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Post n°200 pubblicato il 04 Giugno 2012 da blogtecaolivelli
EMMANUEL ANATI IN "LA PALESTINA PRIMA DEGLI EBREI", VOL I E' un libro intensamente bello, in cui sembra che le memorie di antiche vestigia bibliche si fondano con le tracce preistoriche di antiche civiltà che mostrano le loro sembianze multiformi e sorprendenti allo studioso moderno che sa leggere la storia quotidiana di quei lontanissimi giorni che si perdono nella notte dei tempi e nella poesia della leggenda. Nella PREFAZIONE leggiamo:"In principio "la terra era senza forma e vuota, e l'oscurità regnava sulla faccia dell'abisso". Così la Genesi, e i geologi ammettono che l'immagine può davvero suggerire quello che doveva essere stato il primordio. Bilioni di anni dovevano trascorrere prima che la terra prendesse all'incirca la facciache oggi le conosciamo: data da allora, cioè da forse un milione di anni fa, l'apparizione dei primi antropoidi. Gli anni continuano a contarsi a centinaia di migliaia, prima che l'uomo esca dalla preistoria; poi a decine di migliaia, prima che la Palestina diventi la Terra Promessa degli ebrei, "il paese che scorre latte e miele". Cifre vertiginose in paragone con la durata delle nostre vite e dei nostri più vasti cicli storici. La civiltà palestinese comincia a differenziarsi, parallelamente alle altre delle origini, circa 30.000 anni addietro: di lì si può iniziarne la ricostruzione, fondandosi sui resti di quella che gli archeologi chiamano "cultura materiale". Nell'età della caccia e della raccolta di frutti spontanei, le culture materiali conosciute come le "industrie su lama" compaiono più precocemente che altrove nella Palestina, uno tra i più antichi luoghi abitati da esseri umani già simili all'Homo sapiens. Durante la transizione all'età dell'agricoltura primitiva,m essa dà vita alla cultura Natufiana, che fu probabilmente la prima del mondo a produrre cibo su vasta scala, a costruire villaggi permanenti, a imparare come si conservassero le derrate, Fin qui ci conduce questo primo volume dell'Anati, ricavando dalla Palestina una delle meno evasive risposte ai problemi sul più remoto divenire dell'uomo" |
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