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Messaggio N° 2153 03-03-2007 - 17:29

All’angelo ed al demone che vivono in me!

Il sole calava tra le vette alpine e lasciava scivolare le lunghe ombre tra le pianure verdeggianti.
Seduto sulle rive del fiume l’essere immacolato abbagliava di splendore arcano distendendo una ad una le lunghe piume soffici e rilucenti.

La figura snella e armoniosa si muoveva come una piuma su un alito di vento e lasciava che la brezza serale sfiorasse la sua pelle dandogli deboli fremiti di piacere.

Le acque scorrevano con un leggero gorgoglio di tranquillità e pace e le foglie vibravano come mille mani lucenti sugli alberi.

Gli stormi volteggiavano in piroette danzanti con un una sincronia di battito di ali, come se ogni uccello sapesse dove stare e cosa fare dando la parvenza di essere un solo grande animale con un’unica testa che comanda le sue mille e deboli piume.

Il cielo si tinse di rosso, il paesaggio di un giallo vivo come l’oro e in quel momento, lo sguardo fermo e profondo dell’essere celestiale ammirò con grande emozione gli ultimi secondi in cui il sole impartiva i suoi ultimi raggi.

Alzò le ali al cielo per approfittare fino all’ultimo di quei tiepidi sospiri di calore e si rilassò nel secondo che termino il lento rituale del tramonto.

L’ombra, prima allungata si fece infinita, fino a coprire ogni dove, l’acqua diventò oscura , le foglie si spensero e gli uccelli si posarono e mille sguardo si puntarono sulla figura incantata.

Questa, rallentò, inizio a chiudersi tra le sue ali, i suoi occhi si fecero spersi ed impauriti ed il suo sguardo sospettoso ad ogni rumore.

Dal bosco si udì un rumore sinistro, una figura indefinita si avvicinava lentamente trascinandosi una leggera nebbiolina di colore ed odore insopportabile!

L’angelo nascose il suo sguardo sotto un ala come se potesse servirle da scudo.

Gli occhi insanguinati della losca figura disegnavano uno sguardo malvagio e sicuro.

Si avvicinò e si sedette vicino all’angelo con spavalda boriosità! L’angelo si strinse fortemente come se volesse sparire in un momento!

La luna si sollevò da dietro la collina e proiettò le ombre delle mille creature della notte sullo fondo della terrà scura.

Mille occhi si sollevarono nel cielo e volteggiarono senza meta sulle due figure.

La poca luce diede forma alle rugose forma del volto del demone ed a quello candido dell’angelo.

Si guardarono e compresero di far parte dello stesso mondo e dello stesso essere, uguali ed opposti, stesso volto e stesso destino, ma opposto e compresero che erano la stessa cosa, che dovevano vivere entrambe e non avrebbero ne potuto lottare ne sopraffare una sull’altra.

Erano e dovevano esistere entrambe, perché morta una si sarebbe estinta anche l’altra! Uno il giorno ed uno la notte, di giorno l’angelo e di notte il demone, destinati a nascondersi e non invadere lo spazio altrui, ma destinati a difendersi per poter sopravvivere!

Questo era il destino di quel uomo, essere angelo e demone, di giorno e di notte, lasciare che entrambe le sue vite si compenetrassero per non essere finito.

All’angelo ed al demone che vivono in me!

Scritto da: monikadgl7



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