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Sul terrapiattismo....

Post n°2657 pubblicato il 28 Marzo 2020 da blogtecaolivelli

Quando è nato il terrapiattismo?

Non nel Medioevo, come molti pensano, ma molto

tempo dopo.

Tutta colpa di un certo Samuel Birley Rowbotham,

come spiega Gianluca Ranzini, astrofisico e giornalista

di Focus, nel suo nuovo libro.

terra-piattaSi salvi chi può! |  

Nell'era di Internet e delle stazioni spaziali, degli

smartphone e del Gps, che cosa ci fanno in giro i terrapiattisti?

Come è possibile che qualcuno pensi davvero che la Terra sia

fatta come un frisbee o come una pizza? Si tratta di un ritorno

alle credenze del passato? No, perché a parte le visioni che ci

vengono da alcuni popoli antichi, come gli Egizi e i Babilonesi,

che immaginavano il mondo come un luogo piatto, già nel IV

secolo a.C. era chiaro che la Terra fosse un globo. 

 Il terrapiattismo nasce in realtà nell'Inghilterra del XIX secolo.

E negli ultimi anni sta avendo un successo crescente.

Le ragioni sono diverse.

Da un lato ci sono i moderni mezzi digitali che consentono di

portare le proprie idee, anche le più strampalate, a una platea

mondiale.

E questo è un bene, un segno di democrazia.

Ma allo stesso tempo è diventato troppo facile confondere la

popolarità con l'autorevolezza.

Ecco allora che se una persona famosa (uno sportivo, un attore,

un cantante) dice la sua su qualsiasi argomento, i suoi fan lo

prendono in parola.

 

Perché dicono che la terra è piatta. Il nuovo fenomeno dei terrapiattisti spiegato in 20 punti

"Perché dicono che la terra è piatta.

Il nuovo fenomeno dei terrapiattisti spiegato in 20 punti

" è il libro da cui è estratto questo capitolo.

È disponibile in libreria e anche su Amazon. Giovedì 6

febbraio alle 18.00 verrà presentato alla libreria Hoepli di Milano. |

Nel caso del terrapiattismo americano, è capitato di recente

con la star dell'NBA Kyrie Irving (che poi ha "ritrattato") e

con il rapper B.o.B, che ha iniziato un crowdfunding di scarso

successo per raccogliere il denaro necessario a inviare un

satellite nello spazio, per verificare la forma della Terra.

Come se di satelliti non ce ne fossero già migliaia.

 Della forma della Terra si può anche sorridere; ma il terrapiat-

tismo è in realtà la manifestazione più stravagante di un

disagio sempre più diffuso nei confronti della scienza ma

anche delle istituzioni, di qualsiasi tipo siano.

Per questo, è interessante capire come nascano questi

fenomeni e come si alimentino ai giorni nostri. 


Di tutto questo tratta il libro Perché dicono che la Terra è

piatta (Centauria Libri, 2019), scritto da Gianluca Ranzini,

astrofisico e giornalista di Focus, del quale pubblichiamo

qui di seguito il capitolo che riguarda la nascita del

terrapiattismo.

IL RITORNO DEI TERRAPIATTISTI

Rowbotham, Carpenter e gli altri che posero le basi della Flat

Earth Society

 La teoria della Terra piatta riprende vigore nel XIX secolo

grazie a Samuel Birley Rowbotham, personaggio poliedrico

e controverso.

Nato in Inghilterra nel 1816, lo troviamo poco più che

ventenne come segretario in una comune socialista radicale.

Sono gli anni in cui inizia a indagare la forma della Terra

studiando quella della superficie dell'acqua.

Ha a disposizione un tratto rettilineo del Bedford Canal, un

canale artificiale realizzato nel Seicento nella contea di

Cambridge. L'idea di Rowbotham, concettualmente corretta,

è che se la Terra è curva anche la superficie delle acque

deve incurvarsi seguendo la forma del pianeta.

Il suo primo esperimento è del 1838: entra a un capo del

canale con un telescopio, tenuto a 20 centimetri dal pelo

dell'acqua, e guarda verso il capo opposto.

Nello strumento, sostiene di vedere le persone che fanno

il bagno a sei miglia di distanza, e di constatare che una

barca che si allontana rimane visibile nella sua interezza;

se la Terra fosse sferica, la parte più bassa del panorama

(bagnanti e scafo della barca) finirebbe sotto l'orizzonte.

Quindi non c'è curvatura: la Terra è piatta.

 

 

Samuel Birley RowbothamSamuel Birley Rowbotham (1816 - 1884) è stato un

inventore e scrittore britannico noto con lo pseudonimo

di Parallax. |

Rowbotham pubblica i risultati dei suoi esperimenti nel

1849 con lo pseudonimo di Parallax in un fascicolo di 16

pagine intitolato Zetetic Astronomy: A Description of

Several Experiments which Prove that the Surface of the

Sea is a Perfect Plane, and that the Earth is not a Globe,

che nel 1865 diventerà un volume di oltre 200 pagine.

Dopo il breve periodo nella comune, si reinventa medico

da un lato e conferenziere itinerante dall'altro.

Sul primo fronte, anche se non ci sono prove certe che

si sia mai laureato in medicina, pratica in diverse città

inglese come Dr. Birley Ph.D.

Il suo campo di maggiore interesse è come prolungare

la vita umana a migliaia di anni o, meglio ancora, come

diventare immortali.

Sul secondo, comincia a promuovere le sue idee sulla

Terra piatta, che da un lato contengono tracce di una

visione biblica radicale, dall'altro sono proposte come

strumento per le menti libere contro i dogmi della scienza

tradizionale. È un ottimo oratore, di modi cortesi, e 

ha il gusto della polemica.

Nelle sue prima uscite pubbliche a volte si trova in difficoltà,

ma con il tempo acquisisce sicurezza.

E impara a cavarsela d'impaccio nei momenti più delicati

svicolando davanti alle domande più insidiose o ribaltando a

proprio favore alcune osservazioni che sembrano contraddirlo.

Dopo la morte di Rowbotham, le sue idee vengono portate

avanti da alcuni seguaci, che nel 1892 trasformano in

Universal Zetetic Society la Zetetic Society fondata da

Parallax poco prima di morire.

L'obiettivo è «la divulgazione della conoscenza relativa alla

Cosmogonia Naturale a conferma delle Sacre Scritture,

basata sull'indagine pratica».

Le idee di Rowbotham intanto arrivano anche negli Stati

Uniti, dove si trasferisce uno dei suoi adepti più motivati,

lo stampatore William Carpenter.

Che insegna stenografia ed è un seguace del mesmerismo,

cioè la cura delle malattie attraverso l'applicazione di

calamite. Nel 1885, a Baltimora, pubblica il libro One Hundred

Proofs the Earth is Not a Globe (Cento prove che la Terra non

è un globo).

 

William Carpenter

(1830 - 1896) fu lo stampatore che promosse e diffuse le

idee terrapiattiste di Rowbotham negli Stati Uniti. |

Nel 1956 Samuel Shenton, inglese, di professione pittore

di insegne, s'innamora, poco più che ventenne, delle idee

di Parallax imbattendosi nel suo libro mentre studia un

aeromobile che può rimanere fermo a mezz'aria in attesa

che la Terra ruoti sotto di esso fino a portare i passeggeri

alla meta desiderata. E fonda la Flat Earth Research Society,

naturale evoluzione della Zetetic Society ma con una

connotazione religiosa meno accentuata.

Alla sua morte, nel 1971, ne prende le redini l'americano Charles

K. Johnson; all'epoca, la società tocca il record di circa

3000 membri.

Ma quando anche Johnson muore, nel 2001, il terrapiattismo

sembra essere un po' passato di moda.

Tuttavia, Johnson ha il tempo di togliersi una soddisfazione:

in un'intervista del 1980 sottolinea infatti che il logo delle

Nazioni Unite (una rappresentazione del globo terrestre

in proiezione azimutale equidistante) sembra esattamente

la mappa della Terra piatta disegnata da Rowbotham.

E dichiara: «Lo zio Joe [Stalin], Churchill e Roosevelt

posero il piano generale per una New Age sotto l'egida

delle Nazioni Unite. [...] Dopo la guerra, il mondo

sarebbe stato dichiarato piatto e Roosevelt sarebbe stato

eletto primo presidente del mondo.

Quando la Carta delle Nazioni Unite fu redatta a San

Francisco, presero la mappa della Terra piatta come

loro simbolo».


© 2019 - Centauria Libri, Milano

Pubblicato su licenza di Centauria Libri, Milano

5 FEBBRAIO 2020 

 

 
 
 
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