anti-zanzara hanno effetti anche sulle api?

 

R - Alcuni piretroidi largamente utilizzati nei comuni italiani come Deltametrina, Cypermetrina e Ciflutrina sono tra le sostanza più tossiche per le api sia per contatto che per ingestione. Inoltre determinano anche alterazioni del comportamento causando, in generale, un degrado quali-quantitativo delle colonie. 

 

D - Quali sono le conseguenze dell’uso di queste sostanze in ambiente urbano?

 

R - Poiché nella maggior parte dei capitolati che permettono la lotta adulticida è prevista l’irrorazione di zone alberate e arbusteti, si determina inevitabilmente un ulteriore rarefazione delle forme viventi già duramente selezionate dall’ambiente urbano. Ambienti come boschetti e cespuglieti rappresentano altresì aree indispensabili per aumentare la biodiversità in ambiti urbani e dovrebbero essere tutelati per quanto possibile. Inoltre le irrorazioni sono talora effettuate anche nelle zone protette minacciando la fauna che dovrebbero preservare.

 

D - Per quale motivo la Ricerca è stata effettuata esclusivamente sui PIRETROIDI e gli ORGANO FOSFORICI?

 

R - Perché sono i prodotti più utilizzati nella profilassi anti-zanzara e, più in generale, nelle disinfestazioni per interni, esterni ed animali domestici. Sono quindi sostanze di largo utilizzo diffuse in grandi quantità nell’ambiente. 

 

D - A parte gli Oganofosforici, di cui è ormai nota la pericolosità, (molti dei quali continuano infatti ad essere revocati), tra gli insetticidi i Piretroidi sono considerati non tossici sia per le persone che per gli altri esseri viventi e l'ambiente. Le risulta?

 

R - La tossicità dei piretroidi è molto variabile: alcuni di essi risultano dannosi almeno per alcuni mammiferi. Ad esempio tra i prodotti largamente presenti nei formulati autorizzati per la lotta insetticida in interni ed esterni ricordiamo la Permetrina, che può essere letale per il gatto, la Cipermetrina, che può causare tumori nel ratto, Alfametrina (Alpha-Cypermethrin), Esbiotrina e D-fenotrina,  riconosciuti come interferenti endocrini per i mammiferi (e quindi probabilmente anche per l’uomo).

Tutti gli altri sono sicuramente dannosi per la biodiversità: infatti agendo su crostacei ed insetti e riducendone le popolazioni possono alterare in modo significativo la rete trofica alla base di un buon funzionamento degli ecosistemi terrestri ed acquatici. Altri risultano infine pericolosi per anfibi e pesci anche perché possono accumularsi direttamente o come metaboliti nel loro tessuto adiposo.

Per quanto riguarda l’uomo non vanno, inoltre, trascurate le sensibilità individuali che possono provocare gravi forme allergiche. Ma, non trattandosi di una mia competenza specifica, rimanderei  a ciò che affermano in proposito i medici dell’ISDE, sul documento presentato in questa Conferenza Stampa. Posso soltanto dire che i dati degli effetti sulla salute umana, che vi vengono riportati, non sono troppo rassicuranti.

 

D - Prima di  prendere decisioni in merito alle disinfestazioni, ed emettere Ordinanze, l'ISPRA viene consultato? Ad esempio, c'è un collegamento tra voi e  l'ISS, le Regioni, Province, Comuni, le USL?

 

R - L’ISPRA non viene consultato perché in ambito urbano vengono normalmente considerati solo i possibili impatti sulla salute umana e non quelli sull’ambiente.

L’ISPRA viene consultata in sede di decisioni relative all’autorizzazione delle sostanze, ma anche in questo caso spesso la tutela dell’ambiente viene ampiamente ignorata rispetto alle presunte necessità produttive o economiche.

L’ISPRA è stata però recentemente coinvolta dal Ministero dell’Ambiente, negli studi sugli effetti dei pesticidi sugli habitat di interesse europeo e nell’uso delle Api sia come sentinelle ambientali, che come vittime delle morie di massa. Ricerche, che aumenteranno la conoscenza degli impatti di questi prodotti sugli ecosistemi a livello nazionale.

 

D - Perchè la bibliografia del Documento interdisciplinare presentato oggi, ha soprattutto titoli di Studi stranieri?

 

R – Perché la maggior parte delle ricerche e dei database esistenti sono prodotti da Enti di Ricerca stranieri. Nella ricerca presentata oggi, i principali prodotti utilizzati in Italia in relazione agli impatti sull'ambiente, sono stati analizzati sulla base della letteratura e dei database esistenti.

su cui solitamente si basano anche le decisioni degli addetti italiani alle autorizzazioni.

 

 

 

 
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