Creato da: Blog_Magazine

Blog Magazine

Il Blog Ufficiale della Community di Libero

Area personale

- Login

Cerca in questo Blog

 
trova
 

Archivio messaggi

  << Luglio 2024 >>  

Lu Ma Me Gi Ve Sa Do

 1   2   3   4   5   6   7 
 8   9   10   11   12   13   14 
 15   16   17   18   19   20   21 
 22   23   24   25   26   27   28 
 29   30   31         

Guarda le immagini del Mese

I miei Blog Amici

Leggi e diffondi

Scrivi anche tua.gif
 
Citazioni nei Blog Amici: 397

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.

RSS (Really simple syndication) Feed Atom

BlogMagazine

Top 100 Italia di BlogItalia.it e Technorati

Cunctator

Free Hit Counter Code

 

Messaggio N° 2087
25/01/2007 - 22:20:52

23/01/07 - La Cina è lontana

Per fare un lungo cammino bisogna iniziare col primo passo”, “La povertà fa desiderare un cambiamento, l’azione, la rivoluzione. Su un foglio di carta bianca senza alcun segno, si possono scrivere i più nuovi e bei caratteri. Si possono tracciare i più nuovi e bei disegni”, “Che cento fiori fioriscano e cento scuole di pensiero gareggino è la politica per promuovere lo sviluppo delle arti e il progresso della scienza, per promuovere una rigogliosa cultura socialista nel nostro Paese”. Queste alcune delle citazioni tratte dagli scritti di Mao Zedong, il Grande Timoniere, raccolte nel famoso Libretto Rosso. Scritte su striscioni, nastri e manifesti, queste citazioni ricoprivano i muri delle case di città e di campagna nella Cina e venivano celebrate in grandissime assemblee pubbliche.
L’epopea della Lunga Marcia dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese (iniziata il 16 Ottobre del 1934, volta a trasferire gran parte delle truppe, incalzate dall’esercito nazionalista di Chang-Kai-shek, dalle basi meridionali alla Cina del Nord), la proclamazione il 1° Ottobre del 1949 della Repubblica Popolare Cinese (della quale Mao sarà il primo presidente), la costituzione delle Comuni Popolari (istituite nel ’58 e che ben rappresentavano l’ideale di Mao del “Servire il popolo”), il Grande Balzo in avanti (secondo cui Mao si sarebbe impegnato a portare la Cina economicamente al pari dell’Inghilterra in tre anni, costruendo un altoforno siderurgico in ogni città e nelle campagne) e la Rivoluzione Culturale (movimento durato dal 1966 al 1976, incitato da Mao che aveva per motto “Bombardate il quartier generale!”, che aveva il proposito di rivoltarsi contro i quadri stessi del Partito e creare un “uomo nuovo” distruggendo tutto ciò che avesse anche solo avuto a che fare con il “vecchio”), colpirono la fantasia e accesero gli animi dei giovani anche in Europa. Molti intellettuali della sinistra nel ’68 si avvicinarono al Pensiero di Mao, che già in quegli anni aveva maturato una sua identità entrando in conflitto con Mosca. Esso si proponeva non già di attuare la rivoluzione a partire dal proletariato cittadino (come suggeriva Mosca), ma dalla parte più consistente della popolazione cinese: i contadini.
Purtroppo, sia per cecità intellettuale di alcuni europei, che proprio durante il periodo sanguinoso e scellerato della Rivoluzione Culturale (che causò la morte di un numero elevatissimo di persone per mano delle Guardie Rosse e lo scempio di una grandissima parte del patrimonio culturale cinese) visitava la Cina e ne riferiva le impressioni distorte, sia per la strettissima sorveglianza del Partito sulle informazioni che uscivano dai confini nazionali o ancora a causa di volumi scritti da asserviti ed eminenti occidentali (Stella Rossa sulla Cina – Edgar Snow) non si sono mai avute informazioni precise sulla reale situazione nella Cina del Grande Timoniere. Solo da pochi anni si conoscono le conseguenze della politica di Mao. Le stime approssimative parlano di 70 milioni di morti. Infatti, ripercorrendo le fasi sopra elencate, si scopre che la costituzione delle Comuni Popolari e l’ingresso della collettivizzazione dell’economia, ridusse la razione di cibo pro-capite a livelli da lager; il Grande Balzo in avanti non avvenne né in tre anni né nel successivo periodo, pertanto, la costruzione degli altiforni nelle campagne sottrasse la manodopera necessaria a produrre gli approvvigionamenti sia per la popolazione contadina che per quella delle città. Il risultato fu una carestia di proporzioni bibliche e la perdita di ingenti capitali nel progetto degli altiforni, che producevano materiale troppo scadente per essere venduto. La Rivoluzione Culturale fu una delle pagine più buie e sanguinose della Cina contemporanea e gettò la popolazione cinese in un vortice di distruzione e di efferata violenza. Nel decennio che va dal 1966 al 1976 furono uccisi e deportati a “rieducarsi” i reazionari tanto osteggiati da Mao (cittadini innocenti sospettati di “crimini controrivoluzionari”) e furono distrutti templi buddisti, antichi palazzi, intere collezioni di libri antichi, in poche parole quasi tutto il patrimonio culturale dell’antica Cina.
Esattamente nello stesso periodo in cui avvenivano i fatti della Rivoluzione Culturale, per le strade italiane, nel pieno degli Anni di Piombo, veniva urlato lo slogan “La Cina è vicina” e cresceva, da parte della flangia più estrema della sinistra, la simpatia nei confronti del Grande Timoniere. Ben poco si conosceva e ben poco la Cina di Mao assomiglia alla Cina del XXI secolo, unica potenza capitalista che ha mantenuto un regime (ormai non più definibile comunista) pieno di antinomie, uno dei Paesi (come la Corea del Nord) in cui la crescita economica non ha portato la “modernizzazione” della Democrazia (che tanto agognavano gli studenti di Piazza Tien An Men). Non accennano a diminuire, ad esempio, le restrizioni della libertà di stampa e della libertà di professare il proprio credo religioso. Il tutto avviene sotto la presenza dominante del partito unico e quindi di una dittatura.
La Cina non è mai stata così distante.

Scritto da: Antwistle 




La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/blog_magazine/trackback.php?msg=2204706

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:

Nessun Trackback



 
 
Inviato da annie_92 il 25/01/07 @ 23:49 via WEB
In Italia invece di partiti ce ne sono cosi tanti che pe mantenerli non basta una delle tette del PIL. Essi sono perennemente in lotta fra loro, ritrovano l'unità solo quando c'è da foraggiarsi e quando c'è da fare fuori qualche cittadino o famiglia autonoma non appartenente o non applaudente a qualcuna delle tante bande al potere. Basta con il pelo e il contropelo algli altri Paesi, le lamette usiamole per le nostre barbe o per le nostre vene. Ciao.
Solo su libero una decina i blog cancellati senza spiegazioni né motivazioni. Le SETTE SORELLE 1. Ma era più un blog di componimenti poetici e di palestra per ragazzine con la voglia di crescere! Libero, Libero! La tua libertà finisce la dove inizia quella degli altri. Per tutti saluto la... dolce comare Luisa. Sorella del cuore una volta della Cira Caramia da Grottaglie, ex casalinga, mamma e moglie regina. Ma dov'è ora? Testimone scomoda di fatti oscuri... E poi dicono che non è mafia! Altro che mafia! La mafia, quella tradizionale, non se la prende mai con le donne. Bene, quel tipo di mafia, tutto sommato nobile, non esiste più. Si è svaccato in tutto.
(Rispondi)

 
 
Inviato da pigilli il 26/01/07 @ 15:57 via WEB
Fra un po’ ci troveremo i cinesi pure dentro al piatto… ;-))
(Rispondi)

 
 
Inviato da Antwistle il 29/01/07 @ 18:07 via WEB
Il problema che l'Italia come l'Europa devono trovare ancora un modo per traspondere la crescita economica della Cina in un avvenimento che sia economicamente vantaggioso, e non una minaccia.
(Rispondi)

 
 
Inviato da albero87dgl il 31/01/07 @ 11:46 via WEB
Sto leggendo "Cigni selvatici", un resoconto, che si legge come un romanzo, sul XX secolo in Cina attraverso la storia vera di 3 donne (la nonna, la madre, e l'autrice stessa). Interessantissimo, e anche un po' avvincente. Sto conoscendo tante cose, tra cui quelle citate nel messaggio qui sopra, molte situazioni e "filosofie"...davvero drammatiche, raccontate attraverso i fatti, vissuti dal di dentro della Cina. E' proprio vero quel che scrivi.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da Antwistle il 31/01/07 @ 17:56 via WEB
"Cigni selvatici" di Jung Chang, mi sono prposto di leggerlo. Viene citato da diversi autori (es. Renata Pisu in "Cina, il drago ramapante"). Tra l'altro Jung Chang e Halliday Jon hanno redatto un dossier su Mao Tsetung, accolto dalla critica come un volume mlto dettagliato.
(Rispondi)

.... 
 
Inviato da albero87dgl il 01/02/07 @ 08:37 via WEB
Tieni presente che è lunghetto, ma ne vale la pena davvero: 650 pag. Io sono quasi a pag 400, anno '66 con l'avvento delle Guardie Rosse..e l'autrice all'epoca 14enne che ne da un quadro generale e poi racconta di quel che capitava a lei all'epoca, nella sua scuola, nella sua città, ecc.)...è drammaticamente interessante, come dicevo ieri, anche perchè spiega bene quel che succedeva nella testa delle persone che si trovavano davanti a certe scelte. A me interessa molto la storia e la cultura in generale, ma un libro-racconto del genere mi sta proprio facendo vedere cose nuove sulla Cina, Paese che non conoscevo, e quindi in parte anche sul comunismo. Ciao
(Rispondi)

 
 
Inviato da Antwistle il 08/02/07 @ 12:35 via WEB
tieniti aggiornata sul mio blog, fra poco pubblicherò un dossier interessante sulla Cina. http://blog.libero.it/antonioliaci http://antonioliaci.blogspot.com leggi anche gli articoli e le recensioni che ho scritto sull'argomento Ciao
(Rispondi)



© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963