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INTERVISTA a Stefano Pallagrosi - ex disinfestatore chimico

Post n°210 pubblicato il 28 Maggio 2014 da maxbianco1
 

D - Sig. Stefano Pallagrosi, Lei si definisce un “disinfestatore pentito”, perché?

R - Perché mi sento mortificato per aver diffuso sostanze tossiche per l’ambiente fino a circa otto anni fa.

 

D -Le risulta che altri suoi colleghi, abbiano lasciato questa professione ?

R - Sono stati esodati dalla morte. Eravamo in quattro, due sono morti ed uno è in gravi condizioni. Tutti e tre lavoravano anche nelle disinfestazioni urbane e nelle derattizzazioni con una ditta “ecologica” che utilizzava prodotti chimici Bayer.

 

 D - Per quanto tempo ha usato la chimica per il suo lavoro e quante e quali sostanze di sintesi ha immesso nell’ambiente? Dove le ha irrorate, e con quali risultati?

R - Oltre a compiere disinfestazioni presso condomini, privati ed enti locali, per quattro anni ho sparso metil-bromo, gas tossico di seconda categoria, sulla farina destinata alle rosette romane del mulino Alimonti. Questo metil-bromo, di fabbricazione israeliana, di una società aggregata alla Tewa, è attualmente proibito dalla Comunità Europea. L’Italia all’epoca era il maggior consumatore di questa sostanza in Europa, in agricoltura, e nella disinfestazione del tabacco stoccato nei silos.

 

D - Da chi e per quali motivi era richiesto il suo intervento ?

R - Gli interventi con il metil-bromo erano richiesti, perché all’epoca se c’erano più di dodici pezzi di insetto in un etto di farina, era necessario questo intervento. Mentre quindici anni fa questi interventi erano annuali, successivamente venivano effettuati due volte all’anno nei mulini.

Per legge il metil-bromo doveva essere diffuso solo sulle apparecchiature del mulino, ma in realtà il proprietario faceva riaprire i sacchi di farina restituiti alla ditta, perché infestati dalle farfalle e ci faceva spargere sopra il metil-bromo commettendo un illecito. Questa ditta forniva farine al Mulino Bianco, alle Coop e ad altre ditte..

Gli altri interventi, con varie sostanze chimiche all'epoca ancora lecite, ma ora revocate dall’Unione Europea, erano richiesti da condomini, privati ed enti pubblici contro gli insetti volanti e striscianti.

 

D - Qual è il collegamento tra Voi Tecnici e gli Enti preposti alla Salute e all’Ambiente?

R -Venivano i carabinieri prima dell’intervento a verificare un’opportuna recinzione dell’area per circa un chilometro attorno all’impianto, perché dopo i trattamenti, le sostanze si spandevano nell’atmosfera e avveniva così anche per i silos di tabacco dove lavoravano alcuni miei colleghi.

 

D - Era al corrente che gli insetticidi normalmente usati, sia per i singoli cittadini che per i Comuni per la lotta agli insetti, avrebbero potuto avere pericolose conseguenze sulla salute delle persone, degli animali e sull’ambiente? E Le risulta che gli stessi richiedenti dei suoi interventi ne fossero consapevoli?

R - Si, quelli che mi davano il lavoro avevano l’abilitazione per l’uso di questi gas tossici ed erano perfettamente al corrente dei danni per l’uomo e per l’ambiente. Anche i tecnici disinfestatori erano al corrente della tossicità dei prodotti, mentre i clienti, compresi gli Enti Pubblici Statali, non si rendevano conto della pericolosità e nemmeno richiedevano informazioni. Spesso lavoravamo con gli impiegati negli uffici.

Nel caso del metil-bromo gli operatori durante l’apertura delle bombole dovevano portare una lanterna di rilevamento, perché una presenza eccessiva di gas, se presente in quantità eccessiva nonostante indossassero una tuta integrale, poteva ucciderli in sessanta secondi.

 

D - Aveva dei controlli o avrebbe potuto usare gli insetticidi che le fosse stato più facile reperire?

R - Vi erano dei controlli da parte dei Carabinieri solo per le fumigazioni con il gas, mentre per gli interventi negli interni che negli esterni, non c’erano controlli.

 

D - Come si diventa disinfestatori?

R - Era un lavoro di ripiego per arrotondare.

 

D - E’ vero che i disinfestatori, ogni 3 mesi vengono sottoposti ad indagini sul loro stato di salute?

R - Si, ma erano spesso formali.

 

D - Ci è stato comunicato che esistono operatori del settore che non sarebbero qualificati a farlo, ma agiscono egualmente sul territorio, al di fuori delle loro Associazioni di categoria, è così?

R - Nel mio caso no. Era tutto legale da questo punto di vista. Talvolta i datori di lavoro avvertivano soprattutto i piccoli clienti (singoli cittadini preoccupati ad esempio di tarli nel soffitto) dei rischi che correvano soprattutto nel caso dei gas.

 

D - Gli eventuali clienti come possono essere garantiti sul servizio richiesto?

R - Anche se le Ditte sono oneste, non è possibile avere garanzie. Dovrebbero essere sempre rilasciate le schede tecniche dei prodotti, perché conoscere in quale percentuale il principio attivo verrà impiegato è molto importante, ma chi può controllare che sia proprio quella? Poi, i clienti dovrebbero essere avvisati sugli effetti collaterali. Durante le disinfestazioni adulticide per le zanzare, ad esempio, dire di chiudere le finestre e mettere al sicuro gli animali, non basta a non subirne gli effetti. Le precauzioni consigliate sono del tutto inefficaci ed inadeguate, perché tali sostanze si diffondono dappertutto e i loro effetti tossici persistono a lungo nell’ambiente.

 

D - A chi ha paura e non vuole insetti intorno a sé, cosa può consigliare?

R - Contro i ratti, ad esempio, consiglio di tenere chiusi i bidoni della spazzatura. Per non avere i topolini in casa, basta mettere qualche zolletta di canfora pura nelle stanze e, fuori, delle piante di ruta. A volte però, è sufficiente avere un gatto. Per quanto riguarda molti insetti, non fanno poi danni così gravi come le sostanze usate per ucciderli e possono anche essere sentinelle dell’ambiente (vedi le formiche che evitano i campi magnetici dannosi per la salute). Per non averle in casa, è sufficiente passare dell’aceto sulle superfici e non lasciare in giro residui di cibo, lo stesso vale per gli scarafaggi.

 

D - In particolare, per evitare la proliferazione delle prossime zanzare o difendersene, cosa è possibile proporre alla popolazione?

R - Occorre soprattutto prevenire sia la deposizione delle uova che la loro schiusa. Le Amministrazioni pubbliche o condominiali, non possono risolvere il problema Ognuno lo deve fare a casa sua. Poiché senza acqua le zanzare non possono riprodursi, bisogna evitare assolutamente i piccoli e grandi depositi di acqua, coprendoli oppure bonificandoli. In Internet basta cercare “Rimedi Naturali per le zanzare” e si trovano molte spiegazioni su come fare. La lotta agli adulti, purtroppo non serve più, anzi li fortifica e ci avvelena.

 
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