Creato da blogtecaolivelli il 04/03/2012

blogtecaolivelli

blog informazione e cultura della biblioteca Olivelli

 

 

« Notizie da Atlas.Notizie dalla notte dei tempi. »

Dopo il Big Bang....

Post n°2743 pubblicato il 14 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Le prime stelle dopo il Big Bang

La scoperta di quelle che forse sono stelle primordiali è come un

viaggio nel tempo, in un passato talmente remoto che la Tavola

Periodica contava solo tre elementi.

Le prime stelle dopo il Big BangIllustrazione - Le prime stelle dopo il Big Bang. |  

Un team di astronomi guidato da Eros Vanzella e Massimo Meneghetti,

dell'Inaf di Bologna, ha individuato una dozzina di sorgenti di radiazioni

elettromagnetiche che potrebbero appartenere alla ricercatissima (e finora

mai trovata) Popolazione III, ossia la prima generazione di stelle nella

storia dell'Universo, quelle composte essenzialmente da elementi primordiali.

Lo studio è disponibile su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Le Pop III sono stelle illibate (si dice proprio così), mai sfiorate da alcun

elemento che non sia fra i pochi presenti nella Tavola Periodica primordiale,

quella forgiata direttamente dal Big Bang, una tavola periodica di soli tre

elementi: idrogeno, elio e una spolverata di litio.

Ora un team di astrofisici, esplorando il cosmo con il Very Large Telescope
(VLT) dell'ESO in direzione della costellazione di Eridano, potrebbe essersi

imbattuto proprio in alcune Pop III: un complesso di una dozzina di stelle

massicce.
Un colpo di fortuna reso possibile da uno "strumento straordinario",

una lente gravitazionale di potenza inaudita - l'ammasso di galassie

MACS J0416 - senza la quale quelle stelle non sarebbero rilevabili perché,

pur se enormi e caldissime, sono talmente lontane da emettere una luce che

giunge a noi 400 miliardi di volte più fioca di quella della stella più debole

che si possa osservare a occhio nudo.


Approfondimenti: che cos'è e come funziona una lente gravitazionaleApprofondimentiche cos'è e come funziona una lente gravitazionale. |


«Una lente gravitazionale come MACS J0416», spiega Meneghetti,

«è in grado di distorcere ciò che le sta dietro in un modo formidabile,

ingrandendo - o amplificando, sarebbe meglio dire - anche sorgenti

molto piccole.

Dietro agli oggetti che fanno da lente ci sono regioni di Spazio, definite

 linee critiche, in cui l'amplificazione diventa enorme, e non abbiamo

dubbi sul fatto che le sorgenti in questione, quelle che riteniamo essere

le Pop III, si trovino proprio sopra alla linea critica di MACS J0416:

la radiazione elettromagnetica che abiamo rilevato è almeno 40 volte più

intensa di quella che potremmo captare in assenza dell'ammasso che fa

da lente.»

Una volta inquadrata quella remota regione di Universo alle spalle

di MACS J0416, Vanzella e colleghi hanno avviato una serie di

"operazioni di routine" per decifrarne la composizione chimica, usando

lo strumento MUSE (Multi Unit Spectroscopic Explorer) del VLT.

In estrema sintesi, è come fare l'appello degli elementi chimici presenti

nella radiazione elettromagnetica rilevata, partendo dalla prima casella

della Tavola Periodica, l'idrogeno, come si fa sempre.

Ma questa volta la risposta è stata diversa.

 

L'IPOTESI

Si pensa che siano esistite stelle di Popolazione III, considerate oggi estinte,

per giustificare la presenza di metalli nelle stelle della generazione successiva,

di Popolazione II: le prime, nate dal Big Bang e formate solo da idrogeno ed

elio, al termine della loro esistenza avrebbero disperso nello Spazio i metalli da

esse prodotti, per nucleosintesi, nelle ultime fasi della loro evoluzione

«Abbiamo misurato una fortissima emissione dell'idrogeno», spiega Vanzella,

«compatibile solo con stelle speciali, quelle di prima generazione - predette,

ma finora mai trovate. Stelle con una massa mille volte quella del Sole e almeno

venti volte più calde, che hanno dato il via alla costruzione della Tavola Periodica

degli Elementi così come la conosciamo oggi.»

Se sono per davvero stelle illibate, poterle studiare attraverso le loro emissioni sarà

come assistere ai primi passi della formazione dell'Universo così com'è oggi.

«Se non ci riusciremo col VLT, per la conferma definitiva che siano proprio stelle

di Popolazione III bisognerà attendere il 2025, quando sarà finalmente operativo

il futuro pezzo forte dell'European Southern Observatory,

l'Extremely Large Telescope

24 MARZO 2020 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

vurlaprefazione09m12ps12vittorio.59dony686miriade159tirchio2000blogtecaolivelliellistar2012Draiostre.sa47bibanna545annamatrigianoLoneWolf1822
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

TAG CLOUD

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963