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L'uomo preistorico
Post n°2499 pubblicato il 20 Gennaio 2020 da blogtecaolivelli
Fonte: articolo riportato dall'Internet 07 novembre 2019 La locomozione degli ominidi prima del bipedismo Una fase dell'analisi dei resti fossili di Danuvius guggenmosi (©Christoph Jäckle) I resti fossili di Danuvius guggenmosi scoperti in Germania e risalenti a 11,6 milioni di anni fa mostrano braccia adatte alla sospen- sione sugli alberi e gambe conformate per cam- minare sul terreno in posizione eretta Risale a circa 11,6 milioni di anni fa lo scheletro fossile di una scimmia scoperto in Germania che getta una luce su come si sono evoluti la stazione eretta e il bipedismo nei nostri antichi progenitori. "Nature" da Madelaine Böhme della Eberhard -Karls-Universität di Tubinga, il reperto è stato attribuito a una nuova specie, Danuvius gug- genmosi, che poteva sia sospendersi sui rami degli alberi con le braccia sia muoversi senza problemi sul terreno con le gambe. come i nostri antenati scimmieschi abbiano iniziato a camminare regolarmente su due zampe, un comportamento segnato da precisi adattamenti scheletrici, riscontrabili in molti fos- sili attribuiti a varie specie di ominini, evolutiva- mente più vicine agli esseri umani che agli scimpanzé e ai bonobo, le scimmie attuali più simili a noi. passaggio evolutivo tra 7 e 5 milioni di anni fa. Sul come c'è invece molta incertezza, al punto che non si sa se i primi ominini bipedi si siano evoluti da specie che vivevano per lo più sugli alberi o che camminavano sul terreno ma a quattro zampe. arti completi e in buono stato di conservazione che consentono di fare alcune ipotesi sul suo comportamento locomotorio. L'avambraccio era lungo rispetto alla gamba, e di forma simile a quello di un bonobo. Le ossa delle mani indicano la presenza di un pollice opponibile e dita ricurve, segno di una presa potente e quindi di un'abitudine alla sospensione sugli alberi, come in tutte le grandi scimmie viventi. tibia suggerisce però una notevole differenza rispetto alle scimmie africane attuali, che di tanto in tanto camminano in modo bipede sul terreno. La parte superiore della tibia è robusta e l'articola- zione della caviglia è stabile: queste due proprietà sono adattamenti per resistere al carico più elevato posto sulla parte inferiore della gamba quando ci si sposta su due arti anziché quattro. inferiori è più simile a quella degli esseri umani che a quella delle grandi scimmie attuali. Secondo le conclusioni degli autori, D. guggenmosi indica che i nostri antichi antenati hanno iniziato a camminare sulle zampe posteriori prima di cominciare a vivere in modo stabile al suolo e fornisce un valido modello anatomico e comporta- mentale per gli antenati comuni a grandi scimmie ed esseri umani. (red) |
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