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Messaggio N° 2198 03-04-2007 - 20:16

Lenzuola di carta!

immagine La lenzuolata demagogica del buon Bersani ha visto la luce. Il Senato ha convertito in legge il decreto sulle liberalizzazioni. Finalmente si potrà andare dal barbiere di lunedì, questo era veramente quello che il popolo aspettava. Questi barbieri la devono smettere di fare i preziosi e concedersi solo dal martedì al sabato. Silvio aggiungerebbe: “Cribbio!!!”. Finalmente i gestori della telefonia mobile la smetteranno di derubare il povero utente e non potranno più chiedere l’odioso balzello per la ricarica del cellulare. Bene ha fatto Bersani a intervenire, la sproporzione del rapporto tra importo della ricarica e costo del servizio era contraria alla filosofia prodiana e alla logica. Per paradosso pagavano di più coloro che sceglievano i tagli di ricarica inferiori. Questo non era proprio giusto. Chi più ha deve contribuire con una quota superiore. Del resto, quest’ultimo è il principio che ha portato Prodi ha rimodulare le aliquote impositive. Pagherà di più chi ha una base imponibile superiore ai € 40.000,00. Poi, non è andata proprio così e di questo qualcuno se ne è accorto con le prime buste paga. Ma questo è un altro discorso e potrebbe dar vita ad una sterile polemica. Meglio non farlo, tanto c’è la serietà al governo. Tornando ai costi occulti, relativamente, sulla telefonia mobile quel che sorprende è il fatto che il decreto non parli dell’odiosa tassa di concessione governativa. Si, quella che si paga allo Stato per il semplice fatto di utilizzare il telefono. La tassa ammonta a € 5,16 per l’uso privato e a € 12,91 per l’uso affari. Quest’ultima è detraibile fiscalmente al 50%. Diverse associazioni dei consumatori e la stessa autorità garante delle comunicazioni pensano che l’eliminazione della tassa possa essere il passo successivo. Eliminarla, secondo l’ADUC, sarebbe un provvedimento che spetta al legislatore e non crea precedenti pericolosi: "Anzi. Dà il via ad un metodo, la detassazione, che dovrebbe essere preso ad esempio per tanti altri settori, sì da passare dalle politiche a parole di difesa dei consumatori ad atti pratici e tangibili". (fonte ).

La tassa di concessione governativa non ha più ragione di esistere ed è un ostacolo alla diffusione dei servizi telefonici mobili con abbonamento. La petizione per l’abolizione della tassa è già pronta e la si può trovare a questo indirizzo: http://www.petitiononline.com/f3wfvb5s/petition.htmlBersani, da buon uomo del Governo, ha fatto finta di niente e non è andato ad incidere su qualcosa di cui usufruisce lo Stato. Le liberalizzazioni si fanno sulle spalle degli altri non su quelle statali. Per lo stesso motivo il buon Bersani ha ritenuto doveroso, per combattere gli alti costi del carburante, intervenire in merito alla rete distributiva. I cattivi sono i gestori dei distributori e non lo Stato che, tra accise e imposte, grava per il 62% sul costo di un litro di benzina. Insomma, per ora, niente di nuovo sul fronte liberalizzazioni. La solita demagogia, trita e ritrita, sull’arretratezza del sistema distributivo e non una parola sulle distorsioni causate da uno Stato impositore e avido che non vede certo di buon occhio l’attacco alla sua avidità. Mala tempora… 

 
Scritto da: unamicoincomune



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