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Messaggi del 21/12/2006

Messaggio N° 2052 21-12-2006 - 18:46

IPERMERCATI: COME FARE IMPAZZIRE LA GENTE!




Io credo che gli ipermercati siano stati creati per mandare la gente al manicomio, a immaginepensarci bene se guardi le persone negli occhi, ti rendi conto che hanno gli occhi sgranati e iniettati di sangue e le loro facce hanno un’espressione interrogativa della serie: Ma che cazzarola ci sto a fare io qui?


Non riesco a comprendere come si faccia lontanamente a capire cosa bisogna comprare in tutto quel bordello di musica, di gente, di panettoni, di offerte speciali! Come ti fermi un istante solo a capire quanto costa “la famosa confezione panettone + bottiglia” già qualcuno ti ha conficcato un gomito nella schiena, se poco poco tenti di prenderne una te la strappano dalle mani urlando “ l’ho vista primaaaaaaa ioooooooo “ ma pigliatela pazzo scatenato!

Invidio le persone che riescono paciose a fare la spesa in questi spazi enormi, che dribblano carrelli con una calma innaturale, che fanno file interminabili alla cassa, e ridono…no…ridono, o stanno fuori di cervello del tutto o sono state drogate all’entrata, ma che ci sta da ridere? Io non ci trovo niente da ridere davanti a uno scaffale con 25 marche di pelati e tu li guardi 25 minuti che tenti disperatamente di capire quale vuoi comprare. Cosa ci sta di divertente nel fatto che come ti giri qualcuno ti frega il carrello e si trova la spesa già fatta?

E giri giri per scaffali e scaffali che cerchi gli stecchini che non troverai MAI, e fai chilometri e chilometri per trovare l’offerta speciale per la quale sei venuta appositamente facendo 50 km e consumando 10.000 euro di benzina che se ci pensi bene spendevi di meno all’alimentari sotto casa, e non sottovalutiamo il Valium in confezione famiglia che bisognerà comprare appena tornati a casa, per non ammazzare tutti i vicini in preda a un raptus da acquisti nalitizi.


A me ad un certo punto prende l’ansia, ho le palpitazioni cardiache, inizio a inventarmi parolacce in tutte le lingue del mondo, decido di comprare tutto quello che non mi serve, metto nel carrello confezioni famiglia da 350 hamburger, da 25 polli, compro panettoni per tutto il palazzo ma non solo, inizio a diventare violenta, comincio a minacciare le persone: “Il prossimo che mi mette il gomito nella schiena gli pacco la faccia e lo metto nel freezer insieme alle aragoste”, ovviamente in offerta speciale, prendi un’aragosta e ne paghi 25, no ne prendi 25 e ne paghi una……. Nooooooooo non è nemmeno così, prendi un’aragosta e la spiaccichi sotto i piedi e poi la metti in gola al bambino che urla che vuole tutti i giocattoli nel reparto.


Signora le posso offrire un caffè? Non ho niente contro le promoter, ma perché mi offri un caffè se vedi che sono sdraiata per terra che urlo “ lasciatemi morire qui nel reparto tovaglioli di carta” mentre qualcuno urla “ la stiamo perdendo la stiamo perdendo intubiamola” ( si pensa di stare a medici in prima linea E.R.) oppure un altro ormai intossicato da Dott. House propone di farmi una spinale, perché devo essere affetta da una malattia rara.


Babbo Natale vuole che compri 37 torroni al prezzo di 32, l’altoparlante ricorda che l’ipermercato chiude alle 20, mi trovo in braccio un bambino che non è il mio, una vecchietta mi chiede disperatamente dov’è l’uscita perché non vuole assolutamente “ MORIRE QUI” ma nel suo letto, mio figlio mette nel carrello montagne di barattoli di Nutella e quando mio marito mi dice “ che ci compriamo il cordless nuovo in offerta?” a quel punto mi rendo conto che ho fatto la cazzata della vita mia: venire qui!


No vabbè…ma tu sei isterica, voi direte: "perché si vede? "

scritto da :sissunchi

Messaggio N° 2051 21-12-2006 - 18:41

E venne persino Natale..... ( Racconto di Natale)

immagineLa notte cominciò nel tardo pomeriggio, in quel momento vago in cui la luce, rincasando, senza la presunzione di sentirsi sera, cedeva al suono continuato delle discese da saracinesca che le imponevano una precarietà nervosa da giorno di festa.

“Il primo numero è fuori”, tuonava con distacco una voce lontana, nel dare inizio ad una tombolata che per cartelle aveva strisce di memorie, mentre per numeri una mistura indefinita di momenti e giorni che appartenevano al paniere un po’ plastificato del vissuto. Le mani si apprestavano a coprire quel tracciato con un profumo d’abitudine e scorze di mandarino, ma, dopo le prime uscite, a malapena nascondevano una certa irritazione per la fretta di quel banditore che riduceva impietoso i tempi e le cinquine.

Con un piacere incerto, sentivo quella notte scorrere con la stessa meccanica mancanza di natura dell’acqua di ruscello da presepe. Notte senza canditi, tavola separata per bambini e zie che avevano diluito con pudore il crescere, oleosa dipendenza da pistacchi e punizioni da labbra irritate; l’estraneità col permesso di soggiorno di datteri e di noci americane, la sicurezza di metallo degli schiaccianoci ed un’intermittenza di ricordi e lampadine d’albero che si prendeva gioco di quella luminosità nuova e regale che si era imposta in camera da pranzo.

Notte da sette e mezzo, cinquanta e carta pochi minuti prima del tu scendi dalle stelle, spiccioli da sacchetto accumulati da mescolanze matriarcali di economia ed affetto: niente di più irritante della prudenza al gioco di una mamma, grembiule da titano che, per il sonno, osava anticipare anche la mezzanotte, dopo aver degradato a passatempo gli slanci da tavolo verde di un ragazzino e delle sue puntate. Ed io perdevo ai punti con la dissonanza tra l’inverno e il meridione: quell’equilibrio di temperature derideva il cinema dei miei desideri d’intimità, famiglia e freddo: mi accontentavo rassegnato di un’elemosina di pioggia e nevicate da zucchero a velo di pandoro. La mezzanotte s’era fatta viva con un sorriso da pantofole in corteo ed una litania di candele che avevano promosso a Terra Santa tavolo e scaffali; una miscela involontaria d’ironia e di rito s’impossessava dei miei gesti e delle mie voglie profane di giocattoli ed uvetta.

Era il momento in cui Qualcuno rinasceva e qualcun altro passeggiava tra soffitti, lettere scritte tanto tempo prima e focolari spenti. La notte di Natale, quella notte, si rivelò somma di notti solite con il regalo di un particolare: mi addormentai appagato per un terno di visioni, tenerezze e volti ed una tombola riassunto di presenze antiche…

scritto da: siamostaticielo

Messaggio N° 2050 21-12-2006 - 11:38

La guerra dei Pacs...... eternam!






"Mai pensato a matrimoni gay" ha dichiarato Romano Prodi dopo aver affermato di essere a favore di un riconoscimento legale per le coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. La posizione assunta dal leader dell'Unione ha provocato molte polemiche, soprattutto negli ambienti cattolici.

Spesso si parla dell'ingerenza della Chiesa in materia di Pacs, e, il cardinale Camillo Ruini si è espresso in maniera negativa in merito agli stessi, definendoli incostituzionali, perché interpretando le parole del Cardinale, voler parificare le unioni di fatto in tutte le loro specie a quella matrimoniale, effettivamente, si riscontra una vera e propria incostituzionalità al dettato delle leggi fondamentali che costituiscono la nostra garanzia più assoluta, La Costituzione.

La questione d'incostituzionalità della figura del pacs, inteso come riconoscimento legislativo delle unioni di fatto, etero od omosessuali è quello che più rimane il perno principale della discussione. Il dato normativo da cui partire, è l'articolo 29 del testo costituzionale, nel quale si legge che "la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" e identificata con la formazione sociale denominata "famiglia legittima".

Noi consideriamo, da sempre, la famiglia naturale basata sul matrimonio, come il fulcro dell'intera società che, si costituisce, cresce e si propaga proprio sulla certezza della solidità del rapporto stesso. La differenza basilare tra un'unione matrimoniale e una coppia di fatto è data proprio dalla consistenza stessa dell'unione che, riportata in società, la prima offre una base di solidità su cui o da cui partire per future consolidazioni, mentre la seconda resta un’unione che non ha intrinseco il concetto di solidità, perché è basata sulla mero affectio temporale.

Il principio che dobbiamo considerare difeso dalla Chiesa nel mondo politico, ed ecco la famosa ingerenza, è quello del matrimonio che è uno dei fondamentali della religione cristiana, quindi avocando a se la difesa morale di tale valore, la Chiesa, è immediatamente bollata come una discriminante nella vita politica di uno stato che si definisce laico.

Una falsa laicità, perché dagli atti normali d’ogni governo esistito nella Repubblica Italiana, si è avuto modo di vedere il classico comportamento alla Don Camillo e Peppone, i nostri politici hanno sempre urlato alla laicità di quest’Italia, osservando, di fatto, sempre e in ogni caso tutti, i dettati Cristiani a cui le loro coscienze hanno sempre rivolto scrupolosa attenzione.

La legge francese, da cui nascono e prendono vita i Pacs, n. 99-944 del del 15 novembre 1999 (Du pacte civil de solidarité et du concubinage) definisce la nuova forma d’unione, distinta dall'istituto matrimoniale, il Patto civile di solidarietà, un contratto tra due persone maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso, al fine di organizzare la loro vita in comune.

Il Pacs, che non garantisce l'adozione, termina per la morte di uno dei partner, con il matrimonio per le coppie eterosessuali o dopo tre mesi dalla richiesta d’entrambi i partner. I benefici del welfare e la riduzione delle tasse si acquisiscono dopo tre anni dalla stipulazione del Pacs.

In Italia anche se non è prevista una speciale giurisprudenza in materia di coppie di fatto, il nostro codice lascia la possibilità di poter cautelare in tutti i modi, gli interessi d’ogni persona.

Esempi:

- Perde il diritto all'assegno di mantenimento chi convive con una persona che possa provvedere al suo mantenimento.

- Il convivente che collabora all'impresa dell’altro non ha nessun diritto. Può, lo stesso, premunirsi con un regolare contratto di società o di lavoro dipendente, ed esser quindi cautelato e regolamentato in base al diritto del lavoro o societario.

- Se dalla convivenza sono nati dei figli e questi sono ancora minorenni nel caso in cui la convivenza cessi, l'affidamento è stabilito in base al criterio dell'interesse del minore. Se vi è disaccordo, l'affidamento è deciso dal tribunale per i minorenni. Anche dopo la cessazione della convivenza, il genitore ha l'obbligo di mantenere il figlio che convive con l'altro partner.

- In caso di maltrattamenti si configura il reato di maltrattamenti in famiglia

- Se uno dei conviventi sconta una pena detentiva, il partner ha lo stesso diritto a colloqui e permessi di un coniuge.

- Se cessa la convivenza il proprietario o l'intestatario del contratto d'affitto ha diritto a restare nell'abitazione, salvo un diverso accordo tra le parti. Tuttavia non è lecito "cacciare" l'altro convivente e ogni contrasto sarà risolto dal giudice

- Se uno dei due conviventi muore la proprietà di quest'ultimo, spetta agli eredi legittimi del defunto, anche se è da considerare che il decuius ha il privilegio della " legittima" con tale forma, se espresso nelle sue VOLONTA', può passare parte del patrimonio a chiunque egli desideri. Con la semplice espressione testamentaria (che ha nel desiderio la volontà esplicita) decidere di lasciare che il proprio convivente abiti a tempo determinato e no, nell'appartamento che era l'abitazione comune di entrambi.

- Differenza di tempi per la risoluzione d’entrambi le unioni, il matrimonio è un istituto costituito sul concetto d’inscindibilità, e anche ove i giusti presupposti contemplati sia dal Legislatore che dalla Sacra Rota consentissero lo scioglimento dello stesso i tempi sarebbero lunghi, differentemente dallo scioglimento di una coppia di fatto che si dissolve in tre mesi.

Il vero punto cruciale del riconoscimento delle coppie di fatto è dato dalla possibilità dell'adozione di minori, anche da coppie a sesso unico. Il primo codice civile italiano (1865) vede l'adozione come uno strumento giuridico per dare eredi a chi non ne ha. La vera rivoluzione legislativa in materia si ha nel 1967, quando è posto al centro l'interesse del bambino in stato d’abbandono, il suo diritto ad avere una famiglia idonea e stabile.

Il Concilio Vaticano II (18 novembre 1965), nel decreto Apostolicam actuositatem (apostolato dei laici), cita "fra le varie opere di apostolato familiare ci sia concesso enumerare: adottare come figli propri i bambini abbandonati", valorizzando l'adozione anche all'interno della dottrina cattolica.

Il 29 maggio 1993, è redatta la Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia d’adozione internazionale nota come Convenzione dell'Aja, ratificata dal Parlamento Italiano il 31 dicembre 1998 con la L. 476. Al centro della convenzione c'è il minore e i suoi diritti fondamentali, compreso quello di avere una famiglia. L'adozione internazionale viene così normata a livello sovranazionale, riconoscendola come un'opportunità di dare una famiglia permanente a quei minori per i quali non può essere trovata una famiglia idonea nel loro Stato d’origine è resa più trasparente e controllata.

Il termine ricorrente in tutte le legislazioni è quello della famiglia, intesa come unione stabile, come famiglia naturale basata sul matrimonio, e come perno centrale della società.

Nel corso dell'ultima legislatura sono state depositate, sia alla Camera dei deputati che al Senato, numerose proposte di legge per garantire la tutela giuridica delle unioni civili e dal 1 luglio 2004 è in discussione in Commissione giustizia, alla Camera dei Deputati, la proposta di legge dell'onorevole Franco Grillini dei Democratici di Sinistra, presidente nazionale di Arcigay dal 1987 al 1998, che ha dedicato buona parte della sua attività politica alla battaglia per i diritti delle famiglie di fatto.

In tutto l'arco politico, una corrente trasversale rimane, di fatto, poco aperta alla parificazione delle coppie di fatto all'istituzione della famiglia basata sul matrimonio, e completamente contraria all'adozione di minori da parte di coppie a sesso unico.

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

Un grazie particolare a ilariacz per la sua collaborazione.

di: il.corsaro.nero


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