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Notizie dalla preistoria del regno animale.
Post n°3091 pubblicato il 16 Giugno 2020 da blogtecaolivelli
Fonte:articolo riportato dall'Internet 11 giugno 2020 dal sincrotrone a raggi X Sciences, University Cork Un nuovo studio paleontologico ha rivelato l'anatomia interna di fossili di 280 milioni di anni usando la sofisticata tecnologia del sincrotrone a raggi X PALEONTOLOGIA melanosomi fossili - microscopici granuli di melanina. I nuovi risultati dello studio mostrano che nonostante gli effetti dei processi di fossilizzazione, i melanosomi in molti fossili di vertebrati mantengono dei segnali chimici specifici di organi interni e pelle, permettendo la ricostruzione dell'anatomia interna. Lo studio pubblicato sulla rivista britannica Scientific Reports è guidato dalla dottoranda in paleobiologia Valentina Rossi e dalla Dott.ssa Maria McNamara dell'University College Cork in collaborazione con il Dott. Samuel Webb dello SLAC National Accelerator Laboratory di Stanford negli Stati Uniti. Il gruppo di ricercatori ha usato la tecnologia all'avanguardia del sincrotrone a raggi X per analizzare la chimica dei melanosomi fossili. In questo nuovo studio sono stati analizzati ben 21 fossili eccezionalmente ben preservati che provengono da famose località fossilifere da tutto il mondo, incluse l'Europa e la Cina. Tra gli incredibili dettagli anatomici visibili grazie ai raggi X ci sono branchie, occhi, pelle e organi interni come il fegato e i reni. "Possiamo ancora distinguere diversi organi interni usando la chimica dei melanosomi in molti fossili considerati relativamente giovani da un punto di vista geologica - tra i 50 e i 10 milioni di anni. La cosa incredibile è che fossili molto antichi - più antichi dei dinosauri - mostrano una buona preservazione chimica dei melanosomi", ha detto la dottoranda Rossi. "In altri fossili le tracce della chimica originale dei melanosomi sono state distrutte, probabilmente da processi geologici e di fossilizzazione". La Dott.ssa McNamara ha detto "questo nuovo studio enfatizza il fatto che i melanosomi fossili hanno il potenziale per un maggiore contributo a studi evoluzionistici di quanto ipotizzato in passato. Fino a dieci anni fa, i paleontologi usavano i melanosomi per inferire il colore di antiche creature ormai estinte. Oggi noi sappiamo che i melanosomi fossili possono essere usati per tracciare cambiamenti nella fisiologia, discriminare diverse specie di animali e anche rivelare l'anatomia interna. Quale sarà la prossima scoperta?" La ricerca è stata pubblicata il 2 Giugno 2020 sulla rivista scientifica Scientific Reports ed è accessibile gratuitamente dal sito: www.nature.com/articles/s41598-020-65868-3 . |
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