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« La vita su Titano?La nebulosa dell' uovo fritto »

La rapida migrazione di Titano.

Post n°3105 pubblicato il 17 Giugno 2020 da blogtecaolivelli

Fonte: articolo riportato dall'Internet

14 GIU 2020 LA RAPIDA MIGRAZIONE DI TITANO

Posted at 13:25h in AstronewsLune e satelliti

PianetiSistema Solare by Barbara Bubbi  Share

Utilizzando dati della sonda Cassini, gli scienziati hanno

scoperto che la luna di Saturno Titano si sta allontanando

sempre più dal suo pianeta, un centinaio di volte più

velocemente del previsto.

Lo studio, pubblicato su Nature Astronomy, suggerisce che

Titano si sia formato molto più vicino a Saturno e che abbia

raggiunto la sua posizione attuale nel corso dei suoi oltre 4

miliardi e mezzo di anni di età.

Per gli standard terrestri, Titano è un luogo davvero strano:

più grande di Mercurio, è avvolto da una densa atmosfera e

la sua superficie è percorsa da fiumi e laghi composti di

idrocarburi liquidi come metano ed etano. Al di sotto della spessa

crosta ghiacciata, potrebbe persino essere presente un oceano

di acqua liquida, potenzialmente adatto a ospitare la vita.

"Gran parte degli studi precedenti hanno ipotizzato che le lune

come Titano si siano formate ad una distanza orbitale simile a

quella che osserviamo oggi", afferma Jim Fuller del Caltech,

tra gli autori dello studio.

"Le nostre scoperte implicano che il sistema di lune di Saturno, e

forse i suoi anelli, si siano formati e siano evoluti in maniera molto

più dinamica rispetto a quanto si pensava".

Per comprendere le dinamiche della migrazione orbitale, possiamo

riferirci al sistema Terra-Luna: mano che orbita attorno al nostro

pianeta, la Luna esercita un piccola influenza gravitazionale sulla

Terra, un meccanismo che è alla base del fenomeno delle maree.

L'attrazione della Luna fa sì che le masse d'acqua terrestre si

protendano verso il nostro satellite, generando un rigonfiamento. 

Il campo gravitazionale della Terra viene distorto, fornendo alla

Luna una spinta che tende ad allontanarla dal nostro pianeta,

ad un tasso di circa 3,8 centimetri all'anno.

I processi mareali allargano l'orbita lunare, sottraendo energia

rotazionale al nostro pianeta.

Titano esercita su Saturno un'influenza gravitazionale analoga,

ma i processi in atto nel gigante gassoso dovrebbero essere più

deboli rispetto a quelli terrestri, data la composizione gassosa

del pianeta.

Secondo le teorie precedenti, data la distanza attuale di 1,2

milioni di chilometri da Saturno, Titano dovrebbe allontanarsi a

un tasso di appena 0,1 centimetri per anno.

Ma i nuovi dati suggeriscono una stima ben diversa.

Due diversi team di astronomi hanno utilizzato tecniche differenti,

basate sui dati della sonda Cassini, per misurare l'orbita di Titano

lungo un periodo di dieci anni.

Una tecnica, l'astrometria, permette di misurare precisamente la

posizione di Titano rispetto allo sfondo stellare nelle riprese di

Cassini, mentre l'altra tecnica misura gli effetti dell'influsso

gravitazionale di Titano sulla sonda spaziale.

I risultati dei due metodi si sono rivelati in perfetto accordo,

suggerendo che Titano si allontani dal suo pianeta ad un tasso

di 11 centimentri per anno, almeno cento volte più rapidamente

del previsto.

Una teoria, chiamata "resonance locking" e ideata quattro anni fa

da Fuller, potrebbe spiegare questo risultato sorprendente.

In base a questa ipotesi, le lune esterne si allontanano dal pianeta

ad una velocità simile a quella delle lune interne, a causa di

risonanze tra oscillazioni del pianeta e moto orbitale dei satelliti.

Questo processo di forzatura delle maree può far migrare le lune

più rapidamente.

"Le nuove misurazioni suggeriscono che questo tipo di interazioni

lune-pianeta potrebbe essere più incisivo del previsto e potrebbe

essere applicato a molti sistemi, ad esempio alle esolune in orbita

attorno ad altri mondi o persino a sistemi stellari binari", conclude

Fuller.

Nell'immagine Saturno e Titano ripresi da Cassini nel 2012
Image credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

 
 
 
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