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I verbi transitivi e intransitivi.

Post n°3086 pubblicato il 10 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

La distinzione tra verbi transitivi e intransitivi

non è così semplice e immediata.

I primi ammettono un complemento oggetto

(Es. Giovanna mangia la pasta), i secondi no

(Es. Giovanna piange) e sul dizionario è possibile

trovare tutte le informazioni relative al verbo,

anche quelle sulla transitività.

Nel corso dei secoli, l'italiano ha visto, però,

la variazione di molti verbi da transitivi a

intransitivi e viceversa, di cui Luca Serianni

fornisce un resoconto dettagliato in

"Grammatica italiana" (Utet, 2010).

Proprio per questa mutevolezza, spesso dipendente

dalla situazione, la transitività di ogni verbo va

dedotta dal contesto.

verbi transitivi possono, ovviamente, essere

utilizzati anche senza un complemento

oggetto e non perdono la loro transitività. 

Giovanna mangia è una frase di significato

compiuto, transitiva, attiva.

Quando il complemento oggetto è presente,

si dice che l'azione "transita", si trasferisce

all'oggetto che segue.  

Le tre forme dei verbi transitivi sono: attiva,

passiva e riflessiva.

Si dice che il verbo è in forma attiva 

quando il soggetto compie l'azione.

Quando l'azione è subita dal soggetto, abbiamo

la forma passiva.

Quando l'azione si riflette sul soggetto e quindi

soggetto e oggetto coincidono, siamo di fronte

alla forma riflessiva.

Es. Giovanna mangia la pasta (forma attiva);

La pasta è mangiata da Giovanna (forma passiva);

Giovanna si lava (forma riflessiva).

I verbi riflessivi sono preceduti o seguiti dalle particelle

pronominali; nei tempi composti si formano con

l'ausiliare "essere".

Come abbiamo visto, presuppongono che il

soggetto coincida totalmente con il complemento

oggetto (Giovanna si lava = Giovanna lava se stessa).

Da non confondere con i verbi pronominali (intransitivi)

che del riflessivo hanno solo l'apparenza.

Alcuni verbi transitivi, con un uso colloquiale, vengono

utilizzati nel parlato in forma riflessiva anche quando

non la richiederebbero. È il caso dei verbi riflessivi

cosiddetti "d'affetto".

Es. Mi faccio una doccia.

Giovanna e Luigi si guardano un film.

In questo caso si mette in risalto l'affettività che

l'azione comporta, sia essa abitudinaria o

accompagnata da sentimenti di sollievo, soddisfazione,

felicità, ecc...

 
 
 
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