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Herpes Simplex..

Post n°2503 pubblicato il 01 Febbraio 2020 da blogtecaolivelli

 

13 gennaio 2020Comunicato stampa

Herpes simplex: studiata relazione tra epidemiologia e storia

Fonte: Irccs Medea/Univ.Milano

Herpes simplex virus ©Vem/Agf Rivista la

datazione della dispersione dei virus originati

in Africa: non è il frutto di antiche migrazioni

ma di eventi più recenti, come la tratta degli

schiavi del XVIII secolo.

Lo studio delll'IRCCS Medea in collaborazione

con l'Università degli Studi di Milano pubblicato

su Molecular Biology and Evolution: "Recent

out-of-Africa migration of human herpes simplex

viruses"

Un gruppo di ricerca italiano ha ripercorso la storia

e le origini di due patogeni estremamente

diffusi nelle popolazioni umane, i virus herpes

simplex di tipo 1 e 2. Lo studio, guidato dal gruppo

di bioinformatica dell'IRCCS Medea di Bosisio Parini

(Lc) in collaborazione con l'Università degli Studi

di Milano, è stato appena pubblicato su Molecular

Biology and Evolution.

Come molti di noi possono sperimentare letteral-

mente sulla propria pelle, il virus herpes

simplex 1 è estremamente comune e causa

prevalentemente manifestazioni orofacciali.

Il virus hepes simplex di tipo 2 è meno frequente

ed è di solito responsabile di herpes genitale.

Entrambi i virus possono anche causare malattie

molto gravi tra cui encefalite non epidemica e

herpes neonatale.

In quest'ultimo caso il virus è generalmente

trasmesso dalla madre durante il parto e le

conseguenze possono essere estremamente

serie per il neonato.

Così come per altri virus appartenenti alla famiglia

degli Herpesviridae (ad esempio il virus della varicella,

il virus della mononucleosi, il citomegalovirus), i

virus herpes simplex 1 e 2 sono molto simili a virus

che infettano le grandi scimmie africane.

In molti casi questi virus si sono evoluti insieme

ai propri ospiti e hanno infettato la nostra specie

da quando ha avuto origine in Africa (circa 200000

anni fa).

Ad oggi, l'Africa rimane il continente in cui i virus

herpes simplex 1 e 2 sono più diffusi.

Questo ha dato origine all'ipotesi che i ceppi virali

che oggi ci infettano abbiano lasciato l'Africa in

tempi molto antichi, cioè durante l'evento migra-

torio che, circa 60000 anni fa, portò gli esseri

umani a popolare tutti gli altri continenti.

Gli autori del lavoro appena pubblicato hanno

dimostrato che la storia evolutiva di questi due

virus è diversa e più complessa di quanto si

immaginasse.

"Abbiamo analizzato la diversità dei due virus

in relazione alla loro provenienza geografica

- spiega Diego Forni dell'IRCCS Medea - e

abbiamo notato come virus derivanti da

continenti differenti non fossero particolarmente

diversi, un'osservazione che non è in accordo

con l'ipotesi di migrazione antica.

I nostri dati, tuttavia, indicavano chiaramente

che i due virus hanno avuto origine in Africa.

Abbiamo quindi pensato che fosse necessario

stimare quando i ceppi virali che circolano

oggi tra le popolazioni umane abbiano lasciato

il continente africano."

"Recentemente, grazie anche allo studio di

virus rinvenuti in resti archeologici, la comunità

scientifica ha una migliore conoscenza della

velocità con cui evolvono le specie virali e

abbiamo quindi a disposizione metodi piuttosto

precisi che consentono di datare l'origine e la

dispersione dei virus - aggiunge Manuela Sironi

dell'IRCCS Medea.

Applicando queste metodiche, abbiamo quindi

stimato che i ceppi oggi circolanti di virus herpes

simplex 1 sono migrati dall'africa circa 5000 anni fa.

Ancora più recente l'uscita dall'Africa del virus

herpes simplex 2, che probabilmente avvenne

nel XVIII secolo."

Quest'ultimo risultato è estremamente interes-

sante perché consente di mettere in relazione

dati epidemiologici ed eventi storici: il XVIII

secolo rappresenta, infatti, il momento culmine

della tratta transatlantica degli schiavi.

In questi cento anni milioni di persone furono

deportate dall'Africa alle Americhe.

Molto probabilmente, questa atroce migrazione

forzata di esseri umani determinò anche l'iniziale

diffusione del virus herpes simplex 2 nelle Americhe.

In tale continente, infatti, la prevalenza del virus

è più elevata che altrove ed è seconda solo

all'Africa.

Il virus herpes simplex 2 non è probabilmente

l'unico patogeno ad essere stato introdotto nel

continente americano in conseguenza della tratta.

Studi precedenti hanno dimostrato che lo stesso

avvenne nel caso del virus della febbre gialla e di

un verme parassita (Schsitosoma mansoni).

Per motivi ecologici, tuttavia, questi patogeni

sono rimasti confinati ad aree tropicali o subtropicali.

Il virus herpes simplex 2 non ha invece trovato

barriere alla propria diffusione planetaria.

 
 
 
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