Domani Annozero su Raidue riparte e la miccia è già accesa. Michele Santoro, in conferenza stampa alla Rai, parla di “mobbing” dell'azienda verso il programma e chiarisce che non metterà affatto in pratica la “direttiva Masi” sui talk show, ovvero sul controllo del pubblico e o degli interventi in scaletta. Il giornalista critica anche il presidente della Rai Garimberti: «Una volta definito che Annozero poteva cominciare il presidente Garimberti si è disinteressato». E poi c'è il “problema”, se vogliamo chiamarlo così, Travaglio. Il suo contratto va ancora firmato.
Lo scontro è dunque in corso. Il direttore generale Masi, colui che vuol mettere la museruola a programmi come questo, dirama una nota che dice: «Il problema chiaramente Travaglio sì Travaglio no, né il fatto che sull'eventuale contratto di Travaglio possono esistere problemi di natura giuridica. Il problema vero è la mancanza di contraddittorio e il pluralismo». Tradotto: per il dg è inaccettabile che qualcuno non replichi al giornalista e non difenda l'indifesa maggioranza o l'ancor più indifeso, anche mediaticamente, Berlusconi. Magari uno come Sgarbi: «Se una trasmissione esprime sempre e comunque una posizione “giustizialista” alla Travaglio dovrebbe essere in grado di esprimere anche una posizione “garantista”, alla Vittorio Sgarbi». Una difesa di cui Masi deve avvertire un gran bisogno anche in vista della prima puntata di questo autunno. Si intitola “I ribaltonisti”, in apertura il conduttore promette che dirà di non ammettere «ingerenze esterne» sul programma e avrà tra gli ospiti Italo Bocchino, capogruppo di Futuro e libertà alla Camera e uno dei più duri con il premier sul Pdl e sulla vicenda di Fini.
«Masi – insiste Santoro - deve prendersi le sue responsabilità e deve decidere, o dobbiamo solo dimostrare ad un padrone esterno che si fa qualcosa»? Dopo di che ha ricordato, a Masi o a chi si fosse distratto o non ricorda bene, come funziona Annozero: «Travaglio non è un opinionista, racconta fatti che altri non raccontano. «Non abbiamo avuto particolari problemi in passato con Travaglio, perché si è mosso sotto la mia responsabilità. Cosa che non ha esposto l'azienda a particolari condanne». D'altronde, puntualizza, «il contraddittorio nel nostro programma ci sarà sempre, anche a Travaglio. Solo alle vignette di Vauro non ci sarà replica, perché alla satira non si replica». « Detto questo – conclude - le scalette le mandiamo il giovedì e nessuno ci ha detto di fare diversamente».
(Da l'Unità.it)
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il 27/05/2020 alle 16:49
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