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Messaggi del 24/11/2006

Messaggio N° 202324-11-2006 - 21:31

La giornata internazionale contro la violenza alle donne


Volevo ricordare a tutte voi che il 25 e il 26 novembre, cioè questo weekend in varie piazze italiane (torino, milano, mantova e bologna) ci saranno manifestazioni contro la violenza sulle donne.


Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza alle donne.

Prendiamoci questa giornata. Andiamo nelle piazze, riempiamole e facciamola diventare una giornata di mobilitazione locale e nazionale dell’intera società di donne e di uomini, per affermare che senza il riconoscimento della libertà e della dignità delle donne nessuna convivenza è possibile.[/b]


MILANO
Il 25 novembre è la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" secondo quanto deciso dall'Onu. Per quella sera Usciamo dal silenzio ha organizzato una sera di festa, di lotta, di socialità, di musica e di teatro invitando le donne di Milano ad uscire dalle case per riprendersi la notte, la vita, la città. La festa si svolgerà a partire dalle 20,30 alla Stazione Centrale, che abbiamo scelto come luogo-simbolo, una delle tante zone della città considerate interdette e pericolose per le donne. www.usciamodalsilenzio.org


MANTOVA
Dal 25 novembre fino al 9 dicembre RINTRACCIARTI "Diritti in cerca di identità" in Piazza delle Erbe-Palazzo Della Ragione.
Donna diritti ancora violati.
Manifestazione artistica idata per riflettere e sensibilizzare la comunità sui temi dei diritti umani, la loro difesa, tutele e promozione.

BOLOGNA
25/11 - Giornata contro la violenza alle donne. Dalla Rete delle Donne di Bologna: Libere dalla violenza, Libere di scegliere
La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. È sofferenza e umiliazione. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.

TORINO
Il 25 novembre, la Consigliera di Parità Provinciale si è unita in collaborazione con la Città di Torino, la Provincia e Amnesty International Sezione Piemonte, insieme al Coordinamento Cittadino Contro la Violenza alle Donne, per promuovere un’iniziativa volta alla sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al fenomeno della violenza di genere.
www.comune.torino.it/politichedigenere


Buona giornate a tutte e gridate forte VIVA LE DONNE

scritto da keycla

Messaggio N° 2022 24-11-2006 - 13:00

21 GRAMMI...



21 grammi... sembra sia il peso dell'anima.

Risulta reale  e scentificamente provato, che immediatamente dopo un decesso il corpo perda immediatamente 21 grammi...
Questo fatto ha portato al film che probabilmente molti conoscono, ma al di la delle immaginedisquisizioni se sia vero o meno che quei 21 grammi corrispondano all'anima che lascia il corpo, oppure semplicemente ad un fattore fisico, dovuto ad una immediata perdita di liquidi e tono musolare, rimane il fatto, che molti e molte filosofie religiose si chiedano dove vada l'anima quando lascia il corpo fisico?


Prima di questa domanda ovviamente, nasce il quesito se esista realmente l'anima, intesa come essenza metafisica dell'essere umano, corpo trasendente e spirituale.
Nella scienza, si ritiene che ogni evento che si applichi all'essere umano dipenda da sistemi  ed interazioni chimicofisiche, ovvero che tutto ciò che è umano sia un miscuglio di sostanze organiche e chimiche che determinano il pensiero, l'azione, la vita di un essere  e che ogni sua azione psicofisica sia determinata dall'interazione di queste.


Giustamente, si potrebbe affermare che dopo la morte, mai è accaduto oggettivamente ed inequivocabilmente di trovare altri aspetti che inducano a pensare che la vita, sia essa intesa come essere spirituale o altro, possa continuare; se non in scritti ed opere puramente prive di rigor di causa e,  realmente tengibili e comprovabili.
Detto questo, ci si basa esclusivamente sulla fede, sulla credenza indotta nei secoli o su volontà propria a credere che ci sia vita oltre la morte...
Se noi poniamo il primo quesito su queste ultime affermazioni, l'argomento potrebbe esaurirsi in questo punto, in quanto sfido chiunque a dimostrare senza ombra di dubbio in qualche modo che esista un'altra dimensione oltre a quella materialmente conosciuta.
Esiste in verità una teoria scientifica, che si basa su mondi paralleli e ed anche sulla relatività del tempo, ma rimangono solo pure teorie non comprovabili allo stato attuale.
Questo ci chiude in un cerchi definito, dove la vita è materia ed al di fuori d'essa esiste energia a vari livelli, la quale in base alla sua frequenza di risonanza e vibrazione, detrmina la qualità di materiale prodotto, dalla luce al suono, alla materia inorganica ed organica, ma quì nasce un altro punto essenziale...

Cosa differenzia la materia inorganica da quella organica, qual'è la differenza reale fra una pietra ed una pianta, fra una zolla di terra ed un'essere umano?
21 grammi è lo spostamento tangibile che dimostra il passaggio dalla vita alla morte, 21 grammi è un'unità di peso che abbandona il nostro corpo immediatamente dopo il trapasso, la fine del tempo per la parte fisica, reale , materiale di ognuno di noi...


Sono richieste gentilmente delle  risposte, a chi voglia intervenire...

scritto da: JON.L

Messaggio N° 2021 24-11-2006 - 12:46

NON SI VARCHI QUEL LIMITE



(...) Mathieu guardava il morto e rideva. Per anni interi aveva tentato invano di agire: ogni volta la vita lo defraudava all'ultimo minuto. Ma quel colpo nessuno gliel'aveva rubato. Aveva appoggiato il dito sul grilletto e, una volta tanto, era accaduto qualcosa. Qualcosa di definitivo, pensò ridendo di cuore. Aveva le orecchie percosse immaginedalle detonazioni e dalle grida, ma le udiva appena; guardava soddisfatto il suo morto, pensava: "L'ha sentito fischiare, perdiana! Ha capito, quello là, ha capito!". Il suo morto, la sua opera, la traccia del suo passaggio sulla terra. Gli venne il desiderio di ucciderne altri: era facile e divertente: voleva sommergere nel lutto la Germania."

Tratto da La morte nell'anima, Jean Paul Sartre.

Smembrando questa citazione dalla sua contestualizzazione (un gruppo di soldati francesi allo sbando, nella Francia occupata dall'esercito nazista), queste poche righe hanno suscitato in me una riflessione collaterale e profonda, che circola in modo sempre più consapevole tra i miei pensieri scomposti da quell'ormai lontano, ma allo stesso tempo tragicamente vicino, 11 settembre 2001. Un concetto, se si vuole, filosofico-sociologico, eppure tremendamente intimistico. Esistenzialista.
E' il concetto di limite, una sorta di frontiera al di là della quale non si deve  guardare nè ascoltare. Un confine non estendibile nello spazio, oltre cui non si deve mettere nè piedi, nè mani, nè pensieri, nè parole.
Quel limite è stato oltrepassato a piè pari sotto gli occhi del mondo, con l'attacco alle Torri gemelle. Il senso del terrore e dell'odio indistinto si è elevato all'ennesima potenza, il confine tra il pensabile e il fattibile si è ridotto, fino quasi a coincidere. Non è il primo nella storia dell'umanità. Ma è il primo di cui siamo testimoni diretti. Il primo ad entrare nella nostra quotidianità con tutta la sua tremenda verità e reale concretezza.

Credo fermamente che quel senso del limite, che ogni essere vivente ha in dono, unitamente alla paura, come forma di sopravvivenza, abbia bisogno di un restyling, un lifting mentale ed emozionale. PERCHE' L'UOMO NON PUO' PERMETTERSI DI ABITUARSI AL PENSIERO CHE SIA UNA SEMPLICE EVOLUZIONE SUPERARE IL LIMITE DELLA NORMALITA'. Ora: mi rendo conto che il concetto di normalità sia piuttosto labile e non sempre oggettivizzabile. Per questo mi riferisco, piuttosto, a normalità come norma, legge, prassi, abitudine sociale.

Credo fortemente che sia estremamente pericoloso varcare certi limiti, perchè affrontare un tabù umanamente condiviso anche una sola volta, anche con il solo pensiero, anche con una sola frase, crea il coraggio di ripeterlo e di considerare l'azione un diritto soggettivo, un'espressione di libertà individuale, una manifestazione giustificata del proprio dolore, o della propria rabbia, o della propria ignoranza e stupidità.

Le terrificanti vicissitudini di cronaca e cronaca nera che stanno sempre più riempiendo le pagine dei giornali, i servizi di Tg e trasmissioni di approfondimento, hanno da tempo oltrepassato i limiti. E a volte sono gli stessi mass media che, per dovere e diritto di cronaca, stanno facendo circolare la sensazione che "L'andare oltre" sia una normalità. O meglio, sia una semplice notizia. Grave, magari, ma pur sempre una notizia. E nemmeno una notizia d'apertura.

Perchè ormai stiamo perdendo le emozioni. Non c'è più quel salvifico senso dello stupore.

Il menù delle notizie del giorno spazia dall'infanticidio al terrorismo, dalla morte per anoressia di una top model agli stupri tra minori girati sul telefonino e messi in internet come fossero il video di una festa di compleanno. Da insegnanti che si intrattengono sessualmente in aula con alunni traboccanti di ormoni, a maestre che tappano la bocca dei bambini con lo scotch. Da efferate stragi familiari all'ex pugile squattrinato che si dà alla prostituzione d'alto borgo per pagare i debiti di una vita di eccessi. Da un uomo che crepa d'infarto a pochi passi da un pronto soccorso perchè i medici non possono uscire dal luogo di lavoro, al governo che si prodiga per aumentare il quantitativo di droga che è lecito detenere. Dagli scioperi in piazza di milioni di precari sottopagati, ai centauri sconsiderati che corrono in autostrada ai 300 all'ora con una telecamera........

Non lasciamoci prendere da questo vortice. Tutto questo è andato oltre il limite. Teniamoci stretto il nostro, rispettiamolo, coccoliamolo.



scritto da:exairo


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