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Messaggio N° 2039
13/12/2006 - 10:34:19

ARTISTI...MA DE CHE?

immagineQual è la differenza tra l'esecutore di un brano ed un autore? Come si esplica la diversità tra un allievo ed un maestro? Tra chi studia e chi crea? Tra un bimbo che gattona e un centometrista da record?

Rispondere a queste domande credo sia cosa semplice, eppure sembra che l'essere artista stia diventando la cosa più scontata e banale del mondo. Basta studiare danza, scrivere una poesia in rima, strimpellare la chitarra al circolo parrocchiale, recitare a memoria la poesia imparata all'asilo...ed ecco che automaticamente scatta di diritto l'autoproclamazione.

"Io sono un artista", è questa una delle frasi più abusate nel panorama fanta-artistico della televisione d'oggi (e non solo). Ad ogni angolo spunta un attore cane, un cantante starnazzante, un presentatore balbettante, un ballerino zoppicante che sbandiera la propria vena artistica come fosse un'infusione divina, una visita dello Spirito Santo, che dall'oggi al domani l'ha benedetto ed eletto a questa categoria.

Dov'è l'umiltà?

Nella trasmissione Amici, per esempio, si entra mostrando ai provini un certo talento. Una volta selezionati SI STUDIA danza, recitazione, canto e ginnastica artistica, perfezionando il più possibile la materia di competenza. Ora: che questi ragazzini abbiano il coraggio di aprire bocca per autodefinirsi "artisti" mi sembra a dir poco una pagliacciata. E chissà per quale motivo quelli che si credono tali sono proprio i peggiori, i più piagnucolosi.
Perchè, invece, proprio i più talentuosi e promettenti, quelli cioè che un giorno potranno essere davvero appellati DA CRITICI E PUBBLICO come artisti, sanno cos'è l'impegno, l'educazione, il rispetto per l'insegnante, l'umiltà e il sacrificio?
Ma questa grande massa di pupetti viziati e arroganti..sono artisti de che?

Per non parlare dei cosiddetti arrivati, di quei divetti da quattro soldi che con una canzonetta inutile scalano le classifiche. Sono "artisti"..."musicisti". Certo, il problema vero è che c'è gente che compra quelle baggianate commerciali. Contano i bei faccini. Tanto poi, se si esibiscono in playback sul palco non se ne accorge nessuno. Le stecche si coprono in studio con computer e campionatori. Parte la base e via.
Applausi e vagonate di soldi, si prendono così. W la meritocrazia.


scritto da: exairo

 

Inviato da: sissunchi Trackback: 0 - Commenti: 0



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