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L'ANTARTIDE

Post n°910 pubblicato il 08 Aprile 2016 da blogtecaolivelli

Il passaggio a Nord-Est

La mappa di Jan Jansson in "Poli Arctici" del 1644.

La Rotta del Mare del Nord è una rotta marittima dal Mar di Barents allo stretto di Bering, lungo la costa settentrionale russa, così come viene ufficialmente definita dalla legge della Federazione russa; prima dell'inizio del XX secolo era conosciuta come il Passaggio a nord-est.

L'idea di esplorare questa regione era inizialmente economica, e fu proposta dal diplomatico russo Dmitrij Gerasimov nel 1525. La maggior parte della rotta si trova in acque artiche e alcuni tratti sono liberi dal ghiaccio per soli due mesi all'anno, rendendo così il percorso molto pericoloso.

Verso la metà del XVI secolo, Giovanni Caboto, figlio di Sebastiano contribuì a organizzare tale spedizione, guidata da Sir Hugh Willoughby e Richard Chancellor. L'equipaggio con Willoughby naufragò al largo della penisola di Kola, dove perì discorbuto. Chancellor con il suo equipaggio raggiunse la foce del fiume Dvina Settentrionale, dove fu accolto da una delegazione dello zar Ivan il Terribile. Riportato a Mosca, fondò la Compagnia di Moscovia, per promuovere il commercio tra l'Inghilterra e Russia. Questo corso diplomatico permise ad ambasciatori britannici come Sir Francis Cherry di consolidare le informazioni geografiche raccolte da mercanti russi in mappe per l'esplorazione britannica della regione. Alcuni anni dopo, Steven Borough, il comandante della nave di Chancellor, raggiunse il Mare di Kara, quando fu costretto a tornare indietro a causa del ghiaccio.

Le parti occidentali del passaggio furono esplorate contemporaneamente da Paesi del Nord Europa come Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca e Norvegia, alla ricerca di una rotta alternativa verso la Cina e l'India. Anche se queste spedizioni non ebbero successo, furono scoperte nuove coste e isole. Degna di nota è la spedizione guidata dal navigatore olandeseWillem Barents che scoprì le Spitsbergen e l'isola degli Orsi nel 1596.

Temendo la penetrazione inglese e olandese in Siberia, la Russia chiuse la rotta verso la colonia Mangazeja nel 1619. L'attività dei Pomory, diminuì nell'Asia settentrionale e la maggior parte dell'esplorazione durante il XVII secolo venne svolta da cosacchi siberiani, navigando da una foce all'altra dei fiumi. Nel 1648 la più famosa di queste spedizioni, guidata da Fedot Alekseevič Popov e Semën Dežnëv, navigò dalla foce del Kolyma a est fino al Pacifico e doppiò la Penisola dei Ciukci, dimostrando così che non vi era alcun collegamento terrestre tra Asia e Nord America.[6] Ottanta anni dopo Dežnëv, nel 1728, un altro esploratore per conto della Russia, il danese Vitus Jonassen Bering sulla Sviatoy Gavriil fece un viaggio simile in senso opposto, a partire dalla Kamčatka in direzione nord per il passaggio che porta il suo nome (Stretto di Bering). Fu Bering ad attribuire il nome attuale alle isole Diomede, scoperte e descritte da Dežnëv.

Roald Amundsen guidò la prima spedizione che raggiunse il Polo Sud, fu la prima persona a raggiungere entrambi i poli, e fu la prima persona ad superare il Passaggio a nord-ovest.

Nella prima metà del XIX secolo, alcuni tratti del passaggio a nord-ovest furono esplorati separatamente da spedizioni diverse, compresa quelle di John Ross,William Edward ParryJames Clark Ross, e spedizioni via terra guidate da John FranklinGeorge Back, Peter Warren Dease, Thomas Simpson e John Rae. A Sir Robert McClure, è stato attribuita la scoperta del Passaggio a Nord-ovest via mare con la McClure Arctic Expedition nel 1851quando attraversò lo Stretto di McCluredall'Isola di Banks in direzione dell'Isola Melville. Tuttavia, lo stretto era bloccato dal ghiaccio nuovo in quella stagione, che lo rendevano non navigabile alle navi.L'unica rotta utilizzabile, che collega gli accessi tra lo stretto di Lancaster e lo Stretto Dolphin and Union venne percorsa per la prima volta da John Rae nel 1851. Rae utilizzava un approccio pragmatico nel viaggiare via terra a piedi e con cani da slitta, e in genere impiegava meno di dieci persone nelle sue esplorazioni.

Il Passaggio a nord-ovest non fu completamente conquistato via mare fino al 1906, quando l'esploratore norvegese Roald Amundsen, che era salpato giusto in tempo per sfuggire ai creditori che cercavano di bloccare la spedizione, completò un viaggio di tre anni con la Gjøa, nave da aringhe riadattata di 47 tonnellate. Alla fine di questo viaggio, entrò nella città di Eagle, Alaska, e inviò un telegramma che annunciava il suo successo. La sua rotta non era commercialmente pratica: oltre al tempo impiegato, alcuni tratti di mare erano troppo bassi.

Il Polo Nord

Robert Peary e il gruppo con slitte espongono bandiere al Polo Nord. Peary sostenne di essere stata la prima persona a raggiungere il Polo Nord.

Il 6 aprile 1909 Robert Peary affermò di essere la prima persona nella storia ad avere raggiunto il Polo Nord anche se è stato posto in dubbio che lo abbia mai effettivamente raggiunto. Viaggiò con l'ausilio di slitte trainate da cani e tre diverse squadre di supporto che sostituì ad intervalli successivi prima di raggiungere il Polo. Molti esploratori moderni, compresi sciatori olimpici con attrezzature moderne, sostengono che Peary non avrebbe potuto raggiungere il polo a piedi nel tempo da lui dichiarato. Nel 2005 l'esploratore britannico Tom Avery, con quattro colleghi, completò un viaggio al polo in 36 giorni, 22 ore e 11 minuti con 16 cani husky che trainavano due slitte che erano le repliche di quelle utilizzate da Peary. Alcuni credono che la spedizione Avery abbia reso giustizia a Peary, dimostrando che la velocità di Peary non fosse così impossibile, dopo tutto, giacché il tempo impiegato da Avery era di circa quattro ore inferiore a quanto affermato da Peary. Tuttavia un attento esame della velocità di Avery getta ancora più dubbi sulla rivendicazione di Peary: mentre questi affermò di aver sostenuto un incredibile percorso di 135 miglia nautiche (250 km; 155 miglia) nei suoi ultimi cinque giorni, Avery ne percorse solo 71. Infatti, Avery non superò mai le 90 miglia nautiche (170 km) per ogni tratto di cinque giorni. Inoltre, Avery poté contare su un ponte aereo per ritornare, e quindi aveva un carico leggero sulle slitte negli ultimi cinque giorni, mentre Peary era carico dei prodotti alimentari e forniture necessari per il ritorno. Avery riuscì ad eguagliare il tempo totale di Peary di 37 giorni solo perché quest'ultimo fu obbligato a trascorrere cinque giorni in accampamento, senza compiere alcun progresso.

Vi erano già state diverse spedizioni per raggiungere il Polo Nord, ma non erano riuscite: quella dell'ufficiale della marina britannica William Edward Parry nel 1827, la spedizione americana Polaris nel 1871, la sfortunata Jeannette Expedition nel1879 comandata dal Comandante della Marina americana Lt George W. DeLong quella norvegese di Fridtjof Nansen nel 1895. L'americano Frederick Cook sostenne di aver raggiunto il Polo Nord nel 1908, ma non ottenne molti consensi.

Il primo avvistamento indiscusso del Polo avvenne quando l'equipaggio del dirigibile Norge, progettato e pilotato dall'italianoUmberto Nobile (accompagnato dall'esploratore norvegese Roald Amundsen e dal finanziatore statunitense Lincoln Ellsworth), osservò il Polo il 12 maggio 1926. Nobile sorvolò il Polo una seconda volta il 24 maggio 1928, quando a bordo del dirigibile Italia riuscì a raggiungere e a sorvolare per la seconda volta il polo nord geografico. Durante il viaggio di ritorno però l'Italia si schiantò sulla banchisa polare. Da questo incidente, che ebbe rilevanza mondiale, prese il via anche la prima spedizione internazionale di soccorso che si trovò ad operare nella zona del polo nord.

Le prime persone ad avere senza dubbio camminato sul Polo Nord furono i componenti della spedizione sovietica del 1948sotto il comando di Aleksandr Kuznecov, che erano atterrati con il loro aereo nelle vicinanze ed avevano percorso il tragitto sino al polo.

Il 3 agosto 1958, il sottomarino statunitense Nautilus raggiunse il Polo Nord senza emergere. Poi continuò la navigazione sotto la calotta polare ghiacciata. Il 17 marzo 1959 il sommergibile americano Skate emerse al Polo Nord e disperse le ceneri dell'esploratore Sir Hubert Wilkins. Questi viaggi facevano parte di esplorazioni militari promosse nel contesto dellaGuerra fredda.

Il 19 aprile 1968, Ralph Plaisted raggiunse il Polo Nord su motoslitta, il primo viaggiatore su superficie cui fu riconosciuta la certezza del risultato. La sua posizione fu verificata in modo indipendente da un aereo della Air Force americana che sorvolava a scopi meteorologici. Nel 1969 Wally Herbert, a piedi e con slitta trainata da cani, diventò il primo uomo a raggiungere il Polo Nord con la sola forza muscolare, proprio nel 60º anniversario della famosa, ma contestata, spedizione di Robert Peary.

Le prime persone a raggiungere il Polo Nord a piedi (o con gli sci) e a tornare senza alcun aiuto esterno, come cani, aeroplani, o alcun tipo di rifornimento furono Richard Weber (Canada) e Miša Malachov (Russia) nel 1995. Da allora nessuno ha più compiuto questo tipo di percorso.

Il Tenente colonnello Joseph O. Fletcher e il tenente William Pershing Benedict della US Air Force atterrarono con un aeroplano al Polo il 3 maggio 1952, accompagnati dallo scienziato Albert P. Crary.

Il 26 aprile 2009, Vasilij Elagin, Afanasij Makovnev, Vladimir Obichod, Sergej Larin, Aleksej Ušakov, Aleksej Škrabkin e Nikolaj Nikulšin dopo 38 giorni e oltre 2 000 km (a partire dall'Isola Sredniy, Severnaja Zemlja) alla guida di due automobili di fabbricazione russa, "Yemelya-1" e "Yemelya-2", raggiunsero il Polo Nor

 

 

 
 
 
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