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La lotta per il cibo tra uomini e Neanderthal......
Post n°1811 pubblicato il 22 Dicembre 2018 da blogtecaolivelli
Una genesi africana recente. L'alimentazione dei Neanderthal variava molto da regione a regione: alcuni erano vegetariani, altri prediligevano la carne. L'ha dimostrato l'analisi del tartaro sui denti fossili, che ha rivelato anche un probabile uso delle piante a scopi terapeutici. La somiglianza della flora batterica orale con quella degli esseri umani moderni suggerisce inoltre che lo s cambio di baci con i nostri antenati non fosse così raro. Variava molto da regione a regione la dieta dei Neanderthal, che non solo sapevano adattarsi alle risorse disponibili nei diversi ambienti, ma sapevano anche usare le piante per curarsi. A dimostralo sono le indagini condotte da un gruppo internazionale di ricercatori che ha analizzato il DNA trovato nella placca dentale di quattro soggetti rinvenuti nei siti rupestri di Spy in Belgio e di El Sidrón i n Spagna. I reperti - che risalgono a un periodo compreso fra i 42.000 e i 50.000 anni fa - costituiscono i più antichi campioni di placca dentale che siano mai stati sottoposti ad analisi genetica. La placca dentale è stata una trappola per i microrganismi che vivevano nella bocca, per gli agenti patogeni presenti nel tratto respiratorio e gastrointestinale e per piccoli frammenti di cibo bloccato fra i denti. In questo modo il DNA di questi elementi si è potuto conservare per migliaia di anni", ha detto Laura S. Weyrich, prima firmataria dell'articolo pubblicato su "Nature" in cui è descritto lo studio. I ricercatori hanno scoperto che i Neanderthal della grotta di Spy consumavano carne di rinoceronti lanosi e mufloni, integrando la dieta con funghi porcini. Gli abitanti di El Sidrón sembra che seguissero invece una dieta in gran parte vegetariana, che comprendeva pinoli, muschi, funghi e corteccia d'albero. Uno dei Neandertal di El Sidrón, inoltre, doveva essere molto malato: soffriva non solo di un ascesso dentale (i cui segni sono ben visibili sulla mandibola), ma anche di una parassitosi intestinale che provoca una diarrea acuta. Ma la scoperta che più ha sorpreso è che quel Neanderthal stava cercando di curarsi: nella sua placca - ma non in quella degli altri - sono state trovate tracce di corteccia di pioppo, che contiene acido salicilico, un antidolorifico e antipiretico, e di una muffa: Penicillinum rubens, che produce naturalmente un antibiotico. "A quanto pare, i Neanderthal avevano una buona conoscenza delle piante medicinali e delle loro proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche", ha detto la Weyrich. Regione che vai, dieta Neanderthal che troviLa grotta di El Sidron, dove sono stati rinvenuti reperti neandethaliani. Neanderthal ed esseri umani, antichi e moderni, hanno anche condiviso molti patogeni, tra i quali i batteri che causano la carie e malattie gengivali, la cui somiglianza suggerisce che l'intimità tra le due specie, in particolare lo scambio di baci, non fosse così rara. uno di questi microrganismi, Methanobrevibacter oralis, che è a oggi il genoma batterico patogeno più antico che sia stato sequenziato. I ricercatori hanno anche notato la rapidità con cui la comunità microbica orale è cambiata nella storia recente, la cui composizione è apparsa strettamente correlata - proprio come negli esseri umani di oggi - alla quantità di carne consumata nella dieta. La flora batterica dei Neandertal spagnoli era affine a quella degli scimpanzé e dei nostri più antichi antenati prevalentemente raccoglitori, mentre i Neandrthal belgi ne avevano una simile a quella dei primi cacciatori-raccoglitori e degli esseri umani moderni. Considerato che le linee evolutive di Neanderthal e umani moderni si sono separate in tempi molto remoti, questa affinità nella flora batterica orale, e ancor più dei patogeni che vi si possono insediare, induce il forte sospetto che essa sia una conseguenza di contatti molto stretti fra membri delle due specie; in altri termini che ci sia stato uno scambio della flora batterica attraverso i baci. |
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