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analisi grammaticale

Post n°3058 pubblicato il 09 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

pronomi personali sostituiscono i nomi propri o comuni di persona,

cosa e animale a cui si riferiscono.

Essi possono avere funzione di soggetto, di complemento diretto o di

complemento indiretto.

Es. Lei è molto bella ma preferisco te

Lei è pronome personale soggetto, mentre te, in base alla funzione logica

(Vedi analisi logica) è pronome personale complemento (diretto o oggetto).

Di seguito una tabella dettagliata dei pronomi personali.


                               Soggetto                                           Complemento diretto              Complemento indiretto

1° pers.sing.              Io                                                             Me/Mi                                            Me/Mi

2° pers. sing.             Tu                                                             Te/Ti                                              Te/Ti

3° pers.sing.        Egli/Ella/Esso/Essa/Lei/Lui        Lui/Lei/Esso/Essa/Lo/La/Si     Lui/Lei/Esso/Essa/Gli/Le/Ne/Sé                

1° pers.plur.            Noi                                                           Noi/Ci                                          Noi/Ci

2° pers.plur.             Voi                                                            Voi/Vi                                          Voi/ Vi

3° pers.plur.        Essi/Esse/Loro                                 Essi/Esse/Loro/Le/Li/Si                Essi/Esse/Loro/Ne/Sé                 

Nella tabella sono indicate sia le forme forti (o toniche) del pronome personale

sia le forme deboli (o atone), queste ultime in rosso.

Bisogna fare ben attenzione a non confondere il complemento diretto con il

complemento indiretto.

Ma vediamo qualche esempio.

Es. Ci ha visti scendere le scale (Ci = complemento diretto, 1° pers.plur.)

Ci hanno telefonato ieri (Ci = complemento indiretto, 1° pers.plur.)

Le ho chiamate ieri (Le = complemento diretto, 3° pers.plur.)

Le ho telefonato ieri (Le = complemento indiretto, 3° pers.sing.)

Miticivisi sono anche dette particelle pronominali perché non hanno

significato senza il verbo.

Quando incontrano lolane e le si devono trasformare in: metecevese.

Ne è pronome personale solo quando significa "di quella cosa", "di quella

persona" altrimenti è un avverbio di luogo. Attenzione a distinguere con

chiarezza l'uno e l'altro caso.

Es. Me ne vado (Io vado via da qui)

Me ne parli (Mi parli di questa cosa)

Anche Ci e Vi a volte funzionano da avverbio di luogo.

Es. Ci sono tante persone

Gli può anche unirsi con lolalile e ne ottenendo le forme: glielogliela,

 glieligliele e gliene. Le parole così formate hanno sia funzione di complemento

diretto che di complemento indiretto.

Es. Glielo dico (Io dico a lui questa cosa)

Le forme  e si sono riflessive.  può essere anche rafforzato dalla parola stesso.

Esse vengono usate quando il soggetto coincide con il complemento oggetto o

con il complemento indiretto.

Es. Claudio si lava (lava se stesso)

Nel caso del pronome personale complemento (sia diretto che indiretto) le forme

forti vanno sempre dopo il verbo, mentre se utilizziamo le forme atone esse possono

essere enclitiche (seguono cioè il verbo e si legano ad esso) o proclitiche 

(anticipano il verbo).

Es. Hanno visto te (te = complemento diretto, 1° pers.sing., forma tonica)

Non escono con lui (lui = complemento indiretto, 3° pers.sing., forma tonica)

Gli chiedi qualcosa (Gli = compl.indiretto, 3° pers.sing., forma atona, proclitica)

Chiedigli qualcosa (gli = compl.indiretto, 3° pers.sing., forma atona, enclitica)

I pronomi personali riferiti alla stessa cosa, persona o animale devono apparire

all'interno della frase una sola volta, è sbagliato ripeterli.

Es. A me mi piace (è scorretto, nonostante sia attestato frequentemente nell'uso).

A Giovanna, devo dirle (anche in questo caso sarebbe errato perché le sta per

"a Giovanna", ma nel parlato per enfatizzare il nome è possibile utilizzarlo).

Altrettanto scorretto è l'uso di gli (maschile) al posto di le (femminile).

Rossella Monaco

 
 
 
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