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Messaggi del 07/08/2005

Messaggio N° 1608 07-08-2005 - 09:33

Riflessioni di una chatter

Digiland vi segnala il Forum
"Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!



Vi è mai capitato di soffermarvi a pensare alla Chat? A come è entrata nella vostra vita. A ripensare a quando vi siete collegati per la prima volta.. e le cose che vi sono successe da allora? A me si.. ed ecco perché scrivo questo articoletto (concedetemi di chiamarlo così).


Mi presento, il mio nick è jannab, forse a qualcuno sembrerà un po' strano ma io ormai ci ho fatto l'abitudine. Alcuni mi chiamano Iannab .. altri Giannab .. ma a dire il vero io l'ho sempre inteso come Gianna Bì . Cosa indica la B??? Bella domanda, non so quante volte mi è stata posta, Bella? Brutta? Befana? (hihihi) .. ehheh mille sono le tesi ma in realtà non sta ad indicare nulla di preciso, è solo un'aggiunta fatta dall'amico che mi ha registrato (alcuni di voi diranno " ha fatto sto guaio!") che, vista la presenza di un'altra Janna, ha fatto sfoggio della sua fantasia (senza parole...) e mi ha appioppato questa "B". Comunque ormai mi ci sono affezionata, sono anni che uso questo nik... eh si proprio anni, e pensare che sono entrata cosi, solo per una semplice curiosità, ma del resto credo che sia il motivo che spinga molti.


Comunque sono contenta, perché credo di essere riuscita, almeno sino ad ora, ad utilizzare la chat nel modo giusto, e cioè come mezzo di comunicazione e socializzazione. Ho avuto la possibilità di conoscere tantissime persone e, la cosa ancora più bella, è che molte di loro sono andate oltre il virtuale, non sono rimasti semplici nik, ma ho avuto modo di incontrarle personalmente, tutto questo grazie alle varie uscite di gruppo ed ai vari raduni organizzati. Proprio per questo la chat, nel mio caso la stanza Napoli e Napoli, spesso diventa come il salotto di casa mia... dove posso incontrare i miei amici e, volendo, avere la possibilità di farmene dei nuovi.


Eh sì, devo proprio dire che la CHAT con me è stata generosa, mi ha "donato" delle persone fantastiche che tuttora frequento regolarmente e che, da anni ormai, mi arricchiscono con la loro presenza, per non parlare di coloro che si sono avvicinati a me in tempi più recenti ma che comunque sono diventati importanti ed infine, della "MIA" persona speciale, solo per lei dovrei ringraziare questo mondo 100 - 1000 volte.. Perciò, a chi avrà la pazienza di leggere questo mio "articoletto", vorrei solo dire di cercare di cogliere tutto quello che di positivo ci può essere in chat, di usarla nella maniera appropriata e soprattutto con la giusta testa. Infine, auguro a tutti, ma proprio TUTTI, di essere fortunati come me.


Collabora con noi



Articolo pubblicato da: jannab

Messaggio N° 1607 07-08-2005 - 09:22

Gli OGM: questi sconosciuti - 3^ parte

Digiland vi segnala il Forum
"Dalla parte della natura"
per discutere di questo argomento!


Torniamo a noi e alla nostra chiacchierata. Lei che tipo di rapporto ha con gli OGM? Come ricercatore, ma soprattutto come padre, lei non è preoccupato del fatto che parte dell'alimentazione dei suoi figli abbia di base OGM. Mi dica, ne coltiva nel suo giardino? Li mette in tavola??


Non li coltivo in giardino perché a me servono dei dati sperimentali e per questo ho bisogno di agronomi esperti e di campi sperimentali. Ne ho mangiati diversi e li rimangerei volentieri soprattutto nella forma di polenta, farina di grano duro. Non li metto in tavola perché in Italia ne è di fatto vietata la vendita. Qualche mese fa una ditta pugliese aveva annunciato la commercializzazione di un olio di soia OGM al prezzo di 85 centesimi al litro. Quell'olio non ha mai visto gli scaffali del supermercato per la reazione delle grandi catene della distribuzione del cibo. Io l'ho cercato in vari supermercati campani e non l'ho mai trovato. In compenso ho potuto notare che i competitori di quell'olio costavano almeno 1,15€, una buona ragione per non permettere alla concorrenza di rovinare il nostro mercato senza competizione.
Non sono preoccupato degli OGM attualmente commercializzati perché hanno subito una quantità di controlli senza precedenti. Sono meno tranquillo per i futuri OGM che potrebbero arrivarci da economie aggressive emergenti che agiscono in assenza di una comunità scientifica indipendente e di Agenzie pubbliche per la Sicurezza alimentare quali quelle di cui si sono dotate l'Unione Europea o gli Stati Uniti. Preferirei insomma guidare, come Paese e come scienziato, il processo di innovazione invece di fare quello che stiamo facendo adesso ossia seguire passivamente le innovazioni proposte da altri.
Infine Lei mi chiede che tipo di rapporto ho con gli OGM. Non sono un mio ideale ed avrei preferito non dovere arrivare al punto di dover produrre OGM. Li considero appassionanti quanto lo è un appartamento in un condominio paragonato ad una villa con giardino. Il punto è che non c'è spazio per tutti per avere una villa ed un pezzo di terra da coltivare. Le produzioni agricole sono attività industriali e se vogliamo tornare alle coltivazioni di un tempo ci aspettano guerre per fame e disastri sociali di ogni tipo. Quindi a malincuore meglio il biotech che la deforestazione dell'intero globo e l'aumento dei prodotti chimici per le coltivazioni.


Al supermercato sono spesso tentato dai prodotti dell'agricoltura biologica. Lei cosa ne pensa?


L'agricoltura biologica è in gran parte una sottomarca delle grandi catene di distribuzione dei supermercati. Consuma una gran quantità di suolo, fino al 44% in più dell'agricoltura convenzionale ed oramai non c'è più terra buona. Io trovo che ha fallito nell'ideale di riportarci i profumi ed i sapori che l'agricoltura tradizionale ha spento in questi anni. Senza l'etichetta di "alimento biologico" non sarei capace di riconoscere un frutto o un ortaggio da agricoltura biologica rispetto ad uno da agricoltura tradizionale. I prezzi sono ancora molto alti e rappresenta solo il 2% di quello che mangiano gli italiani: insomma sono un cibo d'elite ed io credo si debba garantire la salubrità del 100% delle derrate alimentari soprattutto per chi ha redditi medio-bassi. Inoltre se davvero volessimo derrate biologiche basterebbe acquistare le produzioni africane che non hanno mai utilizzato alcun derivato della chimica, ma non è in questa direzione che si sta movendo l'agricoltura Europea.


Lei crede negli OGM come strumento per risolvere problemi come "fame nel mondo" o migliorare la nostra salute?


Nessuno degli OGM finora commercializzati è stato disegnato per potere affrontare o influire in qualche modo sui problemi della insicurezza alimentare. Questo non vuol dire però che non si possano immaginare tali tipi di piante ingegnerizzate, ma si dovranno usare le piante "indigene": cassava, sorgo, miglio, vigna e così via, insomma tutta roba poco commerciale, senza ritorni economici, inadatta alle grandi multinazionali su cui invece potrebbe impegnarsi la grande ricerca pubblica occidentale. Credo che il problema della fame nel mondo vada affrontato nell'ambito della cooperazione internazionale ai Paesi in via di sviluppo, garantendo ai ricercatori di quei Paesi non solo una formazione superiore nei laboratori Europei, ma anche i diritti brevettuali sulle piante che contribuiscono ad isolare. In questo modo mentre si migliora la produzione di derrate (proteggendole da parassiti o dalla siccità), si crea anche una nuova classe media intellettuale di scienziati dei Paesi emergenti che possa essere intermedia tra le caste del potere economico-politico e gli agricoltori diseredati.


Siamo giunti alla conclusione. La ringrazio per il tempo che ci ha dedicato. Posso rubarle solo qualche altro minuto?


Con piacere.


Le sarà capitato di seguire qualche volta il programma di Marzullo "Sottovoce". Roberto Defez, si faccia una domanda e si dia una risposta.


Mi chiedo spesso se il futuro dell'agricoltura sarà tutto con OGM.


In verità, non credo che sarà una tecnologia che si estenderà a dismisura. Immagino invece un forte ritorno a tecniche tradizionali di incrocio e selezione che sfruttano le naturali resistenze delle piante all'aggressione da parte dei parassiti. Quello che forse a pochi è chiaro è che il 99,99% di tutti i pesticidi esistenti sono naturali, ossia normalmente prodotti dalle piante per difendersi dai loro eterni nemici, funghi, batteri, virus, insetti oltre che uccelli. Le Piante hanno tanto biotecnologia dentro e noi non la conosciamo ancora e non la stiamo sfruttando. Inoltre i costi attuali per validare e garantire da un punto di vista ambientale, sanitario ed agronomico le piante ingegnerizzate sono proibitivi e convengono solo per produzioni su vasta scala. Quindi i target più convenienti sono mais, riso, grano, colza, cotone e soia. Per il resto si dovrà fare una seria analisi costi-benefici. Io vedo il biotech come una procedura per ottenere una risposta più rapida rispetto a quelle tradizionali di incrocio che danno risultati solo dopo vari anni. Ma una volta individuata una caratteristica utile non è detto che si debba ricorrere solo al trasferimento di geni (organismi transgenici). A seconda delle condizioni si potrebbe far ricorso a geni da piante che hanno le stesse caratteristiche dei geni estranei introdotti sperimentalmente mediante ingegneria genetica, ma utilizzando geni da piante selvatiche con tecniche tradizionali di incrocio.
Ma per guidare questi processi di innovazione tecnologica servono tanti investimenti in ricerca e più fiducia negli scienziati pubblici, esattamente l'opposto di quanto avviene da decenni in Italia.


<<< Leggi la 2^ parte


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Articolo pubblicato da: Welch

Messaggio N° 1606 07-08-2005 - 09:10

Ma te potesse piglià un trasloco

Ebbene sì, la nuova maledizione che sostituisce egregiamente il "Te potesse pigliare un coccolone o se si vuole un colpo" è questa, anche perché significa esattamente la stessa cosa... infatti si tratta di una prova si sopravvivenza, un modo per scontare tutti i peccati.


Al di là che già da un mese prima si comincia a vivere non in una casa ma in "scatolopoli", tutte le cose vengono diligentemente messe negli scatoloni, ma... siccome si deve continuare a vivere, apri gli scatoloni, chiudi gli scatoloni, riapri gli scatoloni, perché proprio quello di cui non puoi fare assolutamente a meno (ad esempio quel mollettone con gli strass celeste) lo hai riposto per primo.


È bellissimo quando amici e parenti ti aiutano in questo scatolamento frenetico, ma non si sognano assolutamente di scrivere sulle scatole quello che diamine ci mettono dentro! Sarà bellissimo organizzare una caccia al tesoro nella nuova casa dal titolo "Qualcuno sa dirmi dove diavolo sono le pentole?" e tutti tramite indizi (mi pare era uno scatolone rosso, no... mi pare ci stava il nome di un detersivo) vagheranno per la nuova "scatolopoli" scuotendo la testa. Premio della caccia al tesoro: un piatto di pasta.


È meraviglioso quando decidi di fare un trasloco proletario, tutti partecipano, tutti smontano, e ti trovi gente che gira per casa con cacciaviti vari che improvvisamente decide che è giunta l'ora di smontare l'armadio. Ma mancaaaaaaaaaa un meseeeeeeeeeeee, l'armadio nooooooooo dovrete passare sul mio corpo, e con il mio corpo faccio scudo all'uomo dai 7 cacciaviti d'oro, che se non lo farà oggi, la sua vita non avrà scopo mai più.


E i giorni passano, scavalcando cumoli di vestiti, l'uomo dal cacciavite è passato sul mio corpo, ante di armadi sono appoggiate in ogni dove, tu passi e ti cascano addosso, ma sono piccoli dettagli, lo scopo ormai è sopravvivere. Il mobile del bagno viene sostituito egregiamente da uno scatolone, meglio se di marca di un bagnoschiuma, e la mattina frughi in quella babilonia di prodotti e finisce che ti lavi i denti con la crema deodorante e ti metti sotto le ascelle il dentifricio... ammazza se bruciaaaa!!


È sorprendente scoprire che "non se butta niente" e che nel corso degli anni hai conservato pure la carta della caramella che hai mangiato nel 12 avanti Cristo e che hai conservato perché te l'ha offerta un tipo fichissimo, e hai voluto fermare e ricordare l'evento straordinario, o che conservi ogni disegno che ha fatto tuo figlio, anche solo una riga, perché sai mai che un giorno tu voglia rivederli. Ma che devi rivedè... na riga???


Passo la vita a fare la guardia al mio pc, vogliono scatolarlo, ma venderò cara la pelle, IO SOLA DEVO TOCCARLOOOOO... porterò pezzetto per pezzetto come una piccola tartaruga con la casetta sulla schiena, il mouse in bocca, il tappetino sotto le ascelle, il monitor tretto tra le braccia... vincerò, vinceròòòò... all'alba vinceròòòò!!! (famoso brano di un'opera lirica di Puccini, anche se stiamo in una tragedia Greca).


Non ti vedo bene... stai male? No... me sta pigliando un TRASLOCO!


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Articolo pubblicato da: sissunchi


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