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Messaggio N° 2162
10/03/2007 - 12:30:04

Gli sproloqui di Bertinotti

Che senso ha avere nel nome del proprio partito la parola comunismo?

Una utopia che tanto male ha fatto a tante persone. Mi ritengo complice e responsabile delle nefandezze conseguenti al perseguimento di quel sogno. Volendo guardare al passato, abbiamo commesso molti errori. Abbiamo esitato a giudicare la Cambogia di Pol Pot e non parlerò di ferite aperte come Cuba o la Corea del Nord. Finalmente è finito quello che per tanti è stato un incubo.

Alla luce di tutto ciò ... perchè ancora usa la parola Comunismo?

Il Comunismo nasce come liberazione dell'uomo da ogni forma di sfruttamento e di alienazione. Esso va interpretato come ricerca di una società migliore. Noi ci chiamiamo rifondazione comunista perchè il comunismo è molto di più di quello che è successo, delle vicende vissute. Il comunismo è un processo storico che trascende la società capitalistica. La mia idea di comunismo è quella di un movimento che abbatta l'ordine delle cose esistenti. Che abbatta questa società fondata sul mantenimento del lavoro salariato (forma di sfruttamento). Nonostante il fallimento drammatico i principi e gli ideali che hanno ispirato quel movimento sono ancora attuali.

Dov'è finito il comunismo?

Noi dobbiamo essere grati al Comunismo. Grazie ad esso sono state fatte una serie di riforme spronate dalle rivolte studentesche e dalle lotte operaie degli anni che vanno dal 68 al 73/74. Oggi i comunisti si sono evoluti diventando movimento un movimento che contesta la morte per fame, la morte per malattia, la precarietà, la guerra. Un movimento che come il comunismo dice che un altro mondo è possibile.

Come dice in chiusura Bertinotti, dobbiamo essere grati hai comunisti per aver ucciso e continuare ad uccidere persone, dobbiamo dire grazie, per aver impoverito e distrutto intere civiltà, dobbiamo ringraziare i movimenti di lotta come le brigate rosse e gli altri movimenti terroristici, perchè oggi ci governano, dobbiamo dire grazie a chi come lui ancora oggi porta avanti una ideologia marcia...

Scritto da: Non_sono_comunista




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Inviato da maulinux il 19/03/07 @ 15:32 via WEB
ma a u ciao pr te
(Rispondi)

 
 
Inviato da raba_rama il 28/03/07 @ 19:52 via WEB
Lo sproloquio, che io posso vedere, e' il post sopra pubblicato. Non credo che Bertinotti possa avere affermato quello che tu riporti. Che poi ogni dottrina, abbia delle negativita', e' evidente a tutti.
(Rispondi)

 
 
Inviato da nonsonoio7 il 28/03/07 @ 20:37 via WEB
A proposito di Comunismo e comunisti, vorrei offrire una nuova possibile tesi interpretativa riportando la sintesi di copertina di un mio libro, di prossima pubblicazione, nel quale l'apparizione della dottrina marxiana sullo scenario umano viene ricostruita in chiave clinico-patologico-evoluzionista. AMMALATI DI COMUNISMO - La Febbre Rossa di Karl Marx Cos’è veramente stato il comunismo? E come analizzarlo alla luce del suo recente fallimento? Di sicuro una tra le più importanti filosofie dei tempi moderni, un amplissimo movimento socio-culturale che ha condizionato i destini di larga parte dell’umanità contemporanea. Certamente, però, anche una tragedia per milioni di persone; purtroppo una pandemia per innumerevoli popolazioni sul pianeta. Konrad Lorenz sosteneva che “l’ineguaglianza dell’uomo è uno dei fondamenti di ogni cultura”, che “il punto di vista egualitario è completamente antibiologico”, e che “gli uomini sono diversi dal momento stesso del loro concepimento”. Ed ancor prima di Lorenz, un certo Georgij Plechanov, misconosciuto padre del marxismo russo, così scriveva dal suo letto di morte nel 1918: “Lenin é una mia creatura, ma la sua rivoluzione sarà una sciagura per tutto il movimento operaio. (...) gli operai da salariati del capitalista si trasformeranno in salariati di uno Stato feudale, e i contadini, ai quali verrà tolta la terra, ne diventeranno i servi della gleba. La storia russa sarà spinta su una falsa via, senza sbocco”. (...) Il cammino del bolscevismo, breve o lungo che sia, sarà inevitabilmente caratterizzato da una falsificazione della storia, da crimini, da menzogna, da demagogia e da atti infami”. Ed allora come interpretare correttamente il percorso storico del marxismo nell’ambito dell’ottica evoluzionistica umana? E perché mai un movimento di pensiero dalla così straordinaria capacità di penetrazione nel sociale, e tanto pregnante di valenze idealistiche tale da essere vissuto quasi religiosamente dai suoi adepti, ha poi registrato in un arco temporale di nemmeno un secolo la propria iperbole filosofica? La tesi proposta in questo libro si rifà alla “teoria cellulare” di Schwan, che nel 1839 in seguito alle sue ricerche scientifiche scoprì “le cellule come organismi, e gli animali interi e le piante come aggregati di questi organismi, associati secondo leggi definite”. Ed ancora a quella di Virchow, noto per aver scoperto che i fenomeni morbosi nell’uomo conseguono ad alterazioni delle sue cellule. L’umanità è dunque immaginata alla stregua di un vero e proprio organismo che, ad un certo punto del proprio percorso esistenziale possa essersi ammalato, e ritrovato inopinatamente infettato da una sorta di virus delle intelligenze. La dottrina collettivista viene dunque ricostruita, passo passo, come una malattia psichica che abbia colpito la funzione “cogitante”, e dunque la mente dell’Organismo-Umanità; ed il suo teorizzatore inquadrato nella misura di una cellula neuronale impazzita, che differenziandosi progressivamente abbia dato innesco ad un processo degenerativo crescente, poi esploso in una patologia sociale: la “febbre rossa” di Karl Marx.
(Rispondi)

 
 
Inviato da manu36 il 29/03/07 @ 00:51 via WEB
non credo che Bertinotti abbia scritto ai comunisti con la ACCA...ma un pò di italiano,anche per scrivere sciocchezze no eh?
(Rispondi)



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