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I misteri dell'universo

Post n°2818 pubblicato il 24 Aprile 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

Hubble e il cannone di palle di plasma

Sfere di fuoco: il telescopio della Nasa ha osservato il bombardamento

in diretta attorno a una stella morente, complice un'altra stella ancora

non osservata.

hubbledetectUn'illustrazione che mostra le bolle di plasma lanciate nello Spazio:

si parte da due stelle binarie (1); la più piccola orbita attorno alla

gigante rossa sottraendo parte del suo materiale (2); la compagna

forma un disco di accrescimento (3) dal quale vengono emesse le

sfere infuocate (4). | NASA, ESA, AND A. FEILD (STSCI)  

Il telescopio della Nasa Hubble ha individuato una serie di bolle di 

plasma grandi due volte il pianeta Marte provenire dalle vicinanze

di una stella morente, a una velocità tale che potrebbero percorrere la

distanza Terra-Luna in 30 minuti.

DA DOVE VIENE? Il bombardamento avviene intorno alla stella V Hydrae

, a 1.200 anni luce da noi, ogni 8,5 anni e da almeno 400 anni.

Ma l'astro in questione, una gigante rossa, non può essere la fonte delle

"palle di fuoco".

Le giganti rosse sono stelle in fin di vita che stanno esaurendo il loro

combustibile nucleare.

V Hydrae ne ha già bruciato metà ed è improbabile che quello che le

rimane sia sufficiente a produrre queste sfere infuocate di 9.400 °C

di temperatura, quasi due volte più calde della superficie del Sole.

CECCHINO NASCOSTO

L'ipotesi principale descritta in uno studio pubblicato su The Astrophysical

Journal è che le palle di fuoco vengano scagliate da una compagna non

vista di V Hydrae, una stella che orbita intorno alla principale ogni 8,5 anni.

Quando transita negli strati più esterni di V Hydrae, ingloba il materiale

eiettato dalla compagna.

Il materiale si accumula in un disco di accrescimento attorno alla "ladruncola",

e da questo disco si liberano poi le sfere di plasma.

IPOTESI CONVINCENTE.

 Questo modello, con la presenza di un'altra stella nascosta e quindi di sistemi

binari, spiegherebbe anche come si formano le complesse strutture incandescenti

delle nebulose planetarie, che spesso di vedono attorno alle stelle morenti.

Le giganti rosse non hanno un disco di accrescimento, ma le loro stelle

compagne potrebbero averlo.

Questo involucro di materiale darebbe origine al guscio di gas tipico delle

nebulose planetarie.

 
 
 
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