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Prodi, Diliberto, i Verdi e il ponte sullo stretto di Messina.

Berlusconi a Porta a Porta parlò agli italiani del suo famoso programma in cui presentava, tra altri, il progetto sullo stretto di Messina, opera avente l’intento di unire la Sicilia all’Italia e di aumentarne lo sviluppo.

Tutti ricordano le polemiche accese e tutto quello che s'inventarono gli animalisti, gli ambientalisti, i verdi e parte della sinistra che sulle grandi opere estesero un veto generale contrastando in tutti i modi ogni opera che desse all’Italia una sembianza di nazione evoluta ma soprattutto contrastando posti di lavoro a migliaia d’italiani.

Durante il governo Berlusconi fu bandita regolare gara d’asta per assegnare la costruzione dell’opera, vincitrice d’asta fu l’Impregilo, che immediatamente si attivò per realizzare tutto quello che era necessario per la costruzione del Ponte della discordia.

La Comunità Europea, in questa storia, finanzia l’opera per centinaia di milioni d’euro mentre altri fondi appartengono ad investitori privati, al pedaggio pagato per l’utilizzo stesso del ponte e alla Fintecna ( ex Iri).

Una tragicomica tutta made in Italy quella che ha colpito in queste ore, nel totale silenzio, il Ponte sulla Sicilia.

A dare l’allarme e far saltar fuori quest’ennesima porcheria del Governo Prodi è, Giuseppe Castiglione, eurodeputato azzurro siciliano a Strasburgo “ dovevano pervenire i progetti esecutivi sulle reti Ten e dunque sull’alta velocità. Quello sulla Lione-Torino è sparito e, nonostante le speranze di qualcuno, sembra che quella linea ferroviaria veloce sia cadavere. Del Brennero non si sa nulla. Mentre l’ultima delle tre che la Ue aveva accettato da parte dell’Italia, e cioè la realizzazione del ponte di Messina, è stata fatta cadere nonostante fosse l’unica  per cui esisteva non solo il progetto, ma anche una gara d’appalto andata a buon fine…”

Qualche giorno fa l’illustre, unico e incommensurabile Prodi annuncia di voler chiudere la società, Stretto di Messina, quale ente inutile e pochi giorni dopo segue la rinuncia di fatto ai fondi comunitari.

Nel più silenzio assoluto questa tragicomica ha vita, di questi 8 miliardi d’euro perdiamo buona parte, se non tutta, perché 1.5 o 2 miliardi dell’Ue per il finanziamento dell’opera sono svaniti essendo stata cancellata la costruzione del famoso ponte,  la tragicomica continua, i fondi della Fintecna sono stati… come dire… distolti dall’opera e ricollocati in opere varie da fare in Sicilia e in Calabria, solo che queste opere non sono state  individuate e questi soldi …… si perderanno!

Ricordo che l’On. Rutelli nel 2001 assicurava che l’opera sarebbe stata realizzata e che il nostro ex giudice tutto di un pezzo, Di Pietro, Ministro alle infrastrutture, assicurava pochi giorni fa che il famoso ponte della discordia si sarebbe fatto, ma di certo entrambi non avevano considerato Diliberto e la lunga manus dei Verdi che da sempre si opponevano a queste opere.

Palermo 3 ottobre 2007 disoccupati assalgono l’assessorato alla regione Sicilia rivendicando garanzie occupazionali e minacciando di creare gravi disordini qualora non avessero avuto risposte immediate.

Non realizzando le opere in programma, si perdono 10.000 posti di lavoro, 10.000 persone che, grazie a questo lavoro, si possono permettere una vita decente e magari qualcuna di loro abbandona le attività criminose.

Perdendo la Tav e il Ponte si perde, da un lato il collegamento con l’Europa in materia d’alta velocità e dall’altro perdiamo la possibilità di avere una velocità maggiore per esser più presenti nella terra siciliana martoriata da mafia e soprusi, e quindi la possibilità di ammodernare strade e ferrovie in Sicilia.

In fine l’Impregilo, avendo messo a portafoglio l’importo per la realizzazione dell’opera sullo stretto per 1.7 miliardi d’euro, ora giustamente protesta al governo i danni subiti per la mancata esecuzione del lavoro e chiede il pagamento di una penale, quale risarcimento danni che, gli italiani, dovranno rimborsare a quest’azienda vincitrice di gara d’appalto.

Quello che conta è che Diliberto con Pecoraio Scanio ora possono vantare di aver affossato, assieme al povero e succube Prodino, l’Italia.

Ciliegina sulla torta: l’a.d. Moretti delle FS ha annunciato che in previsione esiste la possibilità di ammodernare le linee Palermo-Catania-Messina… unica peculiarità e che non sa dove andare a trovare i 4 miliardi d’euro che servono per finanziare il lavoro.

Ci aggiorniamo amici… ci aggiorniamo!!!

Scritto da: il.corsaro.nero